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Dott. Carlo Govoni

Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia

Tel. 3358040811    

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Col passare degli anni i riflessi che regolano l'equilibrio sono meno efficaci, per contrastare questo fenomeno l'anziano reagisce sfruttando le sue risorse cognitive.

E' questa una reazione naturale che permette alle persone di oltre 65 anni di reagire alla perdita di equilibrio. Il senso di orientamento spaziale o dell'equilibrio, nell'uomo, è un senso particolarmente complesso. Noi stiamo nella posizione eretta perchè compiamo molteplici oscillazioni finalizzate a mantenere il nostro baricentro in un punto preciso tra le piante dei piedi. Un esempio tipico lo possiamo vedere quando due anziani cammninano e chiacchierano. Se parlano di cose banali, camminano tranquillamente, ma quando devono fare un ragionamento o devono esprimere un concetto complesso: si fermano.

Le difficoltà nel mantenere la posizione eretta peggiorano col passare degli anni a partire dai 65 anni fino agli 80. Per gli ultraottantenni il fenomeno si attenua perché si riduce il movimento fisico.

 

     Dizziness is one of the most challenging symptoms in medicine:  it is difficult to define, impossible to measure, a challenge to diagnose, and troublesome to treat. ... 

                                                     Sloane Philip D.              

 Come scrive Sloane Philip D. [the University of North Carolina, School of Medicine, Chapel Hill, United States]  i disturbi dell'equilibrio sono molto diffcili da interpretare, facciamo fatica a definirli, sono impossibili da misurare, abbiamo molte difficoltà a fare una diagnosi e abbiamo pochi mezzi per curarli. 

presbiacusia anziano tempo otorino bastone presbistasia vertigini govoni otoneurolaringologia

 

 

Col termine neurite vestibolare si intende una infiammazione acuta del nervo vestibolare, caratterizzata da vertigini a rapida insorgenza molto invalidanti. Non sappiamo molto sulle cause, ma si pensa che la causa virale sia la più importante. Nel titolo di questa pagina ho usato anche la parola neuronite: questo termine è stato molto usato in passato e qualche medico lo usa tutt'ora, però è più corretto scrivere neurite, in quando alla base di questo quadro clinico c'è l'infiammazione acuta del nervo vestibolare o di uno dei suoi rami. Altro termine errato è "labirintite", si tratta di una parola fuorviante. La labirintite esiste, ma è una malattia molto grave e per fortuna rarissima.

labyrinth semicircular canal inner ear utricle duct cochlea govoni ent

Anatomia del labirinto membranoso.
1 - canale semicircolare superiore;   2 - canale semicircolare posteriore;   3 - canale semicicolare laterale
11 nervo vestibolare; questo nervo è formato dall'unione del nervo vestibolare superiore (7) col nervo vestibolare inferiore.
7 - nervo vestibolare superiore (ganglio di Scarpa) che si forma per l'unione del nervo ampollare superiore (4),
del nervo ampollare laterale (5) e del nervo utricolare (8).
Senza numero il nervo vestibolare inferiore che è fortmato dall'unione del nervo sacculare (9) col nervo ampollare posteriore o nervo singulare (6).

 

La sintomatologia della neurite vestibolare è caratterizzata dalla vertigine ad insorgenza molto rapida. Il paziente vede gli oggetti attorno a se muoversi, oppure avere l'erronea sensazione di girare su se stesso. Questo comporta l'impossibilità a camminare e a mantenere la posizione eretta. Alla vertigine si associano sintomi spesso presenti. Ricordiamo la nausea, la sudorazione fredda e il pallore cutaneo. Nelle forme più gravi alla nausea fa seguito il vomito. Si tratta di reazioni di tipo neurovegetativo e l'apparato gastro-enterico di questi pazienti è normale. Lo scrivo perchè alcune persone che ho visitato affette da neurite vestibolare sono state indirizzate in prima istanza al gastroenterologo, il quale ha riscontrato la normalità dell'apparato di sua competenza.

I segni caratteristici della neurite vestibolare sono il nistagmo e le deviazioni posturali. Per nistagmo si intende un movimento involontario di entrambi gli occhi che è alla base del disorientamento spaziale. Per deviazioni posturali si intendono alterazioni nel mantenimento della posizione eretta per un errore nel sistema vestibolo spinale.

