Carlo Govoni
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La salute non è tutto, ma senza salute, tutto è niente. (Arthur Schopenhauer)
Health is not everything, but without health, everything is nothing. (Arthur Schopenhauer)
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Prenotare una visita è un gesto semplice che potrebbe risultare molto importante
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Benvenuti
Welcome!
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Dott. Carlo Govoni
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia cervico facciale
Master in vestibologia
Tel. 3358040811 NO SMS
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IL DOTT. GOVONI E' IN FERIE FINO AL 22 AGOSTO 2022
A Carpi (prov. di Modena) si è tenuto nel novembre 2011 un interessante convegno sulle cure palliative in medicina.
Le cure palliative sono rivolte ai pazienti oncologici e ai malati cronici. I sintomi tipici della terminalità sono il dolore, l'agitazione, la dispnea, incontinenza o la stipsi. Tra questi la dispnea è molto importante per l'otorinolaringoiatra. Una visita a domicilio può essere utile per comprendere meglio alcune situazioni.
Carpi (MO) si dimostra una città molto attiva nel recepire discorsi innovativi in ambito sanitario.
L’erisimo, dal nome scientifico: Erysimum officinale, è da sempre, una delle migliori sostanze che la natura ha offerto all’uomo per migliorare la voce. Questa pianta è stata anche denominata l’erba dei cantanti. Chi canta fa della voce la sua professione, quindi è importante che cerchi di conservarla e migliorarla il più possibile. L’erisimo contiene sostanze solforose, ha un effetto antiinfiammatorio e migliora pure la ventilazione polmonare. Agisce in modo sinergico con la liquirizia e con l’inula helenium. Quest’ultimo vegetale ha come principio attivo l’elenina, che migliora le bronchiti da raffreddamento.
L’erisimo è ritenuto il miglior rimedio per dare sollievo alle corde vocali affaticate e per risollevarsi da una ipofonia o da un’afonia.
Cosa fare quando si abbassa la voce?
L’abbassamento di voce è chiamato ipofonia e l’assenza di voce afonia. Ritengo che alcuni provvedimenti, proprio per la loro semplicità, possono essere attuati da chiunque si trovi a dover affrontare il problema della mancanza di voce.
In primo luogo consiglio di proteggersi dal freddo, soprattutto evitare di respirare aria fredda e umida. La respirazione dovrà avvenire necessariamente dal naso. Poi evitare il fumo sia attivo che passivo, evitare qualsiasi sforzo vocale e bere molta acqua (non ghiacciata e non gassata).
Altri accorgimenti utili sono un antico rimedio sempre valido come il bere miele sciolto nel latte caldo. Molto efficace è assumere erisimo e liquerizia. L’erisimo si trova sotto forma di sciroppi e compresse da sciogliere in bocca. La liquerizia è facilmente reperibile. Ovviamente non si deve mai esagerare, è noto che l’assunzione massiva e prolungata di liquerizia contribuisce ad aumentare la pressione del sangue.
Cosa fare quando la voce continua a restare bassa?
Se nonostante i consigli la voce resta bassa c’è una sola strada da percorrere: rivolgersi ad un medico specialista della voce. Si occupano della fonazione due specialisti: l’otorinolaringoiatra e il foniatra.
Chi scrive è un otorinolaringoiatra e pensa che non ci sia molta differenza nel modo di visitare tra questi due specialisti. Il punto fondamentale è arrivare ad una diagnosi e questa viene fatta attraverso la laringoscopia. La laringoscopia è un esame che si esegue con diverse tecniche. Ritengo che non si debba mai trascurare la laringoscopia indiretta (quella con lo specchietto laringeo) e a questa si aggiunge una valutazione con fibre ottiche. Queste possono essere rigide o flessibili, ma questa distinzione la ritengo una scelta tecnica legata alle preferenze e alle capacità dell’operatore. Il concetto fondamentale è che per curare un problema di voce il medico deve visualizzare la laringe, apprezzare le corde vocali, vedere il loro movimento. Solo dopo queste valutazioni arriverà ad una diagnosi … e poi ad una terapia.
