Carlo Govoni
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La salute non è tutto, ma senza salute, tutto è niente. (Arthur Schopenhauer)
Health is not everything, but without health, everything is nothing. (Arthur Schopenhauer)
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Prenotare una visita è un gesto semplice che potrebbe risultare molto importante
Booking a check-up is a simple thing that could be very important
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E' possibile prenotare una visita in qualsiasi momento con una semplice telefonata al 3358040811
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Benvenuti
Welcome!
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Dott. Carlo Govoni
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia
Tel. 3358040811 - NO SMS - NO WhatsApp
Il cattivo sapore è una alterazione di tipo qualitativo del senso del gusto che merita sempre di essere indagata. Noi siamo poco abituati a fare valutazioni qualitative. Più conosciute sono le alterazioni quantitative: ipogeusie e ageusie.
Quando si cercano le cause di un cattivo sapore in bocca dobbiamo tenere presente che il sintomo va suddiviso in tre aspetti: a) esiste una causa di cattivo sapore che raggiunge il cavo orale e il senso del gusto è normale; b) c'è una alterazione del senso del gusto; c) un cattivo sapore unito ad alitosi che dura parecchie settimane
a) Vediamo ora quali sono le cause che possono causare un cattivo sapore. La causa più frequente è la scarsa igiene dentale. Cause abbastanza comuni sono il reflusso acido gastro-esofageo, le malattie che alterano le ghiandole salivari, soprattutto nel senso della scarsa produzione di saliva. Anche la presenza di caseum che ristagna nelle cripte tonsillari è una causa di alterato sapore in bocca.
Una causa importante sono i trattamenti radianti sulla bocca. Questi agiscono soprattutto riducendo la salivazione.
Altra causa sono gli effetti collaterali di alcuni farmaci. Ricordiamo in primo luogo gli antibiotici. Questi possono agire in modi diversi, in alcuni casi favoriscono le micosi della lingua e i miceti alterano alcuni sapori. Un'altra classe di farmaci sono gli ACE inibitori, sono molto usati come antiipertensivi. Anche alcuni farmaci antitumorali possono determinare un addensamento della saliva, quindi secchezza.
La secchezza della bocca (xerostomia) è anche una causa di alitosi.
Sempre tra le cause di cattivo sapore che si crea nella bocca è doveroso annoverare le ulcerazioni della lingua e della mucosa del vestibolo orale. Queste ulcerazioni possono essere dovute a spine irritative dentarie (spesso segno di cattiva igiene orale). In altri casi le ulcere sono il segno di una neoplasia.
Tra le cause di secchezza della bocca c'è anche la calcolosi salivare. E' questa una malattia rara che si caratterizza per una tumefazione di una ghiandola salivare. Le ghiandole più frequentemente interessate sono la parotide e la sottomandibolare. Qui potete vedere un calcolo della ghiandola sottomandibolare dopo che è stato rimosso.
La calcolosi comporta diminuzione della saliva e secchezza della bocca. Nelle prime fasi le altre ghiandole salivari cercano di compensare aumentando la loro produzione di saliva.
Le manifestazioni aftose del cavo orale sono un problema frequente. Sulla superficie mucosa, in particolare su quella del vestibolo orale e sui pilastri palatini si formano piccole ulcerazioni denominate afte. Sono di colore chiaro, leggermente escavate. Quasi sempre sono precedute da piccole vescicole che, rompendosi, provocano vivo dolore. Le afte sono una causa di odinofagia, cioè di dolore durante la deglutizione.
La stomatite aftosa, cioè la presenza di più afte nel cavo orale, è una malattia di origine virale che arriva a guarigione nello spazio di qualche giorno. In alcuni casi il dolore è molto intenso.
Non c'è una terapia specifica contro i virus. Si utilizzano farmaci sintomatici e collutori che possono rendere più sopportabile l'aftosi. Dopo è la forza risanatrice della natura (come onestamente affermavano gli antichi medici) che conduce a completa guarigione.
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Un argomento che presenta analogie con le afte è l'alitosi.
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La Casa di Cura Piacenza è una importante casa di cura privata polispecialistica dove l'otorinolaringoiatria ha sempre avuto un importante ruolo anche a livello internazionale.
Il dott. Carlo Govoni è un collaboratore di questa casa di cura. In questa clinica si eseguono attività di interesse superspecialistico come il trattamento dei neurinomi dell'acustico e gli impianti cocleari. Sempre in questo centro c'è un avanzato gruppo di specialisti [Gruppo Otologico] che si occupa di riabilitazione vestibolare e rieducazione dei sordi dopo che hanno ricevuto l'impianto cocleare. In questo centro c'è anche una audiologia ed una vestibologia molto avanzate.
Casa di Cura Privata PIACENZA - via Giacomo Morigi, 41
Ingresso della Casa di Cura privata Piacenza
Dove siamo:
Via Giacomo Morigi, 41 - PIACENZA
Come raggiungerci:
La casa di cura Piacenza si trova in una zona semicentrale del lato ovest di Piacenza.
Si pacheggia in via Morigi e soprattutto nelle vie laterali
Per chi proviene con l'auto da fuori Piacenza si consiglia l'Uscita PIACENZA OVEST dell'autostrada A21 (Torino / Brescia).