Oggi per la diagnosi è importante valutare con attenzione la storia clinica del paziente, visionare il nistagmo con occhiali di Frenzel, fare valutazioni clinche di tipo neurootologico, esami audiologici e studio dei potenziali evocati vestibolari (VEMPs).  

Gli esami audiologici li ritengo sempre importanti perchè la neurite, nella sua classica espressione interessa solo il nervo vestibolare e l'apparato uditivo è normale. Però esistono casi dove il nervo vestibolo-cocleare (ottavo nervo cranico) è interessato nel suo insieme: avremo l'associazione di una neurite vestibolare con una ipoacusia improvvisa.

La possibilità di riconoscere una neurite del vestibolare superiore ed una neurite del vestibolare inferiore è una acquisizione molto recente (anno 2019). Per poter fare questo si utilizza la video-nistagmografia, il Video Head Impulse Test (VHIT) e i cervical VEMPs (c-VEMPs) (1, 2).

 

BIBLIOGRAFIA 

1 - Lee JY 1 ,  Park JS ,  Kim MB . Clinical Characteristics of Acute Vestibular Neuritis According to Involvement

Site. Otol Neurotol.  2019 Mar 30.
2 - Le TN ,  Westerberg BD ,  Lea J . Vestibular Neuritis: Recent Advances in Etiology, Diagnostic Evaluation,
and Treatment. Adv Otorhinolaryngol.  2019;82:87-92

 

 

 Dott. Carlo Govoni - Medico Chirurgo
specialista in Otorinolaringoiatria
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Riabilitazione Vestibolare - intervista televisiva sull'argomento  dott carlo govoni zingariello ilaria nina 

 

 

 

 .

 

La Vertigine Parossistica Posizionale Benigna (VPPB) o più semplicemente Vertigine Parossistica di Posizione (VPP) viene anche definita cupololitiasi o canalolitiasi o anche labirintolitiasi o impropriamente “labirintitie” è la vertigine più frequente. Questa vertigine si caratterizza per un nistagmo (Ny) tipico in fase attiva, ad origine otolitica, ed è provocata da numerose cause.
La prima rilevazione clinica della VPP fu compiuta da Barany nel 1921 (1). Le successive segnalazioni tuttavia mancarono di continuità e di precisione sia patogenetica che eziologica. Sul piano clinico questa sindrome è stata correttamente definita nel 1952 dagli studi di Dix e Hallpike (2).

 

Definizione

La VPP o cupololitiasi è una sindrome vertiginosa periferica ad alta incidenza, con parossismi vertiginosi scatenati da alcuni movimenti della testa; che presenta possibilità di recidiva dopo un intervallo silente. Si caratterizza per la presenza di un nistagmo (Ny) tipico, patognomonico, che si rivela nella fase attiva. Meno frequente risulta il riscontro di un nistagmo (Ny) "atipico".
Solitamente l'interessamento è monolaterale ed interessa principalmente il CSP rispetto al CSO con un rapporto di 25:1 (9). Sono di più rari gli interessamenti bilaterali o pluricanalari.

 

Epidemiologia

Analogamente alla malattia di Ménière, nella cupololitiasi ci si trova nell'impossibilità, nella maggior parte dei casi, d'individuare l'agente eziologico; con una notevole difficoltà a raggiungere un preciso inquadramento epidemiologico.
Questa situazione è dovuta al fatto che, trattandosi di un'affezione benigna, il paziente non viene quasi mai ospedalizzato. Vi è inoltre una dispersione dei casi dovuta al fatto che non tutti i pazienti sono visitati da specialisti otoiatri ed inoltre esiste una scarsa conoscenza della VPP da parte di molti medici.
La VVP o cupololitiasi colpisce in prevalenza il sesso femminile in un rapporto compreso tra 1,6 : 1 e 2 : 1 (11).
L'età d'esordio è piuttosto variabile, però la maggior frequenza è stata riscontrata tra 50 e 60 anni (11).
In questa malattia si individuano una fase attiva, che dura da qualche giorno ad alcuni mesi, ed una fase inattiva, che va da un anno ad una decina d'anni (11, 12).
Gli studi sull'incidenza di questa malattia non sono molti, alcuni lavori giapponesi riferiscono 10 casi ogni centomila persone (13).

ciclista equilibrio pedalare andare avanti vertigine otorino govoni milanoAndare in bicicletta è una attività quotidiana che richiede
un perfetto funzionamento dell'apparato vestibolare

 

 

Il concetto di labirintite è spesso usato a sproposito, a volte anche dagli stessi medici, per indicare qualsiasi disturbo dell'equilibrio.

