Carlo Govoni
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Dott. Carlo Govoni
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia
Tel. 3358040811
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Il cervello è l’organo principale del sistema nervoso centrale, qui hanno sede i centri della motilità, della percezione sensoriale, della memoria, del linguaggio e di tutte le funzioni superiori. Il cervello è contenuto nella scatola cranica e contiene i centri che presiedono alla motilità, alla percezione sensoriale e a molte altre funzioni come l'attenzione, l'apprendimento, la memoria, l'elaborazione delle informazioni e la loro comunicazione.
Mente è un termine che sfugge ad una definizione. Si riconoscono tre posizioni.
A La mente è il software biologico del nostro cervello. L’hardware è costituito da organi di senso, laringe e cervello.
B La mente è l’espressione delle attività cerebrali. Le indagini più accreditate per lo studio della mente sono le indagini sugli effetti delle lesioni cerebrali localizzate (sia traumatiche che ischemiche) al fine di identificare regioni specifiche con funzioni precise.
C La mente umana ha caratteristiche proprie. La mente va indagata in quanto tale ed è dissociata dalla fisiologia del cervello.
Ritengo che la prima definizione (mente = software biologico) sia la definizione più semplice e più aderente al vero. La mente umana, al pari di qualsiasi software deve muoversi su un hardware complesso. Che la mente sia l’espressione delle attività cerebrali è egualmente vero. I sistemi di studio attraverso le lesioni a carico di determinati nuclei o determinate aree cerebrali sono una metodica corretta per cercare di capire che cos’è la mente, ma non esclusiva.
Coloro che sostengono che la mente abbia caratteristiche proprie la vedo come una tesi poco aderente alla realtà. Affermo questo per due principali motivi. a) Il vissuto di un uomo è fondamentale per lo sviluppo della mente. b) Le lesioni dell’hardware, e qui non dobbiamo intendere solo le lesioni encefaliche, ma anche quelle degli organi sensoriali e come ho spesso sostenuto condizionano in modo notevole sviluppo della mente. Gli organi di senso principali sono vista e udito, e pure importanti sono le lesioni dell’apparato fonatorio.
Ho fatto spesso riferimento ai bambini sordomuti, questi non hanno che una sola lesione: non sentono. Il non sentire non permette loro lo sviluppo del linguaggio. Il non sentire li ostacola nell'apprendimento. L'apprendimento non è altro che il software biologico che si accresce. Come in tutti i meccanismi evoluti c'è necessità di un ritorno di segnale per capire se l'apprendimento c'è stato. Come possiamo capire che un cervello sta apprendendo correttamente se quel soggetto non parla?
E' palese il cervello da solo è poca cosa. Quello che sono importanti sono le istruzioni che riceve (apprendimento), la loro elaborazione, la loro esteriorizzazione. Solo se una persona si esprime col linguaggio possiamo capire se ha o non ha capito un concetto.
Affinchè questo software denominato mente (o pensiero) possa svilupparsi sono indispensabili per il cervello umano due feed-back.
Il trauma acustico cronico è il danno all'apparato uditivo che si verifica per esposizione prolungata al rumore. Nella vita moderna tutti gli esseri umani sono esposti a numerosi rumori. Affinchè si verifichi questo trauma sono necessarie alcune condizioni: a) esposizione protratta nel tempo al rumore; b) intensità media di almeno 80-85 dB.
Questo tipo di trauma acustico è di notevole interesse nel settore lavorativo in quanto l'esposizione a rumori con le caratteristiche suddette avviene soprattutto durante il lavoro. Il trauma acustico cronico può anche colpire coloro che si espongono a rumori per motivi diversi dal lavoro. Ricordiamo i frequentatori assidui di discoteche oppure chi fa uso di armi da fuoco per sport o per attività venatoria, o chi utilizza go-kart, moto o auto da corsa. Il trauma acustico cronico, nelle sue fasi iniziali, è un fenomeno subdolo, in quanto il paziente non si accorge di nulla. Come vedremo meglio colpisce soprattutto la frequenza di 4000 Hz, cioè una frequenza poco rilevante nella vita sociale.
Altro aspetto da non sottovalutare è che il trauma acustico cronico inizia con fenomeni reversibili. L'operaio che lavorato sette ore con uno strumento rumoroso o il giovane che esce da una serata in discoteca avverte di sentire meno. Questo fenomeno si chiama Abbassamento Temporaneo di Soglia. Come dice la definizione è un fenomeno che dura solo alcune ore e poi tutto rientra nella norma. La perdita uditiva da temporanea diventa permanente col passare del tempo. L'ipoacusia si concretizza negli operai dopo anni di lavoro e nei giovani con l'esposizone prolungata e persistente a musiche ad intensità elevata (vicino a 100 dBA).
