Che cosa è il sistema otoneurolaringologico è il tema di una intervista fatta al dott. Carlo Govoni e andata in onda il 7 agosto 2024 sul digitale terrestre Odeon TV. L’intervista è stata condotta dalla giornalista Nina Sicilia che da alcuni anni conduce la trasmissione Eccellenze Italiane. La giornalista ha realizzato molte interviste e tantissime sono state incontri con medici ed altri operatori sanitari. In più di una occasione la giornalista si è dimostrata competente su diffcili argomenti scientifici, ha incontrato numerosi medici specialisti ed anche in questa occasione ha manifestato la sua abilità nell’affrontare un tema totalmente nuovo.
Che cos'è il sistema otoneurolaringologico?
Per sistema otoneurolaringologico si intende l’attività sinergica di tre apparati fondamentali per la vita di relazione. 1) il cervello 2) l’apparato uditivo 3) l’apparato fonatorio.
E' importante comprendere che i vari apparati di ciascun uomo agiscono in stretto collegamento l'uno con l'altro. Questa complessità è alla base del concetto di unicità dell'essere umano.
Attraverso questi apparati si sviluppa una capacità importantissima per l’uomo: il linguaggio verbale.
Il linguaggio è il mezzo fondamentale per la comunicazione. Tutti siamo in grado di trasmettere informazioni alle persone attraverso il linguaggio. Qualcosa di simile fanno anche gli animali, ma il linguaggio umano è certamente molto evoluto rispetto alle forme di comunicazione di tutti gli altri viventi.
Il linguaggio delle parole (linguaggio verbale) è una caratteristica assoluta dell’uomo. Qualsiasi concetto può essere espresso e memorizzato attraverso il linguaggio. Il linguaggio per essere tale deve rispettare delle REGOLE. Solo col rispetto di regole linguistiche il linguaggio assume il ruolo di fondamentale mezzo di comunicazione.
Nella comunicazione odierna alcune persone fanno spesso riferimento ai linguaggi non verbali. Questo genera solo confusione.
Linguaggio verbale e linguaggio non verbale sono due meccanismi espressivi completamente diversi: il linguaggio delle parole, sia vocale che scritto è ciò che veramente eleva l’uomo. I linguaggi non verbali sono aspetti comportamentali di incerta interpretazione. Vengono utilizzati da alcune persone che cercano di elevarsi rispetto alle altre facendo sfoggio di conoscenze inesistenti. I linguaggi non verbali sono privi di regole comunemente accettate, sono frutto di fantasie e non pertanto non hanno alcun valore. Come spesso accade sono utilizzati e sostenuti dai mistificatori. L'assenza di regole chiare, specifiche e riconosciute dagli altri rende i linguaggi non verbali dei non linguaggi.
Un linguaggio verbale assume le caratteristiche di vero linguaggio quando ogni parola ed ogni frase racchiudono un significato che viene interpretato nel medesimo modo da tutto coloro che parlano quella lingua. La struttura del linguaggio rispetta regole precise.
I LINGUAGGI NON VERBALI NON SONO LINGUAGGI. Non lo sono perché non c’è una certezza nel contenuto che vorrebbero trasmettere. Sono semplici ipotesi interpretative fondate sulla soggettività di chi finge di crederci. Se leggiamo i testi di coloro che sostengono l'esistenza di linguaggi non verbali troviamo affermazioni che suscitano ilarità. Per esempio se uno trema mentre parla significa che dice il falso. E' una sciocchezza. - Se uno trema mentre parla significa che mentre parla sta tremando. - Questo si verifica per mille motivi: c'è freddo nell'ambiente, chi parla è timido o ha un timore reverenziale o altre forme di paura, questo elenco può andare avanti all'infinito a dimostrazione che queste interpretazioni sostenute da chi si affida ai linguaggi o comunicazione non verbale sono ipotesi interpretative prive di alcun fondamento scientifico.
Vediamo ora quali sono le funzioni del linguaggio.
Il linguaggio che l’uomo impara e utilizza è duplice: si distingue un linguaggio che viene esteriorizzato ed un linguaggio interiore.
Il primo è il classico mezzo di comunicazione interumana formato dalle frasi e dai dialoghi con le altre persone. Il linguaggio interiore è il nostro pensiero. Il linguaggio interiore è solo verbale, non esiste un linguaggio interiore non verbale. Questo dovrebbe farci capire che i linguaggi non verbali sono poca cosa, non servono per pensare.