La realtà è diversa. La parola labirintite significa infiammazione del labirinto; si tratta di una malattia rarissima. Il problema è che la parola labirintite viene usata impropriamente per indicare molte malattie della postura. Le comuni vertigini non sono di natura infiammatoria.
Il termine corretto per definire la forma di vertigine più frequente, non infiammatoria, è Vertigine Parossistica Posizionale (VPP).  Altri nomi sono cupololitiasi o Vertigine di Posizione. Questa è appunto una malattia molto frequente nella popolazione e molto meno grave della vera labirintite. Negli studi americani si dice che il 5-10% dei pazienti si rivolge al medico di famiglia per motivi di vertigine. Ritengo che in Italia la situazione non sia diversa.

Altro errore ricorrente è chiamare labirintite la neurite vestibolare. Qui i due concetti si assomigliano perché sono entrambe malattie infiammatorie, la prima riguarda il labirinto e la seconda il nervo vestibolare. 

L’organo che controlla il nostro equilibrio, cioè il nostro orientamento nello spazio, si chiama labirinto. Come dice la parola è un organo dall’anatomia complicata. Nell’uomo i labirinti sono due (destro e sinistro) e sono scavati nell’osso temporale. Il labirinto si trova in una posizione posteriore alla coclea (organo dell’udito) come si vede nella foto.

middle internal ear cochlea cochlear nerve govoni otorhinolaryngologist

Qui sopra uno "spaccato" dell'orecchio destro.   Si osserva la coclea (Cochlea) e
il nervo acustico o cocleare (Auditory nerve) che hanno una posizione anteriore;
di dietro c'è il labirinto che è formato dal vestibolo (Vestibule)
e dai canali semicircolari (Semicircular canals).

 
Nel labirinto ci sono delle cavità che contengono dei piccoli cristalli: gli otoliti. Questi essendo pesanti rispondono alla forza di gravità. Ci sono situazioni patologiche dove gli otoliti si spostano e determinano delle risposte anomale del sistema che regola l’equilibrio.
Queste anomalie si manifestano appunto con una malattia che si chiama Vertigine Parossistica di Posizione (VPP).

   Si riconoscono cinque cause di Vertigine di Posizione.

   1 - Post-traumatica. Si verifica di solito dopo un trauma cranico o dopo un violento scuotimento della testa (tipico è il colpo di frusta cervicale).

   2 – Una Vertigine di Posizione può essere la complicanza di un episodio influenzale o di altra malattia infettiva o anche di una malattia che ha costretto il paziente a letto per molti giorni.

   3 – Vascolare. Quando c’è un deficit circolatorio può comparire la Vertigine di Posizione (VPP) come nell'insufficienza vertebro-basilare, nei difetti di circolazione e nell'ipertensione arteriosa.

   4 – In alcuni casi certe malattie dell’orecchio si complicano con una Vertigine Parossistica di Posizione (VPP)

   5 – Ci sono anche rari casi dove la Vertigine insorge in pieno benessere, in persone sane.

 occhiali frenzel lettura nistagmo vertigine orecchio labirinto govoniOcchiali di Frenzel

 

La Vertigine Parossisitica di Posizione (VPP) si diagnostica attraverso un esame vestibolare.

Per completezza d'indagine è bene eseguire un esame cocleovestibolare, cioè una visita con esame audiometrico e vestibolare. 


Questa Vertigine di posizione (VPP) è stata meglio descritta in altro articolo di questo sito. E' una malattia curabile sia con farmaci che con terapia fisica. La terapia fisica consiste nell’esecuzione di particolari manovre da parte del medico o facendo compiere al paziente specifici esercizi per vertigo.

