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Dott. Carlo Govoni

Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia

Tel. 3358040811  -  NO SMS  -  NO WhatsApp     

Testi

Riporto una serie di consigli pratici per parlare ad un bambino che ha capacità uditive inferiori alla media.

Innanzitutto tenete sempre presente queste cinque considerazioni.
1 - La lettura labiale è essenziale nel dialogo col bambino ipoacusico.
2 - Il piccolo ipoacusico fa fatica a seguire una conversazione. Per questo dovrete fare dialoghi brevi e cercare di concluderli prima che diventi insofferente.
3 - Il suo vocabolario è limitato. Quindi usate solo parole che lui certamente comprenderà.
4 - Il fatto che porti una protesi acusitica o anche un impianto cocleare non significa che percepisca suoni e parole come un udente.
5 - Evitare l'isolamento. Il bimbo con minorazione uditiva tende a isolarsi, è bene stimolarlo a partecipare alla conversazione. 

Ecco ora una serie di accorgimenti pratici per migliorare la conversazione.
a - Protesi acustica. Verificate che la protesi sia funzionante e che la chiocciola sia ben inserita nel condotto uditivo esterno. Si ricorda che una protesi che funziona male, per esempio con batteria scarica, peggiora l'udito. Se non riuscite a rimediare, es. non avete una batteria di scorta, è meglio che il piccolo stia senza protesi.
b - Impianto cocleare. Il buon funzionamento dell'impianto va fatto da personale specializzato. E' importante che i portatori di impianto seguano un preciso protocollo di controlli tecnici e audiologici.

c - Ambiente. L'ambiente dovrà essere silenzioso e ben illuminato. Se ci sono più persone o altri bambini dovrete fare in modo che stiano in silenzio quando voi parlate al piccolo audioleso.
d - Posizione di chi parla. Vi dovrete mettere di fronte al bambino, ad una distanza ragionevole. Meglio se vi mettete alla sua altezza, in modo che lui possa agevolmente vedere i movimenti delle labbra. Il vostro viso dovrà essere ben illuminato.
e - Quando e come parlare. Parlate quando il bimbo vi guarda in viso. Se è distratto richiamate la sua attenzione con un gesto. Parlate lentamente, a voce alta, senza però urlare e articolate bene la pronuncia dei vari fonemi. Cercate sempre di esprimervi con frasi brevi.
f - Verificare la comprensione. Accertatevi, per esempio con qualche domanda, se ha compreso il discorso che gli state facendo.
g - Se non capisce. Se il piccolo non capisce provate a ripetere la frase. Se ancora non vi comprende provate a cambiare qualche vocabolo. Se ancora non vi comprende aiutatevi con i gesti, o con immagini o scrivendo le parole più importanti. 
h - Come aiutare il bimbo audioleso nelle conversazioni di gruppo, per esempio in classe. Il piccolo dovrà essere messo nelle posizioni più favorevoli come il primo banco.
i - Se si deve voltare le spalle al bambino, per esempio se si deve scrivere alla lavagna. Si dovrà parlare stando di fronte al piccolo e girarsi solo quando si è finito di parlare. 

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Cose da NON fare quando si parla con un bambino audioleso.
NON fumare
NON coprire la bocca con le mani o con il microfono o con altri oggetti. 
NON usare parole in dialetto.
NON usare parole troppo ricercate e insolite. 

Carlo Govoni, specialista ORL,  ha scritto un libro sui problemi dei bambini ipoacusici e in questo sito ci sono un articoli sulla sordità infantile, sull'educazione dei bambini sordi, sulla diagnosi audiologica precoce.

 

 

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  Le otiti nel bambino - intervista al dott. Carlo Govoni

 

 

 

 

 

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Le glossiti sono le malattie infiammatorie della lingua; non si tratta di malattie frequenti, ma sono molto fastidiose e a volte anche dolorose. Indichiamo qui le forme di più frequente riscontro clinico.

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LINGUA A CARTA GEOGRAFICA

E’ una alterazione della mucosa linguale che presenta aree di disepitelizzazione irregolari che simulano il disegno di una cartina geografica. Non si conoscono i motivi che portano a questa alterazione. Normalmente non è indicativa di patologia.

