Carlo Govoni
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Dott. Carlo Govoni
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia
Tel. 3358040811 - NO SMS - NO WhatsApp
Il respiro è vita, è questo lo slogan della giornata provinciale delle Terme aperte del Trentino che si è tenuta nei giorni 16 e 17 settembre 2017. In quei giorni gli stabilimenti Termali del Trentino sono stati aperti al pubblico ed hanno offerto una serie di manifestazioni e di prestazioni gratuite allo scopo di promuovere le risorse crenoterapiche della regione.
L’Associazione Terme del Trentino è attiva da alcuni anni e comprende sei stabilimenti termali: Terme di Comano, Terme di Levico, Terme di Pejo, Terme di Rabbi, Terme della Val Rendena e Terme Dolomia.
Lo scopo di queste giornate è stato quello di promuovere la salute e far conoscere meglio le possibilità terapeutiche delle acque termali.
Le cure termali si rivelano particolarmente utili per migliorare la respirazione. Per meglio comprendere questo fenomeno si è soliti distinguere: alte vie aeree e basse vie aeree. L’otorinolaringoiatra è competente per le alte vie, cioè naso, cavo orale, cavità faringea e laringe. Le basse vie: trachea, bronchi e polmoni sono di competenza del pneumologo.
Le acque termali agiscono, una volta trasformate in piccole goccioline, sotto forma di un benefico areosol. Il diametro delle particelle è importante, perché questo condiziona la loro sede di azione.
Particelle con diametro superiore a 10 micron sono ideali per le alte vie respiratorie (naso, faringe e laringe). Ricordo che 1 micron (o micrometro) è la millesima parte del millimetro.
Particelle con diametro tra 3 e 10 micron raggiungono la trachea e i bronchi principali.
Le particelle con diametro di un micron arrivano fino ai bronchioli ed anche agli alveoli polmonari.
Gli apparecchi presenti negli stabilimenti termali possono erogare gas termali in quattro modalità.
1 – Inalazioni caldo-umide. Sono anche chiamate inalazioni a getto. L’acqua viene fatta gorgogliare e si estrae un gas termale caldo. Le particelle sono di circa 50-100 micron di diametro, pertanto molto grandi. Il paziente deve stare a circa 30 cm dall’apparecchio e deve respirare il vapore emesso. A causa delle particelle piuttosto grosse questo tipo di cura è indicato per le primissime vie aeree, cioè per le malattie faringee e nasali.
2 – Areosol. L’acqua termale subisce un processo di frammentazione più raffinato con un sistema ad aria compressa. Attraverso la compressione dell’aria si ottengono particele d’acqua di diverso diametro. Per curare le alte vie aeree si utilizzano particelle attorno ai 3-5 micron di diametro. Queste cure sono sempre utili per naso e faringe, ma si estendono anche alla laringe e ai seni paranasali. Con gli stessi apparecchi è anche possibile ottenere particelle inferiori a 3 micron di diametro. In quest’ultimo caso i trattamenti sono indicati per la cura di trachea e bronchi.
Il paziente deve tenere in mano una mascherina oppure una forcella. Con la prima respira sia dal naso che dalla bocca, con la seconda solo dal naso. Sarà il medico ad indicare, in relazione alla patologia del paziente, quale tipo di areosol dovrà essere utilizzato.
Una variante del classico areosol è l’areosol ad ultrasuoni. Questa metodica consente di avere particelle di diametro molto costante (2-3 millesimi di millimetro). Per ottenere questi risultati gli apparecchi ad ultrasuoni utilizzano un meccanismo piezoelettrico.
3 – Humages singolo. Con questa tecnica si sfrutta la capacità delle acque, specie quelle sulfuree, a produrre naturalmente gas. Gli apparecchi sono simili a quelli per l’areosol e le particelle così erogate sono molto piccole. Sappiamo che è sempre difficile il trattamento delle rinosinusiti a causa dei piccolissimi diametri degli osti dei seni paranasali. Con la tecnica dell’humages si è visto che le acque termali possono raggiungere anche queste cavità. In questo modo le indicazioni si estendono: si possono così curare cefalee rinosinusali ed anche ototubariti.
