Le otiti nel bambino sono una importante causa di malattia e questo argomento è stato oggetto di una intervista fatta dalla giornalista Nina Sicilia al dott. Carlo Govoni. Il 21 marzo 2024, nel corso del programma "La parola all'esperto" è andato in onda sul digitale terrestre Odeon TV - "Medicina365" - questa conversazione che ritengo utile. Le otiti, in particolare quelle del bambino, sono malattie molto comuni, è stata illustrata la loro importanza e sono state date indicazioni per aiutare i genitori dei piccoli pazienti che soffrono per malattie dell'orecchio.
https://medicina365.it/2024/03/22/dott-carlo-govoni-otiti-nei-bambini/
Le otiti sono le malattie più frequenti tra tutte le possibili malattie che può avere un bambino, in particolare tra quelli compresi tra zero e sei anni. Sono malattie infiammatorie che colpiscono le orecchie e sono molto diverse tra loro. I bambini si ammalano facilmente perché le loro difese immunitarie, cioè le difese nei confronti di batteri e virus, sono deboli. Poi c'è una ulteriore ragione ulteriore che spiega la fragilità delle orecchie dei bambini. La loro tuba di Eustachio, cioè il drenaggio naturale dell'orecchio verso il naso, a causa delle piccole dimensioni della testa è molto sottile; pertanto il lume è piccolo, quindi il drenaggio è difficoltoso, come pure l'ingresso di aria nell'orecchio medio. L'aria ha una funzione fondamentale per il benessere dell'orecchio.
La prima diagnosi di una otite, nella quasi totalità dei casi, viene fatta dai pediatri. La manovra diagnostica fondamentale si chiama otoscopia e per farla è sufficiente un comune otoscopio a batteria come quello qui sotto indicato.
Otoscopio a batteria - è l'otoscopio che viene più spesso utilizzato nei bambini.
Tutti coloro che si occupano della salute dei bambini, genitori e pediatri, devono sempre tener presente la possibilità di una otite.
Riconoscere una otite è relativamente facile nei bambini che sono in grado di esprimersi. Il dolore all’orecchio è un sintomo specifico e caratteristico. Più difficile è, per i genitori, sospettare una otite nei neonati e nei lattanti. Per i medici è più semplice e la manovra chiave è l’otoscopia, cioè la visione con apposito strumento della membrana timpanica.
Per capire come si manifestano le otiti è importante ricordare come è fatto un orecchio. Nel disegno qui sopra vediamo le parti in cui si divide un orecchio. Le otiti si possono manifestare nell'ORECCHIO ESTERNO ed avremo le otiti esterne e nell'ORECCHIO MEDIO ove si sviluppano le più frequenti otiti esterne. Questa separazione avviene a livello della membrana timpanica. In colore rosa nel disegno.
Distinguiamo, in relazione alla sede, due tipi di otite: esterna e media. Distinguiamo inoltre diverse forme di otite media, le più comuni sono l’otite media acuta; l’otite sieromucosa e quella colesteatomatosa.
OTITE ESTERNA
L’otite esterna nel bambino è meno grave ed è anche meno frequente rispetto a quella media. L’otite esterna è una infiammazione della cute del condotto uditivo e della membrana timpanica. In pratica è una malattia della pelle, quindi con molte caratteristiche di una malattia dermatologica. E' importante una buona igiene dell'orecchio. Occorre che un medico guardi le orecchie del bambino.
Le otiti esterne sono molto frequenti in estate. E' facile ammalarsi di questa forma di otite dopo i bagni in piscina e nei laghi. E' più difficile ammalarsi per i bambini che fanno i bagni nel mare. L'acqua salata rende più difficile la trasmissione batterica. E' molto importante fare in modo che il bimbo si asciughi bene dopo il bagno. Se siamo in una piscina insistere con in phon. Al mare far fare il bagno ai piccoli solo nelle belle giornate di sole. Invito le madri a non insistere con bastoncini cotonati per pulire o asciugare le orecchie. Le orecchie non devono essere toccate.
Se ci sono problemi portate il piccolo dal pediatra, oppure, se vi sembra che il caso sia complicato, rivolgetevi ad un otorinolaringoiatrica.
OTITE MEDIA ACUTA
In questa intervista abbiamo riservato maggiore anttenzione alle otiti medie. Parleremo delle forme acute, sieromucose e colesteatomatose.