Come sempre la terapia può essere con farmaci, con terapie termali ed anche con interventi chirurgici. Tra i farmaci si può inserire l'erisimo, un presidio naturale che sicuramente aiuta nel recupero della voce. Le terapie termali sono anch'esse un valido aiuto. Per quanto riguarda le tecniche chirurgiche ricordo che esiste una chirurgia specifica delle corde vocali. E' la fonochirurgia.
Ti potrebbe interessare anche:
- chirurgia della laringe.
Quando si abbassa la voce http://www.labsanmichele.it/news/abbassamento-di-voce-o-disfonia-cause-diagnosi-e-trattamento._846.html
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Dal 16 al 19 giugno 2010 si è tenuto a Parma un importante convegno sugli impianti cocleari. IV CONSENSUS IN AUDITORY IMPLANTS. Gli impianti cocleari costituiscono un'importante realtà per il trattamento della sordità profonda.
L'impianto cocleare è un dispositivo che trasforma le onde sonore in un segnale elettrico. Attraverso un elettrodo viene stimolata direttamente la coclea.
Nel disegno qui sopra, tratto dal libro "La sordità infantile" di Carlo Govoni (1994) è indicato come viene posizionato l'elettrodo di un impianto cocleare monocanale.
In farmacia si trovano numerosi preparati in gocce per orecchio, servono come antidolorifici, o per curare le otiti esterne o per pulizia e per sciogliere il cerume. Molti di questi prodotti sono di libera vendita. Qui prendiamo in considerazione alcuni di questi composti cercando di fornire utili informazioni sul loro uso.
Cerumenolitici - gocce per sciogliere il cerume
Sono preparati utili, rendono il cerume più fluido. Sono preparati a base di olio di mandorle, dimetilbenzene e altre sostanze simili che effettivamente riducono la consistenza del cerume, soprattutto agiscono su quello secco e duro. Chi le produce nei foglietti illustrativi allegati invita i pazienti ad acquistare una peretta e farsi dei lavaggi auricolari con acqua tiepida dopo il loro uso. Questa proposta di autolavaggio funziona solo se il cerume è molto morbido. Il mio consiglio è di utilizzare solo le gocce e non fare autolavaggi. L'acqua entra facilmente nelle orecchie quando facciamo i bagni o ci laviamo sotto alla doccia. In questo modo, quasi quotidianamente, se il cerume è fluido, ne perdiamo piccole quantità.
Sconsiglio l'autolavaggio perchè se il cerume è duro è inutile. Si rischia che il paziente insista e spruzzi violentemente l'acqua nel suo orecchio, oppure penetri in profondità con l'estremità sottile della peretta. Il problema è sempre il medesimo: nessuno da solo è in grado di vedere dentro al proprio orecchio, pertanto non è in grado di capire qual'è il suo problema.
il mio consiglio è di utilizzare le gocce otologiche almeno una volta alla settimana, non fare autolavaggi e, saltuariamente, fatevi vedere le orecchie da un medico. Se il medico vede del cerume può fare un lavaggio. Se non si sente di provare ad estrarre la sostanza ceruminosa è bene chiedere una visita otorinolaringoiatrica.
Prodotti per rendere più fluido il cerume:
1 - spray auricolare; 2 - gocce otologiche
La cefalea, comunemente chiamata mal di testa, può essere determinata da malattie che coinvolgono più organi e apparati di competenza dello specialista ORL. Quasi tutte le persone, nell'arco della loro vita, hanno sofferto di mal di testa. La cefalea è uno dei sintomi più diffusi ed anche più aspecifici; perchè può essere la conseguenza di numerosi problemi clinici, non necessariamente localizzati nella testa.
E' importante distinguere due gruppi di cefalee: essenziali e secondarie .
Per cefalee essenziali intendo quei dolori alla testa con carattere continuo o discontinuo che hanno una durata di anni e non si possono spiegare con una malattia specifica.