GLOSSITE ROMBICA MEDIANA
E’ una alterazione molto caratteristica e piuttosto rara. Al centro della lingua e verso la metà posteriore, sulla linea mediana, si trova un ispessimento della mucosa. Ha la forma di un rombo (da qui i nomi “rombica” o “romboidea”). A volte si osservano ai margini della lesione delle alterazioni che fanno pensare ad una micosi. Solo in alcuni casi può esserci una micosi concomitante. Se c’è questo sospetto è indicata una cura con antimicotici. Normalmente la glossite rombica è asintomatica e non è indicativa per una malattia grave. Quasi mai è necessario un prelievo bioptico. La malattia prende anche il nome di glossitis rhombica mediana.

Le vertigini e i disturbi dell'equilibrio sono una patologia frequente, colpiscono soprattutto le donne e sono stati il tema di un'intervista a Carlo Govoni in onda su Odeon TV per Eccellenze Italiane.

eccellenze italiane odeon tv televisione

 

E' questo un programma che parla di molti argomenti, ma la puntata del lunedì è sempre dedicata ad argomenti attinenti alla salute. Questa volta il dott. Carlo Govoni è stato intervistato da Elena Tubertini, redattore presso Odeon TV o Odeon 24 (canale 177 del digitale terrestre).

eccellenze italiane Carlo Govoni intervistato da Elena Tubertini 

Nel corso dell'intervista si è parlato del concetto di stabilità posturale. Il senso dell'equilibrio non ha un preciso organo di riferimento come è l'occhio per la vista o l'orecchio per il senso dell'udito. Si parla di sistema di orientamento spaziale. Questo è un sistema ridondante dove ci sono molte afferenze che concorrono al medesimo scopo. Il fine di questo sistema è permettere all'individuo di capire come è orientato sia che si trovi alla luce, al buio, in piedi o sdraiato o su una giostra o in qualsiasi altra posizione.

vertigini disturbi equiibrio eccellenze italiane TV govoni 004

 

La chirurgia delle corde vocali si esegue con l'ausilio del microscopio operatorio e permette di eseguire numerosi interventi. Si riporta un articolo pubblicato nell'aprile del 1997 sulla rivista Diagnosi & Terapia e per molti aspetti tutt'ora attuale.

1997 4 microchirurgia corde vocali

 

La microchirurgia delle corde vocali è una tecnica diagnostica e terapeutica in uso da parecchi anni. Un otorinolaringoiatra tedesco, Oskar Kleinsasser, mise a punto una metodica per esplorare la laringe nei pazienti in anestesia generale. 
Questo sistema si avvale di un laringoscopio rigido, un apparato di sospensione (per conferire stabilità al laringoscopio), un sistema di illuminazione a fibre ottiche, uno strumentario per microchirurgia ed un microscopio operatorio. Negli anni successivi gli strumenti sopra citati sono stati perfezionati tecnicamente, ma i principi che hanno ispirato Kleinsasser nei lontani anni '50 sono tutt'ora validi. 
Prima di addentrarmi sulle indicazioni di questa metodica desidero focalizzare l'attenzione su alcuni aspetti di anatomia e fisiologia della fonazione.

1997 4 13 microchirurgia corde vocali govoni

L’educazione dei bambini sordi in Italia ebbe inizio in diverse città negli ultimi anni del dicciottesimo secolo.

Fu proprio alla fine del settecento che sorsero le prime scuole per sordi nel nostro paese. Importante fu la scuola di Roma aperta dall’abate Tommaso Silvestri nel 1784. Il Silvestri apprese le tecniche di educazione dei sordi in Francia. Studiò e poi insegnò le tecniche dei segni metodici create dall'abate De l'Epée, ma fu anche un sostenitore del metodo orale. Ulteriori notizie sulle prime scuole per bambini sordi in Europa sono in altro articolo sulla storia dell'educazione dei sordi.