L'otite media acuta è quasi sempre da causa batterica (75 - 80 %) dei casi. Le restanti otiti acute sono provocate da virus. La caratteristica peculiare è il dolore all'orecchio. Questo può essere più o meno intenso, più o meno prolungato, ma c'è sempre. Più variabile è la febbre, in alcuni casi può anche non esserci, e in molti casi è solo una febbricola (37,0° / 37,5° C). E' piuttosto problematico riconoscere una otite nei bambini lattanti. Questi non si esprimono e ovviamente non fanno capire facilmente che hanno male ad un orecchio. I sintomi più comuni di una otite media acuta in un lattante sono il pianto e il portare una mano verso l'orecchio.
Per tutti i casi di otite esterna e media la diagnosi avviene con l'otoscopia.
OTITE MEDIA SIEROMUCOSA
Si tratta di una particolare forma di otite caratterizzata dalla presenza di un catarro nell’orecchio medio particolarmente denso: è chiamato sieromuco o glue-ear o colla dell’orecchio. I nomi con i quali i medici definiscono questa malattia sono molti: catarro tubarico, glue-ear o colla dell'orecchio, otite media con effusione. Per capire bene di cosa si tratta occorre riguardare l'immagine dell'orecchio in sezione. L'orecchio medio è stato colorato in giallo. E' proprio in questa parte, detta anche cassa del timpano, che si accumula una secrezione particolarmente densa. Questa viene prodotta da tutta la mucosa che riveste internamente l'orecchio e anche dalle cavità mastoidee. Ricordo che la mastoide, cioè l'osso che sta dietro al padiglione auricolare, al suo interno presenta numerose cavità, tutte confluenti tra loro e tutte drenano nella cassa del timpano. Esiste un solo drenaggio naturale che è la tuba di Eustachio. A causa della piccolezza del cranio dei bambini la tuba è stretta e il drenaggio delle secrezioni avviene con difficoltà. L'accumulo di secrezione nell'orecchio medio è la base patogenetica della otite media di tipo sieromucoso. E' questa una malattia con scarso dolore. Il sintomo principale è l'ovattamento.
E' possibile riconoscere una otite sieromucosa già con l'otoscopia, ma per farlo occorre molta esperienza. La malattia è spesso bilaterale e si presenta con membrane timpaniche sempre integre. Per facilitare lo specialista nella diagnosi si ricorre ad un particolare strumento: impedenzometro, che si utilizza per eseguire un timpanogramma. La guarigione da una otite sieromucosa è lenta, richiede mesi e spesso anche anni. Normalmente si guarisce.
TIMPANOGRAMMA
Il timpanogramma è un esame semplice da eseguire, può essere eseguito nei bambini di tutte le età. La condizione richiesta è che stiano fermi per la durata dell'esame (circa 20 secondi). I tracciati possibili sono tre come indicato nella immagine soprastante. Il bambino con una otite sieromucosa conclamata presenta un timpanogramma piatto (tipo B). Quando è in fase di miglioramento il timpanogramma presenta un picco verso valori di pressione negativi (tipo C) e solo quando è guarito il timpanogramma si normalizza e il picco si trova nella posizione ideale (tipo A). Questo esame consente di monitorare l'andamento di una otite media sieromucosa o con effusione.
COLESTEATOMA DELL’ORECCHIO MEDIO.
Una forma di otite particolarmente grave e molto rara è il colesteatoma. Questo nome è stato dato dai primi otorinolaringoiatri che l'avevano considerato un tumore. In realtà è una formazione cistica (cisti epidermoide) particolarmente grave. Alla base di questa malattia c'è la presenza di cellule epidermiche (ovvero cute) nell'orecchio medio. Questa neoformazione cistica cresce in volume molto lentamente e arriva a distruggere gli ossicini e poi, in fasi avanzate, erode l'osso entro il quale è contenuto l'orecchio. Questa malattia può andare incontro a varie complicanze e pertanto è una malattia grave.
La presenza di epidermide nell'orecchio medio si può verificare per due motivi: errore embriogenetico presente alla nascita (colesteatoma congenito) oppure passaggio di cellule epidermiche tra orecchio esterno e orecchio medio attraverso una perforazione della membrana timpanica (colesteatoma acquisito).
QUALI SONO LE INDAGINI DIAGNOSTICHE IMPORTANTI?