Assicurazione per la salute, gli infortuni e le malattie: sono questi i tre argomenti principali che affrontano le assicurazioni sanitarie private. Queste polizze svolgono una funzione fondamentale: sono integrative al Sistema Sanitario Nazionale. Le polizze assicurative sono sorte per tutelare meglio i dirigenti d'azienda al fine di non far perdere loro tempo in inutili code agli sportelli e nelle sale d'attesa degli ambulatori della sanità pubblica. In tempi recenti, soprattuto nel periodo post Covid-19, la sanità integrativa si è sviluppata molto. In primo luogo si caratterizza per una rapidità nelle prenotazioni e nei tempi di attesa. Tutta la fase di prenotazione si svolge attraverso posta elettronica (una volta via FAX), pertanto il sistema può essere gestito stando a casa o in ufficio o fatto gestire dalla segretaria. Altro notevole vantaggio è stato ai tempi della pandemia dove si prenotava la visita in studi privati, le visite sono sempre su appuntamento, pertanto è molto difficile trovare persone in sala d'attesa e a volte negli studi privati non c'è nemmeno un minuto d'attesa.
Il motivo fondamentale che spinge a tutelarci con una Assicurazione Sanitaria è che non sappiamo nulla del nostro futuro. Noi oggi siamo perfettamente in salute e in un attimo tutto cambia. La foto qui sotto non vuole essere un esempio di malaugurio, ma in tutta la nostra vita dovremo affrontare imprevisti.
Ecco un incidente stradale,
un evento inaspettato - quando l'infortunio o la malattia colpiscono la persona
questo è un evento che può cambiare la nostra vita.
Leggi tutto: Che cosa è una Assicurazione Sanitaria Privata o Integrativa
Il Trauma Acustico Acuto (TAA) è una malattia difficile da far comprendere, sembra quasi che nessuno creda alla sua esistenza.
Può sembrare strano ma tutti pensano che un rumore, per provocare un danno sensoriale acustico, debba agire per molto tempo, anche per anni. La realtà è diversa.
Per trauma acustico s'intende il danno provocato da rumori ad elevata intensità sull'apparato uditivo. Per elevata intensità si devono intendere rumori superiori a 85 dB. Ovviamente oltre all'intensità si deve tenere in considerazione la durata dell'esposizione. Ambienti con rumorosità di poco superiore agli 85 dB possono provocare ipoacusia solo dopo anni di esposizone; in questi casi si parla di Trauma Acustico Cronico (TAC). La durata dell'esposizione è importante per tutti i tipi di rumore, ma più si aumenta l'intensità, per esempio per rumori di 140-160 dB è sufficiente un tempo molto breve, come quello di un'esplosione, per determinare un danno uditivo; questo è il Trauma Acustico Acuto (TAA). Altro elemento importante nel determinare questo tipo di danno è l'otosensibilità del soggetto.
Nei libri di audiologia si parla molto di trauma acustico cronico e molto meno di trauma acustico acuto. Se leggiamo diversi testi avremo l'impressione che si tratti di entità nosologiche diverse. Nulla di più falso. La malattia è una sola, il trauma acustico è il danno all'apparto uditivo determinato dal rumore. E' evidente che se il rumore sarà non eccessivo (es. 80-85-90 dB) impiegherà degli anni per danneggiare l'udito di una persona.
Se il rumore è una esplosione terribile o uno scoppio (es. 160 dB) possono bastare pochi secondi per danneggiare irrimediabilmente la capacità sensoriale acustica di un uomo. Questi sono due esempi estremi. Siamo abituati a definire il primo come trauma acustico cronico e il secondo come trauma acustico acuto (TAA).
Nella realtà la causa è il rumore, quindi la malattia è la stessa. Cambia solo l'intensità sonora. Per cercare di rendere più evidente le differenze tra intensità sonore ho fatto questa tabella.
Decibel | Rumore | Caratteristiche |
85 dBA | Rumore di molte attività |
Si considera il rumore di 85 dBA come otolesivo nella maggioranza delle persone. |
100 dBA | Rumore di molte fabbriche, Rumorosità delle discoteche che rispettano i limiti di legge |
A 100 dBA il rumore è intenso, sicuramente otolesivo. Per danneggiare l'udito di un uomo è necessario che sia percepito per diverse ore al giorno e per parecchi mesi, anche per anni. In questi casi questa esposizione comporta un danno acustico permanente. |
110 dBA | Rumore di martello pneumatico, flessibile, sega circolare. Discoteche non a norma |
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120 dBA | Sirene di allarme di auto e edifici. | A 120 dBA si può iniziare a parlare di trauma acustico acuto (TAA), cioè il rumore percepito, nei soggetti sensibili, causa dolore alle orecchie e perdita uditiva. Quest'ultima quasi mai è permanente. |
125 dBA | Aereo al decollo percepito ad una distanza di 50 metri | A 125 dBA siamo chiaramente di fronte ad un suono che, anche se dura pochi secondi, determina dolore alle orecchie. Raramente c'è una ipoacusia permanente. |
130 dBA | C'è sempre dolore auricolare. Anche con esposizioni di breve durata può esserci, per persone otosensibili, un danno acustico permanente. |
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140 dBA | Colpo di pistola sparato alla distanza di un metro o scoppio di petardo percepito a distanza ravvicinata. |
C'è sempre dolore auricolare. Anche con esposizioni di breve durata può esserci, per persone otosensibili, un danno acustico permanente. |
160 dbA | Colpo di fucile. [per esempio tiratore al piattello senza otoprotezioni] | C'è sempre dolore auricolare. C'è sicuramente un danno acustico permanente. |
Occorre tener presente che cos'è il rumore. Il rumore è una percezione sonora aperiodica, dove si alternano suoni molto variabili tra loro. Una caratteristica fondamentale dei rumori ambientali è che la loro intensità è variabilissima. Quando si legge una fonometria ambientale e si vede che la posizione di lavoro X c'è una intensità sonora di 86 dB(A) uno è tentato a pensare che il rumore è sempre vicino a 86 dB e se supera questa intensità lo è di poco. Non è così, i valori espressi nelle fonometrie sono un valore medio. Il rumore è molto variabile e un ambiente di lavoro giudicato con una intensità di 86 dB(A) può facilmente essere caratterizzato da picchi di 100 -120 dB.