A) Linguaggio verbale che viene esteriorizzato è il classico mezzo di comunicazione delle frasi e dei dialoghi con le altre persone.
B) Il linguaggio interiore è il nostro pensiero. Il linguaggio interiore è solo verbale, non esiste un linguaggio interiore non verbale.
Quest’ultima considerazione dovrebbe farci capire che i linguaggi non verbali sono poca cosa, non servono per pensare. Nessun uomo pensa attraverso gesti o smorfie, ma pensa sempre e solo con le parole.
L’assioma fondamentale è che tutti gli uomini pensano nella lingua nella quale sono abituati a parlare.
Esiste una affinità notevole tra sviluppo del linguaggio e sviluppo del pensiero
L’apprendimento del linguaggio nei bambini avviene in modo progressivo ed è il risultato dell’interazione con altri uomini. Il fenomeno è stato studiato da importanti pedagogisti. Il più conosciuto è Piaget. Egli formulò la teoria delle reazioni circolari. E’ questo un meccanismo importante. Il bimbo emette dei suoni. Si tratta di suoni privi di significato, però hanno l’importante funzione di mettere in atto il meccanismo della produzione del suono. Il bambino attraverso la laringe emette un suono, lo ascolta, si sente soddisfatto per essere riuscito a produrre un suono, lo ripete.
La ripetizione dei suoni è importante. Se il bimbo viene stimolato da chi lo circonda a produrre suoni, continuerà a farlo. Questo meccanismo viene descritto come "reazione circolare”
Nell’immagine possiamo vedere i due meccanismi fondamentali per lo sviluppo del linguaggio.
Alcuni Autori, in particolare Noam Chomsky, hanno sostenuto che il linguaggio è una capacità innata. Che l'uomo si caratterizza per la necessità di comunicare è certo [1]. Nell'uomo e in particolare nel bambino sono presenti i due meccanismi che portano allo sviluppo del linguaggio: a) feed back verbo-acustico e b) feed back di conferme e correzioni che il bambino ottiene attraverso i rapporti sociali. Il feed back verbo-acustico è un meccanismo innato conseguente all'integrità dei tre apparati che formano il sistema otoneurologico (cervello, apparato fonatorio e apparato uditivo). Il feed back verbo-acustico (frecce nere - a). E’ il meccanismo attraverso il quale il bambino ascolta la propria voce e prova piacere nell’ascoltare il suoni emessi.
Il secondo feed back, quello indicato con b) è in stretta relazione con l'ambiente sociale. Sono le persone che stanno accanto al bambino che consentono al piccolo di sviluppare il linguaggio nella lingua che queste persone abitualmente utilizzano per parlare. Occorre tenere presente che tra emissione di suoni e linguaggio c’è un passo importante da compiere. Ai suoni emessi occorre dare un significato. Nel bambino si sviluppa il periodo delle prime parole. Anche in questa fase sono le persone che stanno vicino al piccolo che lo indirizzano, eventualmente lo correggono, in modo che diventi consapevole che a determinati suoni corrispondano determinate parole.
Non basta quindi che il piccolo abbia imparato a produrre suoni e a ripeterli. Deve produrre suoni diversi con significati diversi. In tutto questo secondo feed back b) sono i genitori e tutti coloro che circondano il bambino che assumono un ruolo fondamentale.
Lo sviluppo del linguaggio avviene col meccanismo appena indicato nei soggetti udenti. Immaginiamo ora cosa avviene in un soggetto sordo, che non è in grado di sentire i suoni che emette con la propria voce. Viene a mancare la soddisfazione per aver fatto qualcosa di insolito, nello specifico aver prodotto un suono. La mancata soddisfazione blocca lo sviluppo del linguaggio. Nei sordastri, cioè nei bambini che hanno perso l'udito non alla nascita ma nei primi anni di vita, hanno sviluppato normalmente le fasi della lallazione ed anche delle prime parole, ma poi a causa della sopravvenuta sordità il meccanismo di acquisizione del linguaggio si blocca
Una volta acquisito il linguaggio il bimbo inizia ad utilizzarlo per fare domande, per esprimersi. Il bimbo esprime ciò che pensa.
Questa parte dedicata allo sviluppo del pensiero verrà affrontata in un altro articolo.
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1] E' riconosciuto, soprattutto da Karl Popper, che l'uomo è un interazionista. Pertanto la volontà di comunicare è la sua caratteristica.
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