Carlo Govoni
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Dott. Carlo Govoni
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia
Tel. 3358040811 - NO SMS - NO WhatsApp
Per acufene s'intende la percezione di un suono o di un rumore fastidioso nell'orecchio, senza che questo sia presente nell'ambiente. Può accadere che una persona percepisca un rumore in un orecchio. Di solito si tratta di un sibilo, o di un fruscio simile al vento che muove le foglie, oppure sembra un suono di campanelli lontani o un televisore non sintonizzato bene o il rumore di un motorino elettrico. Tutte queste sensazioni si verificano in assenza di stimolo sonoro esterno. Il fastidioso rumore viene riconosciuto solo dalla persona che soffre di questa malattia e chi sta accanto a lei non sente nulla. Può essere percepito con una o con tutte e due le orecchie, oppure è come se provenisse dall'interno della testa. Si ritiene che sia provocato da alterazioni dell'apparato sensoriale uditivo o da alterazioni dei meccanismi che elaborano il suono.
Udire un ronzio in un orecchio è un sintomo abbastanza comune e, purtroppo, è anche facile sentirsi dire che non c’è nulla da fare. ... La realtà è diversa.
L'acufene è un problema difficile da risolvere e alcuni autori propongono di eseguire iniezioni intrampaniche (o transtimpaniche) di farmaci allo scopo di alleviare o eliminare questo sintomo.
La tecnica dell'iniezione intratimpanica è molto semplice, sotto controllo microscopico si esegue con ago molto sottile la perforazione della membrana e successivamente si inietta il farmaco. Il medicamento resta nella cassa del timpano. Le malattie che potrebbero trarre beneficio da questo trattamento sono patologie cocleari o cocleo-labirintiche, parliamo sempre di malattie dell'orecchio interno.
Il primo problema è che all'interno della cassa del timpano c'è una barriera che impedisce ai liquidi di penetrare nell'orecchio interno. Questa barriera è costituita dalle membrane delle finestre rotonda (RV) ed ovale OV (indicate in rosso nel disegno). Conosciamo poco sulla permeabilità di queste due membrane, sappiamo però che sono resistenti. Per esempio malattie infettive come le otiti medie non si estendono quasi mai all'orecchio interno, proprio grazie alla resistenza di queste due membrane. Se ci fosse il passaggio di materiale infetto come pus verso l'orecchio interno si avrebbe il quadro della labirintite purulenta, cioè una situazione clinica molto grave, ma per fortuna praticamente scomparsa.
Iniezione transtimpanica. L'ago è di colore verde.
1 - condotto uditivo esterno; 2 - martello; 3 - incudine; 4 - staffa; 5 - labirinto;
6 - coclea; 7 - tuba di Eustachio; 8 - membrana timpanica.
OV - Finestra ovale (è un anello attorno alla platina della staffa)
RV - Finestra rotonda
Leggi tutto: Curare gli acufeni con iniezioni intratimpaniche
L'impedenzometria o esame impedenzometrico serve per studiare la motilità della membrana timpanica e altre funzioni uditive in modo oggettivo. Per valutazione oggettiva si intende un esame eseguito completamente da una macchina, senza la necessità della collaborazione del paziente. L'esame impedenzometrico è una metodica strettamente specialistica di competenza degli otorinolaringoiatri. Proprio perché é una metodica oggettiva è possibile una valutazione dell'apparato uditivo in bambini o in soggetti con problemi psichici che non darebbero risposte attendibili. Nell'ambito della valutazione impedenzometrica si riconoscono alcune tecniche specifiche: le più utilizzate sono il timpanogramma e la ricerca dei riflessi stapediali. Spesso nel Web si possono trovare degli errori e i più frequenti sono impedenziometria ed esame impedenziometrico.
Che cosa studia l'impedenzometria? Con questo esame si valuta l'elasticità della membrana timpanica e degli ossicini (sistema timpano-ossiculare) - questa parte prende il nome di Timpanometria. Una ulteriore valutazione è la ricerca dei riflessi stapediali. Si valuta la contrazione del muscolo stapedio in risposta a suoni intensi.
Per un corretto esame impedenzometrico è importante una buona funzione della tuba di Eustachio.
Che tipo di esame è l'impedenzometria? E' un esame oggettivo, indolore, facilmente ripetibile, molto semplice nella sua esecuzione. Può essere eseguito anche nei bambini molto piccoli, è sufficiente che stiano fermi per alcuni secondi.
