La dieta iposodica trova un suo razionale nella malattia di Ménière (o idrope endolinfatica) ed è noto che si tratta di una malattia molto rara.
Sappiamo che una dieta iposodica è utile anche nella terapia di malattie nefrologiche e cardiovascolari, quindi nella pratica clinica si ricorre abbastanza spesso a questo tipo di prescrizione. Il problema non è fisico, ma lo vedo soprattutto di tipo psicologico. Se una persona segue col massimo impegno una dieta con lo scopo di guarire da una vertigine e poi non migliora si creano importanti problemi psicologici e comportamentali. Il paziente perde fiducia nel medico e spesso pensa che la diagnosi sia errata. Qui scatta una ricerca molto estenuante di possibili altre cause, il soggetto si sofferma su patologie gravi e la qualità della sua vita peggiora di giorno in giorno.
Occorre quindi stare attenti quando viene prescritta una dieta iposodica. Un problema a cui rimando sono i criteri di certezza di malattia di Ménière. Solo se c'è la certezza di questa patologia allora seguire una dieta iposodica è importante.
Cibi consentiti nelle diete rigorosamente iposodiche.
Pane azimo e pane senza sale.
Biscotti senza sale.
Dolci iposodici senza lievito
Latte e yogurt senza sale.
Farina e fecola.
Riso, pasta di semola, tapioca e semolino.
Frutta fresca e frullati di frutta.
Castagne
Sale senza sodio
Olio d'oliva e burro
Aceto
La vertigine è una patologia complessa dove si fa fatica ad individuare esattamente le cause, quindi diventa difficile una terapia. Ricordo che una causa molto frequente è la vertigine parossisitica di posizione, questa è un disturbo degli otoliti, pertanto è un problema di tipo fisico e non risente della dieta seguita dal paziente.
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