Il Trauma Acustico Acuto (TAA) è un rumore molto intenso che provoca una perdita uditiva. L'azione del rumore è anche diversa da soggetto a soggetto. Esistono persone molto sensibili al rumore, che vengono danneggiate più facilmente. Ulteriori notizie le troverete nel paragrafo sul più diffuso trauma acustico cronico.
Un suono, e in particolare un suono acuto, è una rapidissima successione di onde di compressione e di rarefazione dell'aria, che colpiscono l'apparato uditivo. La pirma struttura colpita è la membrana timpanica. E' possibile, se la visita avviene dopo poche ore dall'esposizione, una iperemia (arrossamento) della membrana. Se il trauma acustico è stato molto violento ci può essere una perforazione della membrana.
Nella figura si osserva una membrana fortemente iperemica con una perforazione che interessa i quadranti inferiori. Questo può essere il segno di un importante Trauma Acustico Acuto recentissimo.
Più infido e più frequente è il paziente con trauma acustico acuto che si presenta dopo alcuni giorni dall'evento e non si osserva alcun segno otoscopico. La membrana timpanica è normale. All'esame audiometrico si osserva una ipoacusia limitata alle frequenze acute.
Nell'audiogramma qui sopra riportato è il caso di un paziente che ha riportato un trauma acustico acuto che ha colpito il solo orecchio destro. Per esempio l'orecchio sinistro era protetto da un dispositivo di otoprotezione.
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La riabilitazione vestibolare è un metodo per il trattamento dell'instabilità e delle vertigini che si avvale della terapia fisica, quindi può essere attuato senza farmaci. In alcuni casi può essere integrato da un supporto farmacologico.
Il programma di riabilitazione vestibolare che propongo si divide in tre parti: a) esercizi complessi, b) esercizi con utilizzo di strumentazione specifica e c) esercizi che possono essere eseguiti a domicilio.
Definisco esercizi complessi tutti quegli esercizi che è bene che siano eseguiti sotto il controllo di un fisioterapista. Lo stesso si deve fare per quelle prove dove è necessaria una strumentazione. Mentre per gli esercizi più semplici sarà sufficiente istruire il paziente e lui li eseguirà a domicilio. Queste tre proposte riabilitative hanno diversi vantaggi.
Occorre tenere presente che l’instabilità è un fenomeno continuo, caratterizzato da momenti di relativo benessere e da momenti di chiaro disequilibrio. Pertanto se si riesce a sviluppare un programma costante è molto facile che il paziente possa guarire. Ecco che alternare lavoro nella palestra riabilitativa, lavoro con strumentazione e lavoro a domicilio il paziente svolge una terapia quotidiana.
Altro punto importante sono le sedute col fisioterapista. Avere una persona che vede ciò che il soggetto fa, lo stimola a compiere progressi e registra il suo percorso riabilitativo sono tutti elementi che uniti costituiscono il fulcro di questo programma.
Lo scopo della riabilitazione vestibolare è rendere giorno dopo giorno più sopportabile l’instabilità e la vertigine. L’obiettivo di questi esercizi è “allenare” il cervello a rispondere correttamente ad ogni stimolo anomalo che si presenta in tutte le azioni quotidiane, dallo stare in piedi, al camminare e al salire o scendere le scale.
Leggi tutto: Proposta di programma di riabilitazione vestibolare
oltre agli argomenti e approfondimenti, puoi trovare informazioni importanti sulle prestazioni offerte nelle sezioni:
Nel sito sono inoltre disponibilil'elenco degli studi medici, delle cliniche e varie altre sezioni.
Nel corso del programma TV
Eccellenze italiane
la giornalista Nina Sicilia
ha intervistato il dott. Carlo Govoni
sulle
La trasmissione è andata in onda
giovedì 21 marzo 2024 alle 18:56
sul canale 163 del digitale terrestre Odeon TV
https://medicina365.it/2024/03/22/ dott-carlo-govoni-otiti-nei-bambini/
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Potete trovare articoli scritti da Carlo Govoni
INTERVISTA a
Carlo Govoni
Sul settimanale on-line e su carta
del 07/02/2024 c'è un articolo
Orecchio, previeni 'tappi' e otiti
Carlo Govoni è stato intervistato da Sara Gelli.
Visite di otorinolaringoiatria
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