La vertigine di posizione è spesso una complicanza del colpo di frusta cervicale (come indicato al precedente punto 1). Sappiamo tutti che negli incidenti automobilistici è molto frequente il trauma distorsivo del rachide cervicale. Dopo l'incidente c'è spesso un disorientamento spazio temporale e, nelle forme più lievi, il paziente si riprende spontaneamente accusando un malessere diffuso al collo e alla nuca. Consiglio sempre di andare ad un pronto soccorso. E' facile che nelle prime ore dopo il trauma non vi siano importanti problemi di carattere vertiginoso. Il paziente accusa nausea, nelle forme più gravi anche vomito, ma questi sintomi col passare delle ore passano. La vertigine si può verificare nelleore successive al trauma, ma anche il giorno dopo. E' importante rivolgersi ad uno specialista. Il trauma distorsivo cervicale (colpo di frusta) può complicarsi con una vertigine di posizione. Questa è una complicanza che necessita di una visita specialistica per poter essere trattata correttamente. Il referto della visita specialistica otorinolaringoiatrica è anche importante ai fini medico-legali per sottolineare che non si tratta di un semplice colpo di frusta, bensì di una patologia più importante.

Le forme di vertigine di posizione migliorano con terapia medica e con specifiche manovre fisiche riabilitative. Non migliora con la dieta iposodica.

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Intervista a Carlo Govoni su Vertigini e disturbi dell'equilibrio

 

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Vestibologo e otononeurologo sono due parole spesso utilizzate per individuare i medici con specifiche competenze sul sistema di orientamento spaziale.

Il sistema di orientamento spaziale è un concetto di recente acquisizione. Questo sistema comprende i recettori dell’apparato vestibolare, di quello visivo e di quello propriocettivo.

 connessioni afferenti efferenti nuclei vestibolari rilievoIl sistema di orientamento spaziale

 

Il sistema è complesso ed ha diverse finalità. Le sue funzioni sono il mantenimento della posizione eretta e la capacità di avere immagini dettagliate sulla retina dell’ambiente che circonda il soggetto. La persona, sia che sia in movimento o che sia ferma, ha sempre una visione dell’ambiente reale, quindi statica. Il sistema è ridondante di informazioni e agisce anche in situazioni disagiate come in carenza di luce o ad occhi chiusi oppure quando il soggetto si trova in posizioni instabili come il paracadutista che fluttua nell’aria o l’uomo che sta sopra ad una barca.

Il medico che affronta sotto il profilo scientifico queste problemi si definisce vestibologo o otoneurologo. I due termini sono equivalenti.

Non esiste una specifica specializzazione in queste discipline. Le due discipline più affini sono la neurologia e l’otorinolaringoiatria. Per esempio il neurologo è colui che ha compiuto un regolare corso di studi dopo la laurea in medicina ed ha conseguito il titolo di specialista in neurologia. Tra le competenze del neurologo ci sono tutti i riflessi che regolano la postura, lo studio degli apparati vestibolare, visivo e propriocettivo.

Non esiste una specializzazione in vestibologia o in otoneurologia, pertanto non si tratta di un titolo acquisito secondo le regole accademiche.  I medici che si presentano utilizzando le parole vestibologo o otoneurologo sono quasi sempre medici specialisti in otorinolaringoiatria, più raramente specialisti in neurologia, che si dedicano allo studio dell’apparato di orientamento spaziale sia sotto gli aspetti anatomici e fisiologici ed anche patologici. Indubbiamente esistono malattie molto specifiche che vengono indicate coi termini generici di vertigine e di turbe della stabilità posturale. Le vertigini a loro volta le distinguiamo in centrali e periferiche. Le vertigini centrali sono di competenza del neurologo, mentre quelle periferiche sia dei vestibologi di provenienza neurologica che di quelli di formazione otorinolaringoiatrica. 

 coclea RMN orecchio risonanza magnetica bravo otorinoLa risonanza magnetica nucleare è oggi il sistema più evoluto per indagare
l'encefalo e allcune malattie dell'apparato vestibolare

 

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     Il dott. Carlo Govoni ha conseguito il Master in Vestibologia
     presso l'Università di Roma - SAPIENZA - nell'anno 2017 / 2018

 

 

 

 

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sono un importante problema di difficile soluzione. Chi soffre perchè percepisce rumori in uno o entrambe le orecchie pensa che non ci sia alcun rimedio. Non sempre è così. L'acufene è un sintomo di molte malattie. Importante è riuscire a trovare la causa. Gli acufeni possono dipendere da cause otologiche, ma anche extraotologiche.
Una visita otorinolaringoiatrica con esame audiometrico sono il primo passo per affrontare questo problema.
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Carlo Govoni è stato intervistato da Sara Gelli.

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