Trattandosi di un gas termale, l’humages può essere utilizzato anche in ambiente, cioè in stanze collettive dove più persone respirano l’aria ricavata dall’acqua termale.
4 – Nebulizzazioni in ambiente. E’ questa la metodica tipica delle cure termali collettive. Sono stati costruiti apparecchi che possono liberare nell’ambiente particelle molto variabili per diametro (da 1 a 50 micron). In questo modo si ottiene una nebbia termale con caratteristiche variabili. Anche il tempo di soggiorno per i pazienti varia, normalmente si consigliano 15 minuti nelle prime sedute per arrivare anche a periodi di 45-60 minuti quando il paziente ha già fatto diversi trattamenti.
Le nebulizzazioni in ambiente sono anche un buon metodo per sottoporre a cure termali pazienti non collaboranti come bambini e portatori di handicap.
Ci soffermiamo sulle Terme Dolomia, le uniche terme del Trentino con acque sulfuree. L’acqua utilizzata viene estratta dalla sorgente di Alloch ed è stata definita come un acqua ricca di sali minerali, di tipo solfato-calcico-magnesiaca, fluorata e soprattutto sulfurea. Queste acque sono particolarmente benefiche.
Nell’ambito di queste giornate dedicate alla respirazione (16 e 17 settembre 2017) si è posto l’accento su alcune malattie di competenza otorinolaringoiatrica e pneumologica. A Pozza di Fassa (TN) sono state eseguite gratuitamente visite otorinolaringoiatriche e spirometrie.
Le patologie di competenza otorinolaringoiatrica che possono trarre un giovamento dalla crenoterapia sulfurea sono numerose.
NASO E SENI PARANASALI – Riniti vasomotorie, riniti non allergiche, riniti croniche, riniti catarrali, riniti ipertrofiche. Le cure potranno avere anche una benefica azione preventiva nelle riniti e rinosinusiti allergiche, nelle forme di poliposi nasale, nelle rinoemoiditi. Respirare è un'azione naturale e alcune persone non riescono a cogliere la differenza tra il respirare con naso e bocca e il respirare bene dal naso. In altro articolo troverete perché è importante respirare bene dal naso.
Completiamo il quadro sulle malattie ricordando forme di rinite rare, ma molto invalidanti: queste sono le riniti atrofiche. Una malattia correlata è la sindrome del “naso vuoto”, spesso di natura post-chirurgica. Le cure termali non sono miracolistiche, ma nelle forme atrofiche riescono a determinare una sensazione si sollievo che forse nessun altra terapia riesce a dare.
FARINGE – Nei bambini le cure termali aiutano per affrontare meglio tonsilliti e ipertrofie adenoidee. Sono anche indicate nel trattamento di faringiti e rinofaringolaringiti croniche. Queste ultime possono essere il risultato dell’esposizione a sostanze inquinanti come polveri sottili, oppure fumo di sigaretta. In alcuni casi, soprattutto nelle persone adulte ed anziane, le forme croniche si sviluppano senza una precisa causa. Da diversi anni c'è un vero abuso dell'aria condizionata e non poche persone vanno incontro a vere e proprie faringiti e laringiti indotte dalla respirazione di aria troppo secca provocata dagli impianti di condizionamento.
La laringe è uno degli organi più complessi del nostro corpo.
Qui avviene la separazione tra via respiratoria e via digestiva.
Nel disegno è indicata una linea orizzontale tratteggiata,
è quella la posizione delle corde vocali.
Con le corde vocali l'uomo è in grado di produrre il suono vocalico,
che opportunamente modificato, darà la possibilità di comporre circa 25 suoni diversi.
Nel disegno: 1: apice dell'epiglottide - 2: osso joide - 3: cartilagine tiroide
- 4: aritenoide destra - 5: cartilagine cricoide - 6: primo anello tracheale.
LARINGE – La laringe è un organo delicato, difficile da curare con terapie mediche. Le cure termali sono un presidio ideale, soprattutto per forme infiammatorie croniche. Anche per queste malattie l’inquinamento e il fumo sono tra le principali cause. Un segno caratteristico che dovrebbe spingere il paziente dall'otorinolaringoiatra sono le modificazioni della voce nel fumatore. Non sempre le alterazioni della voce si possono curare con trattamenti termali, però questo è un sintomo precoce che deve indurre il soggetto a rivolgersi ad uno specialista.