Come si svolge l'esame impedenzometrico? Il primo atto medico è una otoscopia. Il medico specialista dovrà verificare se il condotto uditivo è pervio e non ci dovranno essere ostacoli come il cerume. Se fosse presente un tappo di cerume questo dovrà essere rimosso. Dopo si applica una sonda che termina con un tappino di plastica morbida finalizzato a sigillare il condotto uditivo esterno.
Le fasi successive sono eseguite dallo specialista, al paziente viene chiesto solo di stare fermo. La prima procedura è l'esecuzione del timpanogramma. In questo caso nell'apparecchio c'è una pompa che crea una pressione positiva e negativa, valutando così la cedevolezza del sistema membrana timpanica ed ossiccini.
Nel disegno sono rappresentati due timpanogrammi: a sinistra normale e a destra un timpanogramma piatto. Ulteriori informazioni sull'interpretazione del timpanogramma sono presenti in questo sito.
Successivamente, se il timpanogramma è normale, si eseguirà la ricerca dei riflessi stapediali (reflessologia stapediale). L'apparecchio contiene anche un audiometro ed è in grado di emettere suoni intensi. Questi stimolano la contrazione del muscolo stapedio e questo movimento viene registrato dall'impedenzometro.
Il muscolo stapedio è lungo pochi millimetri ed è il più piccolo muscolo del corpo umano. Nella foto qui sotto è raffigurato un esame impedenzometrico completo, a sinistra i due timpanogrammi e a destra la ricerca dei riflessi stapediali.
Apparecchio per eseguire impedenzometria
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Visita specialistica otorinolaringoiatrica
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Alitosi significa alito cattivo; si tratta pertanto di un odore sgradevole dell’aria emessa durante l’espirazione. Contrariamente a quanto si legge su Internet l'alitosi non è una malattia, ma è un sintomo. Tante sono le cause che possono portare a questo problema. Per molte persone è questo un motivo di preoccupazione.
Le cause che portano ad alitosi si possono riassumere in due gruppi: quelle localizzate nella bocca e quelle che dipendono da fattori esterni.
Cause di alitosi localizzate nel cavo orale.
La causa più frequente è la scarsa produzione di saliva. Questo sintomo si chiama xerostomia e dipende da un cattivo funzionamento delle ghiandole salivari. Producono saliva sei ghiandole salivari maggiori ed altre minori. Una malattia caratterizzata da una secchezza cronica è la sindrome di Sjogren. Si tratta di una malattia autoimmune (l’organismo produce anticopri contro le proprie ghiandole salivari e lacrimali). La malattia si caratterizza per un rigonfiamento delle ghiandole salivari e per una secchezza degli occhi e del cavo orale (xerostomia e xerofltalmia).
Gli interventi sulle ghiandole salivari maggiori consistono nell'asportazione di una ghiandola. Togliere una ghiandola, anche se si toglie la più grande (asportazione della parotide) non si provoca una secchezza della bocca. Le altre ghiandole sono sufficienti per garantire una buona salivazione.
Altra causa frequente è la cattiva igiene orale. E’ importante una frequente pulizia dei denti per allontanare residui alimentari e per evitare l’accumulo di residui alimentari e germi. E’ noto che sulla superficie dei denti e delle gengive si forma la placca batterica e i germi ivi presenti producono sostanze chimiche che sono causa di cattivi odori. Migliorare l’igiene orale è un problema di competenza odontoiatrica.
Altra causa di alitosi sono le malattie del cavo orale. Queste malattie sono di competenza otorinolaringoiatrica. Qui ricordiamo le malattie neoplastiche della lingua, della mucosa orale, del palato e delle tonsille. Si tratta di tumori maligni non eccezionali. Un'altra causa sono le tonsilliti croniche. Oggi si fanno meno interventi di tonsillectomia ed è facile trovare pazienti di 30 / 40 anni che hanno tonsille ipertrofiche, criptiche, che producono caseum o che contengono residui alimentari. Sono quindi le tonsille che diventano causa di alitosi.
Alitosi in conseguenza di malattie localizzate nel cavo orale
lingua, bocca, denti, ghiandole salivari, ecc.
01 | malattie della lingua | lingua patinosa - Candidosi | |
02 | malattie odontoiatriche | Carenze nell'igiene dentale Carie dentarie Alveoliti e parodontopatie Sanguinamento gengivale Granulomi e cisti odontogene |
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03 | malattie correlate alla salivazione |
Iposcialia - scarsa produzione di saliva |
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04 | malattie sistemiche | Carenze alimentari Leucemie |
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05 | malattie eteroplastiche | Carcinomi della lingua Carcinomi del cavo orale |
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06 | malattie infiammatorie tonsille |
Gravi tonsilliti croniche Tonsilliti croniche con tonsilloliti Ascessi peritonsillari |
Altre malattie del cavo orale sono le malattie odontoiatriche come gengiviti, parodontiti e carie dentarie estese. In altri casi sono gli apparecchi ortodontici e le protesi dentarie che favoriscono la formazione della placca batterica e determinano un cattivo odore dell’alito.