Usciti dal casello si dovrà percorrere via primo Maggio, questo si continua con via Pietro Cella. Una laterale è via Giacomo Morigi.
La Casa di Cura è accreditata col Servizio Sanitario Nazionale
ed è convenzionata con molte assicurazioni private.
In questa foto un'ala della Casa di Cura Piacenza (a sinistra) e la sede del gruppo otologico (sulla destra)
Questa immagine è stata scattata da via Antonio Emanueli
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Casa di Cura Columbus (ora Columbus Clinic Center) Milano
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L'oto-microscopia (o microotoscopia) è una indagine diagnostica che utilizza un microscopio binoculare per vedere ingrandito il condotto uditivo esterno fino alla membrana timpanica. Il primo vantaggio è il maggiore ingrandimento rispetto ai comuni otoscopi a batteria. Il secondo vantaggio è costituito dal fatto che l'otomicroscopio è dotato di un sistema che lo fa star fermo con un proprio sostegno (stativo) e pertanto il medico ha le mani libere. Questo si vede bene nella terza immagine. Il fatto che la parte utilizzata per la visione stia ferma è molto utile. Con una mano il medico può rendere più rettilineo il condotto facendo trazione sul padiglione e con l'altra può compiere piccole manovre. Sotto visione microscopica sono possibili numerose manovre nella massima sicureza e l'operatore ha una maggiore precisione nella visione dei dettagli e negli interventi. La manovra dell'otomicroscopia non è invasiva, non provoca dolore, è incruenta. Al paziente si chiede solo di stare fermo. Normalmente il tempo di esecuzione è breve, meno di dieci minuti. Però nei casi complicati i tempi possono prolungarsi.
Non esistono limiti di età. Per esempio è possibile fare l'otomicroscopia anche in un neonato che sonnecchia sul lettino. E' quasi impossibile farla nei bambini dai due a cinque anni, irrequieti, che non hanno alcuna intenzione di stare fermi. Il fatto che il soggetto stia fermo è un requisito fondamentale, in quanto bastano piccoli movienti per rendere le immagini sfuocate. Una visione non perfettamente a fuoco è inutile. Alcuni scrivono sul WEB che l'otomicroscopia si fa quando c'è dolore nell'orecchio. Non è vero. L'otoscopia col microscopio si può fare sempre, l'unica condizione è che per alcuni secondi il soggetto deve stare fermo.
Leggi tutto: Otomicroscopia o microtoscopia: visione dell'orecchio col microscopio
L’esame dell’udito o audiogramma o esame audiometrico tonale si presenta come un grafico a due colori di non immediata interpretazione, ecco alcuni consigli per poterlo comprendere. Ricordo inoltre che questo è l’esame più frequente che viene fatto da un otorinolaringoiatra. Chiunque si presenta a visita e soggettivamente riferisce una diminuzione dell'udito dovrebbe uscire dall'ambulatorio con un esame audiometrico tonale.
L’esame è costituito da un grafico dove nell'asse delle ordinate [asse verticale] c’è la perdita uditiva espressa in decibel (dB). In alto viene indicata la perfezione acustica, cioè suoni di intensità di 0 dB e a scendere le varie perdite, normalmente fino a – 120 dB.
Sull'asse delle ascisse [asse orizzontale] sono riportate le varie frequenze. I suoni si distinguono in base alla frequenza, cioè al numero di vibrazioni al secondo o cicli al secondo. La frequenza si esprime in Hertz (Hz). I suoni gravi, per esempio la voce baritonale, il suono di un tamburo, sono ben diversi dai sibili o dai fischi (suoni acuti). I suoni gravi o bassi (125 - 250 - 500 Hz) sono sulla sinistra del grafico e gli acuti o alti (3000 - 4000 - 8000 Hz) sono a destra.
Nell’esame audiometrico viene testata la capacità uditiva per le principali frequenze percepibili dall'orecchio umano. Le frequenze più utilizzate sono 125 – 250 – 500 – 1000 – 2000 – 3000 – 4000 – 8000 Hz.
La capacità uditiva umana è variabile in rapporto all'età. Nei giovani normoudenti si va da 16 Hz a 20.000 Hz. I suoni molto acuti (da 11.000 a 20.000 Hz) hanno una variabilità individuale notevole e la loro percezione è pochissimo utile ai fini diagnostici. Nella pratica clinica nessun audiometro raggiunge queste frequenze. Pertanto tutti gli audiometri sono costruiti e tarati per produrre suoni compresi tra 125 e 8000 Hz.
oltre agli argomenti e approfondimenti, puoi trovare informazioni importanti sulle prestazioni offerte nelle sezioni:
Nel sito sono inoltre disponibilil'elenco degli studi medici, delle cliniche e varie altre sezioni.
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COLUMBUS CLINIC CENTER è una prestigiosa casa di cura privata di Milano. Si trova in via Michelangelo Buonarroti, 48 - zona CITY-LIFE. Qui il dott. Carlo Govoni esegue visite specialistiche e interventi chirurgici. Il Centro è convenzionato con le più importanti assicurazioni private.
Per prenotare una visita col dott. Carlo Govoni nei giorni o negli orari in cui l'ufficio prenotazioni è chiuso potete chiamare 3358040811 NO SMS
DIAGNOSI & TERAPIA è una rivista sulla salute in distribuzione nelle farmacie
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