TRACHEA E BRONCHI – Le tracheobronchiti croniche sono infiammazioni che risentono delle benefiche azioni delle acque termali. Queste malattie sono simili a quelle che colpiscono la laringe. Anche per queste le cause principali sono l’inquinamento atmosferico e il fumo. Molto importanti sono le broncopneumopatie da polveri e altri agenti inalanti contratte durante l’attività lavorativa. Esistono anche persone che sviluppano malattie croniche senza una precisa causa ambientale. Uno dei sintomi caratteristici delle forme irritative faringo-laringee e tracheo-bronchiali è la tosse cronica. Anche questo sintomo può trovare beneficio con l'applicazione di idonei trattamenti crenoterapici.
Malattia molto diffusa è la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
La terapia indicata con acque termali è quella dove gli apparecchi frammentano l’acqua in minute goccioline di uno o due micron di diametro.
Le cure termali hanno anche un’azione preventiva nelle bronchiti asmatiche allergiche ed enfisematose.
POLMONI – Le cure termali possono raggiungere gli alveoli polmonari e costituiscono un aiuto nelle forme croniche. E’ noto che gli alveoli polmonari sono difficili da raggiungere, ma con una frammentazione delle acque molto spinta è possibile farlo.
Il dott. Carlo Govoni alle Terme Dolomia della Val di Fassa.
Il giorno 16 settembre 2017 le terme di Dolomia di Pozza di Fassa (TN) hanno offerto un check-up gratuito della funzionalità respiratoria. E’ stata una opportunità per coloro che soggiornano in val di Fassa e nelle valli limitrofe. Le persone che ne hanno usufruito sono state in massima parte residenti nel Trentino. Con giornate come questa si è voluto suggerire a tutti i residenti di effettuare un ciclo di cure termali, soprattutto prima dell'inverno, proprio per affrontare meglio i rigori della stagione invernale. E' noto che le cure termali, per coloro che soffrono di faringiti e laringiti croniche, sono un ottima cura preventiva e i mesi ideali sono agosto, settembre e ottobre.
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La crenoterapia è senza dubbio un mezzo terapeutico largamente impiegato dall'otoiatra che trae, da questa, una validissima e utilissima risorsa, per il trattamento di molte affezioni croniche di sua competenza. Con questa frase inizia un breve lavoro di carattere scientifico sull'utilizzo delle acque termali in otorinolaringoiatria.
L'obiettivo delle cure termali è modificare positivamente le condizioni tissutali e umorali che stanno alla base delle malattie infiammatorie croniche. Queste cure stimolano molte funzioni dell'organismo. E' importante iniziare precocemente la crenoterapia, cioè quando le affezioni infiammatorie sono ancora in uno stadio di reversibilità.
Le cure termali non devono essere un rimedio da proporre dopo aver preso atto del fallimento delle cure farmacologiche. Questi trattamenti hanno un loro ruolo; devono essere inziati dopo una precisa diagnosi. In linea generale si consiglia la terapia termale da sola, però può anche essere associata ad alcuni farmaci.
Siamo nel 1986 ed ero medico frequentatore della
Clinica Otorinolaringoiatrica dell'Università di Parma
Le principali malattie del distretto testa e collo che sono colpite da processi flogistici cronici sono localizzate a livello della mucosa che riveste le vie aeree superiori, la tuba di Eustachio e il cavo del timpano. Le Vie Aeree Digestive Superiori (VADS) comprendono il naso, i seni paranasali, il cavo orale, il faringe (rinofaringe, orofaringe e ipofaringe) e la laringe.
Dal punto di vista istologico i processi infiammatori cronici si caratterizzano per una prevalenza dei fenomeni cellulari rispetto a quello vascolo-essudativi. Si osserva la scomparsa dei granulociti, che sono sostituiti dai macrofagi, plasmacellule e linfociti.
Leggi tutto: La crenoterapia nelle affezioni di natura otorinolaringoiatrica
Molte persone sono preoccupate quando l'acqua entra nelle loro orecchie e si accaniscono nel fare le manovre più strane con la speranza di farla uscire. Che cosa si deve fare?