Col termine cefalee secondarie indico quelle malattie del distretto cranio-facciale, o a volte anche di altri distretti, che tra i loro sintomi presentano ricorrenti dolori al capo.
Le cefalee essenziali, a loro volta si distinguono in quattro gruppi, sulla base dell'andamento temporale.
1 – La cefalea (il mal di testa) può presentarsi più volte nel tempo, con intervalli di completo benessere tra un attacco e l'altro. In questo gruppo comprendo l'emicrania ed altre malattie simili. L'emicrania è un mal di testa che colpisce rigorosamente la metà destra o quella sinistra del capo; le donne sono più soggette a questo tipo di malattia.
2 - Un secondo tipo di cefalee sono denominate: "a grappolo". Con questa parola intendo degli attacchi ripetuti di cefalea, progressivamente più intensi e poi decrescenti. In alcuni casi le crisi dolorose si ripetono più volte nell'arco di un giorno, mentre in altri casi gli attacchi si distribuiscono in più giornate. Spesso le crisi dolorose colpiscono le persone in primavera e in autunno. Queste forme di cefalea sono più frequenti nei maschi.
3 - Altre forme di cefalee essenziali si possono considerare croniche, cioè si caratterizzano per la presenza di dolori alla testa che, in forma continua o sub-continua, tormentano il paziente. Anche questi tipi di cefalea sono più frequenti nelle donne.
4 - Infine possiamo parlare di forme miste, cioè una fusione tra le cefalee indicate nel primo e nel terzo gruppo.
Un particolare interesse clinico è costituito dalle cefalee secondarie. Le malattie che possono portare a questo tipo di mal di testa sono numerosissime e richiedono particolari competenze specialistiche. Vi sono cefalee di competenza oculistica, neurologica, internistica e otorinolaringoiatrica. A mio parere è necessario che ogni paziente a cui è stata fatta una diagnosi di cefalea essenziale sia stato correttamente valutato sotto il profilo specialistico al fine di escludere la presenza di una forma secondaria. Il sospetto di una forma secondaria dovrebbe venire ogni volta che una cefalea si accompagna a sinotmi precisi. Molto interessanti sono le alterazioni a carico dei nervi cranici. Questi sono dodici paia di nervi che nascono direttamente dalle strutture cerebrali ed esplicano la loro azione su organi principalmente localizzati nella testa e nel collo. Questi nervi possono avere funzione sensitiva o motrice. Occorre quindi fare una valutazione accurata delle funzioni sensitive e motorie di questi nervi. E' evidente che uno specialista otorinolaringoiatra si trova in una posizione particolare per poter valutare eventuali cefalee seondarie. Questo specialista si interessa di tutti i nervi cranici con l'esclusione del nervo ottico ed è in grado di valutarne le azioni nell'ambito del distretto testa-collo. Vorrei soffermarmi sulle cefalee secondarie di più frequente riscontro.
Le cefalee secondarie a sinusiti sono relativamente frequenti. Il dolore viene più spesso localizzato alla fronte, o alla faccia, oppure al centro della testa. L'esame obiettivo delle cavità nasali ed eventuali accertamenti radiologici di solito sono sufficienti per definire questa malattia. Il trattamento è costituito da antibiotici, antiinfiammatori e decongestionanti nasali.
Altre forme di cefalea sono secondarie ad arteriti, cioè ad infiammazioni delle arterie. L'arteria più colpita è l'arteria temporale. Il dolore è molto intenso e spesso ha carattere pulsante. Questa malattia è più frequente negli anziani.
Esistono forme di cefalea che si manifestano in conseguenza di traumi. Quasi sempre la malattia insorge nelle prime ore dopo l'infortunio, però può protrarsi per mesi e anche per anni. L'andamento del dolore può essere intermittente. La cefalea può associarsi a vertigini, facile irritabilità e difficoltà a concentrarsi.