Alitosi in conseguenza di malattie del naso,
dei seni paranasali e del rinofaringe.
01 | Naso | Corpo estraneo nasale Ozena |
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02 | Seni paranasali | Rinosinusiti | |
03 | Rinofaringe | Ipertrofia adenoidea Angiofibroma del rinofaringe Tumori del rinofaringe Ascesso nasofaringeo |
Vediamo ora le alitosi la cui causa va ricercata fuori dal cavo orale.
L'alimentazione è fondamentale per avere un alito fresco. Tutti sanno che l’assunzione di aglio, porri, mostarda, cipolla, spezie, salumi, ecc. possono produrre odori sgradevoli per parecchie ore. Un’alitosi è presente nei bevitori di alcolici e nei forti fumatori. Anche alcuni farmaci, soprattutto quelli che producono secchezza delle fauci, determinano un cattivo odore dell’alito.
Una causa di cattivi odori nel respiro ed indirettamente anche nell'alito sono le malattie naso-sinusali. Ricordiamo malattie croniche come le riniti e le rinosinusiti croniche ozenatose, queste producono cattivi odori molto fastidiosi. Ricordo che ai tempi della leva militare obbligatoria una rinite cronica ozenatosa era motivo di esonero dal servizio militare. Questo per far capire quanto sia importante il problema del cattivo odore per chi deve vivere in comunità.
Sono causa di cattivo odore le infezioni croniche soprattutto dei seni mascellari. Anche i tumori maligni del naso e dei seni paranasali possono determinare pessimi odori.
Cinque consigli pratici per evitare l’alitosi.
1 - Mantenere una buona igiene orale spazzolando bene i denti ed usare regolarmente il filo interdentale.
2 - Evitare di mangiare i cibi che causano un cattivo odore dell’alito.
3 - Non fumare
4 - Non bere alcolici.
5 - Se a questo punto l’alitosi persiste si consiglia di rivolgersi ad uno specialista ORL. L'otorinolaringoiatra lo ritengo lo specialista più adatto per una prima valutazione. Le procedure endoscopiche per naso, cavo orale e laringe sono importanti per affrontare questo problema.
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Per coloro che soffrono di cefalea cronica è un problema trovare lo specialista giusto o il centro particolarmente adatto. Ritengo che sia importante cercare di capire bene i propri sintomi. Se i dolori sono a partenza dagli occhi, oppure c'è paura della luce, o si vedono immagini luminose come scintillii o flash, è evidente che il primo specialista da contattare sarà l'oculista.
Se i dolori sono localizzati alla fronte, oppure ai mascellari, o sono a partenza da un orecchio o c'è la percezione di acufeni lo specialista più idoneo è l'otorinolaringoiatra.
in tutti gli altri casi vi consiglio di iniziare col neurologo.
o o o o o
L'otorinolaringoiatra si occupa di molte malattie che hanno tra i loro sintomi fondamentali la cefalea. Ricordo le sinusiti, le otalgie, le otodinie, le nevralgie trigeminali, i processi espansivi endocranici lungo la via acustica. Cefalee e malattie otoiatriche non sono entità disgiunte, una visita otorinolaringoiatrica può essere utile.
Il dott. Carlo Govoni visita a Reggio Emilia in via Ruggeri, 9. La visita di consulenza può essere prenotata per telefono 3358040811.
Un altro aspetto che accomuna le cefalee alle malattie otorinolaringoiatriche sono gli acufeni e le vertigini. Il primo è un rumore fastidioso percepito dal paziente ed è un sintomo aspecifico di tutte le malattie dell'orecchio. Le vertigini sono un disturbo dell'equilibrio che caratterizza molte malattie e in particolare quelle del labirinto. Per definire le vertigini viene spesso utilizzata la parola - labirintite. E' questo un termine che definisce una vertigine molto grave, ma per fortuna rarissima. Spesso si parla di labirintite, ma in realtà si tratta di una molto più comune vertigine parossistica di posizione. Un chiaro rapporto tra cefalea e vertigine è costituito dalla vertigine emicranica. E' questa una entità nosologica di recente definizione.
Dolore all'orecchio nei bambini e negli adulti
Vertigine, un sintomo subdolo che a volte si associa alla cefalea
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