Occorre valutare due situazioni. A) siamo sicuri che le nostre orecchie sono pulite (per esempio siamo appena usciti dallo studio di un otorinolaringoiatra che ha fatto un lavaggio).
B) NON siamo sicuri della pulizia delle nostre orecchie e potremmo avere del cerume.
A) Se siamo sicuri che le nostre orecchie sono pulite ed è entrata solo acqua non dobbiamo fare NULLA. L'acqua, con la temperatura del nostro corpo, lentamente evapora.
se siamo sicuri che le orecchie sono pulite | non si fa nulla, col calore del corpo l'acqua evaporerà |
se pensiamo che nelle orecchie potrebbero esserci residui di cerume o una malattia |
in questi casi è bene fare una visita otorinolaringoiatrica |
B) Far uscire l'acqua dalle orecchie è un argomento che riscontra molto interesse da parte dei cultori del fai da te. Se navighiamo in internet troviamo una infinità le persone che diffondono i consigli più disparati per liberare le orecchie dall'acqua. Con questo articolo spero di far capire che qualsiasi manovra fatta su se stessi, senza poter guardare nell'orecchio, è rischiosa e in certi casi sbagliata.
Esiste anche da parte di alcune persone il pregiudizio che l'acqua nelle orecchie sia dannosa. L'acqua, ovviamente acqua pulita di un qualsiasi rubinetto di acqua potabile o di una doccia o del mare o di un lago non comporta alcun rischio. Se uno dopo un bagno avrete dei fastidi più o meno intensi dovrete verificare di non aver avuto contatti con acqua inquinata o non avere una malattia pre-esistente e l'acqua (o meglio l'umidità) l'ha attivata. In quest'ultima eventualità si dovrà ricorrere ad una visita specialistica perché facilmente il paziente avrà una otite esterna batterica o micotica (vedi successivi punti 4 e 5).
Esamino ora le più comuni situazioni che, dopo un bagno o una doccia, portano alla sensazione di avere acqua che è entrata nelle orecchie e non esce.
1 - Paziente con orecchie pulite e condotto uditivo esterno normale.
2 - Paziente con orecchie pulite, ma con anomalie o patologie che restringono il condotto.
3 - Paziente con cerume nelle orecchie.
4 - Otite esterna batterica.
5 - Otite esterna micotica.
6 - Dermatite eczematosa del condotto uditivo esterno (eczema)
7 - Corpo estraneo in un orecchio
1 - Paziente con orecchie pulite e condotto uditivo esterno normale.
Il soggetto con orecchie pulite non deve fare nulla, deve solo aspettare. Se ha fatto un bagno in mare o in piscina all'aperto di giorno è sufficiente stare al sole e aspettare. Se ha fatto un bagno in piscina e il sole non c'è, può aiutarsi con l'asciugacapelli (ovviamente usato a debita distanza dalle orecchie). L'aria calda facilita l'evaporazione dell'acqua. Se avete fatto la bravata del bagno in mare a mezzanotte e l'acqua nelle orecchie vi sta dando molto fastidio potete cercare un asciugacapelli oppure portate pazienza e lasciate che lentamente l'acqua evapori.
Altri sistemi semplici sono tenere la testa piegata sul lato dell'orecchio dove pensate di avere l'acqua residua, oppure sdraiatevi sul letto e tenete l'orecchio appoggiato sul materasso. Altro tentativo semplice è tirare il padiglione all'indietro e verso l'alto. Così facendo si rende rettilineo il condotto e l'acqua può uscire facilmente.
Un ultima idea, solo se siete giovani, è quella di tenere la testa diritta, eventualmente stirare il padiglione all'indietro e verso l'alto, e saltare su un piede solo, quello dal lato dell'ovattamento.
Il problema può essere un altro: come si fa ad essere certi che avete le orecchie pulite? Le persone si sentono pulite perchè fanno la doccia tutti i giorni, ma questo, per le orecchie, è irrilevante. Per soggetto con orecchie pulite si intende un paziente che si è fatto vedere le orecchie da un medico, il quale con apposito strumento, ha visto bene le membrane timpaniche ed ha detto che le orecchie sono pulite.