Una seconda scuola venne aperta a Napoli (1788) ed un’altra a Genova. Quest’ultima sorse l'11 maggio 1802 per volontà di padre Ottavio Assarotti (1753-1829). Interessante fu il suo comportamento di fronte alle polemiche esistenti tra metodo mimico e metodo orale. Egli ritenne che non si doveva aderire ad un metodo, ma si doveva personalizzare il rapporto con ogni allievo e insegnare adattandosi alle esigenze dei discenti. Tutto questo fu possibile per padre Assarotti in quanto aveva solo sei allievi.

Sorsero nel secolo XIX diverse scuole per sordi e le disquisizioni didattiche, centrate soprattutto tra metodo orale e metodo mimico, coinvolsero molti insegnanti. Si arrivò nel 1873 al primo congresso degli insegnanti italiani dei bambini sordomuti, che si svolse a Siena.

Il congresso di Siena delineò i criteri fondamentali per una buona lettura labiale e per l’insegnamento dell’articolazione dei fonemi. La maggioranza degli educatori italiani che parteciparono a quel congresso era convinta della superiorità del metodo orale rispetto al linguaggio dei segni. Il motivo fondamentale fu che il linguaggio dei segni avrebbe costretto i sordi a dialogare solo tra loro e con poche persone in grado di comprenderli. Il metodo orale avrebbe migliorato senz'altro l'integrazione sociale.

Cinque anni dopo si tenne a Parigi un congresso internazionale per l’educazione dei ciechi e nell’ambito di questo congresso si organizzò una sezione riservata agli educatori dei sordi per affrontare le problematiche relative all’educazione dei sordi. Si rinnovarono le dispute tra sostenitori del metodo mimico e del metodo orale. Anche in questa circostanza venne ritenuto preferibile il metodo orale, cioè l’insegnamento della pronuncia dei vari fonemi, delle parole e della lettura labiale.
Tre deliberazioni prese dai delegati di questo congresso sono interessanti ed attuali.
Deliberazione n. 5 - Si afferma che è importante inserire i bambini sordomuti in una scuola normale, assieme ai bimbi normoudenti, per poi ammetterli in una scuola speciale. 
Deliberazione n. 8 - Si auspicano la creazione di corsi di preparazione del personale docente e la presentazione di metodi didattici precisi, da applicare sotto la guida di persone competenti.


Deliberazione n. 9 - Si afferma la prevalenza del metodo orale, che deve comprendere l'insegnamento dell'articolazione dei vari fonemi, la loro fusione in sillabe e parole e la lettura labiale.
 

Il congresso internazionale di Milano degli educatori dei sordi (1880) sancì la predominanza del metodo orale nella didattica per i sordi. Nel congresso di Milano si ribadirono molti dei concetti espressi nel congresso di Parigi e tra le conclusioni si ricorda la prima: "Il congresso, considerando la non dubbia superiorità della parola sui gesti per restituire il sordomuto alla società e dargli una più perfetta conoscenza della lingua, dichiara: che il metodo orale deve essere preferito a quello della mimica per l'educazione ed istruzione dei sordomuti."
Le problematiche sollevate in questo congresso sono numerose e nemmeno tutte risolte.
1 - Il riconoscimento dei diritti del sordomuto
2 - La scelta del tipo di scuola
3 - La preprarazione degli insegnanti
4 - La coeducazione dei sessi
5 - Gli studi statistici sulla diffusione del sordomutismo
6 - Gli studi medico-scientifici sulle cause della sordità infantile 
7 - Gli studi finalizzati all'insegnamento delle pronuncia dei fonemi e delle parole
8 - Gli sudi sulla psicologia del bambino con minorazione uditiva
9 - L'avviamento professionale
10 - Il ruolo della famiglia 

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Diagnosi precoce ed educazione al linguaggio
sono i cardini dell'insegnamento ai bambini sordi. 

 libro sordita infantile copertina

 

 

 

 

 

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Il 4 febbraio è stato intervistato il dott. Carlo Govoni.

 

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TRC Modena

è visibile su  www.trcmodena.it

 

Si è parlato di instabilità,

vertigini e disturbi dell'equilibrio

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diagnosi e terapia rivista

 

www det.it  category/articoli/otorinolaringoiatria/

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Prossimamente sul settimanale

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sulle difficoltà nella fonazione
e nella voce cantata 

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