Un particolare tipo di cefalea post-traumatica si verifica in conseguenza di un ematoma subdurale cronico. Si tratta di una patologia importante, conseguente ad un trauma cranico, dove si è verificata una raccolta di liquidi che esercitano una compressione sull'encefalo. Il dolore è fisso e persistente. La sintomatologia è subdola e può anche essere tardiva rispetto al momento dell'infortunio.
Qui sopra si osserva una risonanza magnetica (RMN) della testa dove è evidente una evidente deviazione destro convessa del setto nasale. In questi casi è possibile che la deviazione sia l'esito di un trauma. Si osservano contatti tra turbinati e setto. I turbinati sono organi che aumentano di volume e si riducono. Il setto è un osso e pertanto è fisso. Quando i turbinati si schiacciano sul setto c'è dolore. Questa, a volte, è all'origine di cefalee importanti. E' sufficiente una visita otorinolaringoiatrica per verificare se i turbinati sono aumentati di volume. La diagnostica per immagini ci offre un documento di queste situazioni.
A volte la cefalea è secondaria ad una otite o più spesso a complicanze di una otite media. Le complicanze più frequenti sono l'estensione del processo otitico verso l'interno del cranio con conseguenti encefaliti e/o meningiti. Il dolore è particolarmente violento, si associa a nausea, vomito, acufeni, febbre e rigidità dei muscoli del collo. In altri casi l'otite si complica con un colesteatoma, questa malattia può determinare un dolore di scarsa intensità, monolaterale, che dura per mesi o per anni. In tutti i casi di cefalea conseguente ad otite si riscontra una diminuzione dell'udito dal lato leso; in altre parole è danneggiata la funzione dell'ottavo nervo cranico (nervo vestibolo-cocleare detto anche nervo acustico).
Il nervo acustico merita una particolare attenzione perchè mediante le prove audiologiche è possibile riconoscere alterazioni lungo il decorso di tale nervo. Si riesce quindi a capire che all'interno del cranio c'è un processo patologico. Per esempio i processi espansivi a carico dell'ottavo nervo cranico sono malattie rare come i neurinomi dell'acustico, i meningiomi o i colesteatomi ma che possono essere diagnosticati molto precocemente e quindi diventa più facile il loro trattamento.
Un dolore molto strano e difficilissimo da interpretare alla sua insorgenza è la sindrome di Ramsay-Hunt (o Herpes Zoster Oticus).
Altro dolore di difficile interpretazione nelle fasi iniziali è la calcolosi della parotide.
Un particolare tipo di cefalea è la nevralgia del tirgemino. E' questa una malattia che si irradia in corrispondenza delle guancie o della mandibola o, più raramente, alla fronte e ad un occhio. Il dolore è molto intenso, acuto, ed esordisce improvvisamente. Spesso gli attacchi dolorosi si ripetono, a volte, anche ad intervalli di pochi minuti. Quasi sempre si possono riconoscere nel paziente delle zone che, se stimolate, scatenano la crisi dolorosa.
Ho esposto una breve panoramica sulle cefalee, cercando di sottolineare l'importanza delle forme secondarie. Si tratta di forme più rare di quelle essenziali, ma non per questo meno importanti. Al paziente che soffre di ricorrenti mal di testa, soprattutto se sono sempre localizzati nella medesima sede e se le caratteristiche delle crisi dolorose sono piuttosto simili, suggerisco di fare molta attenzione ai suoi sintomi. Alcune visite specialistiche accurate potrebbero essere utili per inquadrare correttamente un "mal di testa" ed impostare un razionale programma terapeutico.
L'otorinolaringoiatra collabora nei centri cefalee o con gli specialisti che più costantemente si occupano di questi problemi soprattutto per individuare cefalee secondarie. Sono utili la visita otorinolaringoiatrica (o visita ORL) e gli esami audiometrici, le prove vestibolari e gli esami endoscopici.
Dott. Carlo Govoni - Università di Torino
Corso di perfezionamento in Metodologia Clinica delle Cefalee
Traumi cranici e perdita dell'olfatto
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MALATTIE DELLA BOCCA
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intervista TV di Nina Sicilia
al dott. Carlo Govoni
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Carlo Arangio
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