Da queste prime considerazioni deriva una norma comportamentale molto semplice: se avete l'abitudine di andare al mare o in piscina, prima di gettarvi in acqua, farvi vedere le orecchie da uno specialista, almeno una volta all'anno.
L'otoscopia si rileva importante perchè ci sono situazioni [vedi successivo punto 2] dove l'acqua farà fatica ad uscire e lo specialista ve lo dirà subito.
2 - Paziente con orecchie pulite, ma con anomalie o patologie che restringono il condotto.
Rientrano in questo gruppo quei soggetti che si sono sottoposti ad una visita otorinolaringoiatrica e gli è stato detto che hanno un restringimento del condotto, membrana normale e assenza di cerume. Le principali malattie che restringono il condotto sono: le esostosi dei condotto, le stenosi (o restringimenti) del condotto (figura 1), la presenza di polipi o di qualsiasi altra neoformazione benigna (o anche maligna) del condotto.
Figura 1 - Osteomi o esostosi del condotto uditivo.
Lo specialista, sulla base di quello che avrà visto, vi spiegherà cosa dovrete fare e cosa dovrete aspettarvi. Per esempio se il vostro problema è una stenosi o un osteoma andate pure al mare tranquilli, chiaramente dopo una nuotata farete fatica a liberare le orecchie dall'acqua, dovrete aspettare più tempo degli altri. Se il vostro problema è un processo espansivo polipo o tumore, allora sarà bene pensare all'asportazione.
Tutti i restringimenti del condotto possono migliorare con adeguato trattamento chirurgico. Per quanto attiene ai restringimenti ossei (es. esostosi) l'intervento non ha carattere d'urgenza. Potete pure andare al mare o in piscina, però dovete essere coscienti che questo problema tratterrà l'acqua nel fondo del condotto uditivo e dovrete solo aspettare molto tempo affinchè questa evapori. Non dovrete fare nulla, solo aspettare anche più di un giorno.
3 - Paziente con cerume nelle orecchie.
Qui siamo di fronte a persone che non si sono fatte vedere le orecchie prima di andare al mare. Questi soggetti dopo il primo bagno o anche dopo una doccia si lamenteranno perchè pensano che l'acqua si sia fermata nelle orecchie. Il problema è completamente diverso. L'acqua è entrata nei condotti uditivi ed ha trovato del cerume (Fig. 2). Il cerume è igroscopico, ha assorbito l'acqua ed è aumentato di volume. L'effetto è logico, dopo il bagno o la doccia il paziente con cerume percepisce fastidio e un notevole calo d'udito. Il pensare che sia l'acqua rimasta all'interno del condotto è semplicemente un errore. E' il cerume che, con l'acqua, è aumentato di volume.
La soluzione è una visita otorinolaringoiatrica ed una asportazione del cerume.
Figura 2 - Presenza di cerume nel condotto.
Dopo un bagno immaginate che quel cerume raddoppi il suo volume.
4 - Otite esterna batterica.
Anche queste persone nella maggioranza dei casi non si sono sottoposte a visita prima di andare al mare o in piscina. Queste persone hanno germi nell'orecchio. Spesso hanno secrezioni minime. Con l'arrivo dell'estate e dell'acqua nelle orecchie si crea un ambiente caldo umido che favorisce lo sviluppo dei germi. In questi casi il problema non si verificherà col primo bagno come per il tappo di cerume (vedi punto 3), ma dovranno passare giorni. I germi svilupperanno una otite esterna, il condotto si infiammerrà, l'infiammazione coinvolgerà la membrana timapnica, ci sarà dolore e sensazione di orecchio chiuso. Anche in questo caso è indispensabile la visita. Lo specialista dovrà capire che è un'otite batterica, dovrà escludere un tappo (vedi punto 3) o una micosi (vedi punto 5) o un corpo estraneo (vedi punto 6). Fatto questo dovrà prescrivere una terapia antibiotica.
In diversi casi i germi possono non essere presenti nell'orecchio e penetrare con l'acqua del mare o della piscina. Occorre fare attenzione quando si fa il bagno. Si deve scegliere un posto che non sia inquinato o, se si va in piscina, è importante che l'acqua sia correttamente trattata con cloro.
Se il vostro problema è un fatto infiammatorio che comporta un edema, quindi un restringimento, allora dovrete sottoporvi a terapia antiinfiammatoria e antibiotica prima di andare in vacanza.