Per la valutazione di una otite in un bambino le indagini importanti sono due: l'otoscopia e il timpanogramma.
CI SONO DELLE INDAGINI DIAGNOSTICHE O DELLE PROCEDURE POCO UTILI E CHE E’ MEGLIO NON FARE?
Molti medici non si concentrano sulle due indagini appena citate per fare altre indagini, soprattutto finalizzate alla presenza delle adenoidi. Le adenoidi sono delle vegetazioni linfatiche che si trovano a stretto contatto con l'orifizio rinofaringeo delle tube di Eustachio (vedi disegno). Sono un organo di difesa che unitamente a tonsille palatine e linguali forma l'anello del Waldeyer. E' evidente che essendo così vicine all'orifizio la loro ipertrofia può stringere la tuba e peggiorarne o bloccarne il funzionamento.
Sappiamo che una cattiva funzionalità tubarica è il presupposto per determinare una otite sieromucosa o con effusione o glue-ear. Ecco che ci sono dei medici che chiedono di sottoporre i pazienti ad indagini radiologiche oppure a rinofibroscopie per visualizzare le adenoidi. Questo lo ritengo poco utile, si espongono i bambini ad inutili radiazioni oppure a indagini che, anche se si usano fibroscopi pediatrici, sono sempre molto fastidiose. A volte queste indagini si concludono con la proposta di intervento di adenoidectomia. Io nutro molti dubbi sulla utilità di questo intervento. L'adenoidectomia si esegue in anestesia generale e si sottopone il piccolo paziente a tutti i rischi di una anestesia. Con questo intervento il benificio c'è e i tempi di guarigione da una otite sieromucosa migliorano, però occorre tener presente che anche con farmaci astringenti (es. Argento Proteinato) si arriva egualmente alla diminuzione di volume delle adenoidi. Questi organi linfatici si riducono spontaneamente, sempre col passare degli anni avviene un allargamento del cranio ed un aumento del diametro della tuba di Eustachio. Tutti motivi previsti dalla natura rivolti ad un miglioramento per le otiti sieromucose, pertanto nella maggior parte dei casi io consiglio ai genitori di agevolare il comportamento della natura e nulla di più.
Nell'immagine si legge che tra i trattamenti da non fare in caso di otite sono i trattamenti omeopatici. Se siamo di fronte a otiti batteriche le procedure omeopatiche non servono a nulla, gli antibiotici sono necessari. Purtroppo la storia anche recente ci insegna che ci sono stati danni importanti ai bambini dove si è rinunciato agli antibiotici in nome di trattamenti spesso nemmeno ben precisati.
QUALI CONSIGLI SI POSSONO DARE AI GENITORI DI UN BAMBINO AFFETTO DA OTITI RICORRENTI?
E' importante separare i bambini nei primi 18 mesi di vita rispetto a quelli più grandicelli. I primi vanno seguiti con attenzione, in rapporto soprattutto alla percezione sonora. Poi occorre pensare sempre ad una otite. Trattandosi di pazienti che non sono in grado di esprimersi porre molta attenzione al pianto e al fatto che il piccolo porti la mano ad un orecchio e sempre a quello. Nella maggioranza dei casi le otiti medie sono monolaterali.
Quando esiste il sospetto di una malattia dell'orecchio oppure il bambino manifesta segni di otalgia o dice chiaramente di aver male ad un orecchio il primo passo che si deve fare è condurre il piccolo dal pediatra. Il pediatra non dovrà dare consigli telefonici, ma dovrà visitare il bambino e solo con l’otoscopia potrà capire se ha o non ha una otite. Il pediatra avrà anche il compito di indirizzare il piccolo allo specialista otorinolaringoiatra (ORL) qualora ci sia nel condotto abbondante cerume e non sia visibile la membrana timpanica oppure il caso si presenti come particolarmente complicato.
In caso di otiti recidivanti si impone una visita ORL pediatrica perché è molto utile eseguire una impedenzometria con timpanogramma.
Per quanto riguarda il trattamento occorre tener presente che un quarto delle otiti sono virali, pertanto interpellare sempre il pediatra ed è bene, almeno per il primo giorno, è quasi sempre corretto astenersi dall’utilizzare un antibiotico.
Ovviamente nelle otiti batteriche l'antibioticoterapia è necessaria.
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