5 - Otite esterna micotica - otomicosi.
La micosi dell'orecchio è una malattia rara ma ha la caratteristica di svilupparsi facilmente nel periodo estivo. In molte persone i miceti stanno silenti nel condotto uditivo esterno. Il soggetto non si accorge di nulla. Va al mare o al fiume o anche in piscina e poco dopo inizia sensazione di orecchio chiuso, dolore e a volte anche secrezione maleodorante. Il paziente pensa che sia l'acqua che si è fermata nell'orecchio e non vuole uscire. Non è così. L'acqua ha creato un ambiente umido e caldo, molto favorevole alla crescita dei miceti. Nell'esempio che ho fatto i miceti erano pre-esistenti al bagno, però in molti casi è l'acqua che porta nel condotto i funghi. Non è fondamentale stabilire come i miceti sono entrati nell'orecchio. E' importante che si sviluppa una otomicosi. I rimedi proposti dai non medici come iniettarsi acqua nelle orecchie o altre diavolerie di questo tipo sono del tutto inutili. L'otomicosi è una malattia seria, difficile da contrastare anche per i migliori specialisti. I consigli che potrete trovare su Internet sono solo sciocchezze, servono solo a ritardare la diagnosi e di conseguenza ritardono il trattamento, rendendo ancor più incerto il risultato.
6 - Dermatite eczematosa del condotto uditivo esterno (eczema)
Si tratta di una malattia della pelle che riveste il condotto uditivo esterno. Colpisce con particolare frequenza i soggetti allergici. La cute tende a desquamare, da qui anche il nome di dermatite desquamativa, e piccole scagliette di cute, di colore bianco/giallastro, si depositano nel condotto. Quando si fa un bagno ed entra acqua nell'orecchio questa viene assorbita dalle squame cutanee con tendenza a formare un tappo. In alcuni casi si osserva un misto di cerume e squame cutanee. Si forma così un tappo caratteristico dove le squame sono all'esterno e all'interno c'è cerume. Ovviamente come queste persone escono dall'acqua o finiscono la doccia hanno la sensazione di avere l'orecchio che si è tappato, pensano che sia rimasta acqua nell'orecchio, ma questo è un errore. Occorre una visita otorinolaringoiatrica, una pulizia del condotto uditivo ed una terapia idonea. I prodotti più spesso usati sono a base di cortisone. Spesso si usano associazioni (cortisonici + antibiotici) perchè ci possono essere infezioni associate. Ovviamente la scelta del tipo di goccie da utilizzare è di competenza strettamente specialistica, e va fatta sulla base del quadro otoscopico. Se, per esempio, c'è una perforazione di membrana, la gamma degli antibiotici utilizzabili sarà molto limitata.
Alcuni medici consigliano pomate o unguenti da introdurre nel condotto uditivo; sono contrario all'utilizzo di queste sotanze perchè facilmente si depositano nel condotto e provocano spiacevoli sensazioni.
7 - Corpo estraneo in un orecchio.
Qui siamo di fronte a situazioni molto rare, ma non eccezionali. Sembra strano ma può capitare che un corpo estraneo penetri nell'orecchio. I corpi che più spesso si trovano nelle orecchie sono palline, frammenti di plastica di piccoli giocattoli, pezzettini di legno, pezzetti di foglie. In tutti questi casi è indispensabile l'otoscopia. Già questo dovrebbe far capire che il fai da te non potrà mai risolvere questo problema. In realtà l'acqua ha una funzione marginale. Quando c'è un corpo estraneo e il paziente fa un bagno è facile che acqua resti intrappolata nel condotto. In alcuni casi come nei frammenti di spugna, o di legno l'acqua fa aumentare il volume del corpo estraneo e questo resta ben inserito nel condotto.
Molto pericolosi sono i corpi estranei di forma sferica. Possono essere perline di una collana, piccole sferette di un gioco che si è rotto, ecc. La sfera occupa quasi totalmente il condotto, da una sensazione di orecchio chiuso e se c'è stato un bagno o una doccia è facile che il liquido si porti tra pallina e membrana timpanica. L'ipoacusia e i fastidio sono i sintomi dominanti. Le manovre incongrue per cercare di liberare l'orecchio sono inutili, ma quali sempre dannose. Tutte le manovre che prevedono l'introduzione di qualcosa nel condotto come l'introduzione di un cono di cera, o l'introduzione della punta di una peretta o di una siringa senz'ago non fanno altro che spingere la pallina sempre più in profondità. L'estrazione di un corpo estraneo dal condotto uditivo esterno è una manovra specialistica difficile, se poi il paziente è un bambino o un soggetto scarsamente collaborante è facile dover ricorrere ad una forte sedazione o anche ad una narcosi.
Come si può osservare la sensazione di orecchio chiuso che si prova dopo un bagno non è il sintomo di una sola patologia, ma può derivare da cause molto diverse. Il punto fondamentale è che le orecchie sono un organo facilmente visibile e pertanto quando c'è un problema bisogna che qualcuno competente (medico di base o specialista ORL) guardi le orecchie. Tutte queste idee strane che dilagano nel WEB relative ad autodiagnosi e ad autotrattamenti sono sempre da escludere.
Per la diagnosi è importante conoscere che cosa ha fatto e che cosa percepisce il paziente, ma non basta. E' di capitale importanza guardare dentro l'orecchio.
Pagine 18 e 19 della rivista Diagnosi & Terapia n.8 del 2016 - articolo di Carlo Govoni su come si puliscono le orecchie.
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Le alterazioni della voce (disfonie) nei bambini sono frequenti, spesso si tratta di fenomeni conseguenti a sforzi vocali o a fenomeni infiammatori acuti come faringo-laringiti.
Molti genitori sono preoccupati perchè i loro figli spesso arrivano alla sera completamente afoni. Questo problema colpisce soprattutto i maschi, ma anche le femmine non sono immuni. La causa è quasi sempre l'abuso vocale. Durante il giorno questi bambini gridano e molte volte lo fanno senza un preciso motivo. Alzare la voce diventa un modo per imporsi sui loro coetanei.
Il gridare spesso è dannoso. Per capire il problema occorre fare un passo indietro e capire come si forma la voce. Tutti gli uomini durante l'espirazione sono in grado di stringere le corde vocali ed emettere dei suoni. I suoni prodotti dalle corde vocali (fonemi vocalici) sono i suoni delle vocali a - é - è - i - ò - ó - u. In fonetica le vocali non sono cinque, ma sette. Questi suoni si modificano muovendo adeguatamente lingua, il palato, la boccae si ottendono i suoni consonantici. Affinchè l'uomo possa produrre un suono è indispensabile che le corde vocali siano accostate sulla linea mediana e l'aria che fuoriesce dai polmoni abbia una forza tale da assumere le caratteristiche di suono.
La cavità orale è una parte del nostro corpo che possiamo esplorare con apparente facilità, ma la sua anatomia è di difficile comprensione. Quando si parla del corpo umano e in particolare della bocca è sempre bene conoscere il significato delle parole. In medicina è importante la terminologia specifica. Quando penso alle incomprensioni in campo medico-scientifico il mio pensiero corre a Mark Twain (1835 - 1910), scrittore statunitense che scrisse: Fai molta attenzione quando leggi un libro di medicina: potresti morire per un errore di stampa. Alla fine del diciannovesimo secolo e anche in gran parte del ventesimo i libri di medicina venivano letti da chi svolgeva professioni sanitarie e da poche altre persone. Poi si diffusero le enciclopedie mediche, ma anche queste furono utilizzate da una minoranza della popolazione. Oggi tutto è cambiato. Il computer o il cellulare sono una inesauribile fonte di conoscenze per qualsiasi settore dello scibile, anche in campo sanitario. Purtroppo tutti possono scrivere in internet, quindi diventa difficile capire se il testo è stato scritto da un medico o da un diplomato. Il mio invito è stare molto attenti quando si legge un articolo sul WEB.
Fatta questa premessa, come indicato nel titolo, qui desidero esporre i punti più rilevanti dell'anatomia della bocca.
oltre agli argomenti e approfondimenti, puoi trovare informazioni importanti sulle prestazioni offerte nelle sezioni:
Nel sito sono inoltre disponibilil'elenco degli studi medici, delle cliniche e varie altre sezioni.
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