La malattia provocata dal virus Sars CoV 2 ha reso molto frequenti eventi patologici che prima erano rari; questo concetto è applicabile anche alle malattie dell'orecchio.
Dalla letteratura medica nei pazienti affetti da Covid-19 si riscontrano vertigini (12,2 %), acufeni (4,5 %) e ipoacusie (3,1) [Jafari Z. et al. Hearing Loss, Tinnitus and Dizziness in COVID-19: a systematic review and meta-analysis. Can J Neurol Sci. 2021 Apr 12:1-12 ]
Altri lavori scientifici hanno preso in consideraione gli stessi sintomi. Interessante è il lavoro di Almufarrij I e Munro K j che esamina numerosi studi sull'argomento. Le vertigini rotatorie sono presenti nel 7,2% delle complicanze con una variabilità dallo 0,1% al 26,4% dei casi. Gli acufeni sono stati indicati con una presenza del 14,8% (range tra 6,3% e 26,1%). Gli acufeni sono un sintomo soggettivo e la loro incidenza è spesso variabile quando si confrontano diversi lavori scientifici. Il deficit uditivo è stato visto nel 7,6% dei casi. Nei vari studi esaminati si passa da 2,5% a 15,1%. [Ibrahim Almufarrij and Kevin J Munro. One year on: an updated systematic review of SARS-CoV-2, COVID-19 and audio-vestibular symptoms. Int J Audiol. 2021 Dec;60(12):935-945.]
Altri articoli vedono il Long-Covid (cioè gli effetti dell'infezione da Covid-19 caratterizzato da: fatica persistente, continua stanchezza, dolori muscolari e articolari. Tra i sintomi di carattere respiratorio specialistico occorre ricordare la tosse e la dispnea (difficoltà respiratoria polmonare). Ci piò essere dolore al petto, senso di costrizione toracica, tachicardia e aritmie. Perdita di appetito. Diminuzione o perdita dellolfatto e del gusto. Disturbi del sonno: si alternano la difficoltà ad addormentarsi alla sonnolenza prolungata. Anche le apnee ostruttive nel sonno oggi sono più frequenti. Non esiste un test di laboratorio che ci possa dire che siamo affetti da Long Covid. Questa diagnosi è solo clinica, cioè viene formulata dal medico dopo che vi ha visitato.
Sono a tutti noti i deficit a carico di gusto e olfatto e turbe dell'equilibrio dopo l'infezione da Covid-19. Si è visto che sia l'infezione e sia la vaccinazione possono provocare disturbi uditivi. A causa dell'infezione virale o degli effetti collaterali del vaccino sono aumentate di molto le ipoacusie dovute a danni della microcircolazione cocleare. La caratteristica fondamentale è una perdita uditiva che insorge in pochissimo tempo, a volte in alcune ore, a volte anche in minor tempo. Abbiamo il quadro clinico dell'ipoacusia improvvisa. E' noto che la parte della coclea più sensibile agli insulti ischemici è il giro basale, cioè quella parte dove vengono analizzati i suoni acuti. Pertanto è facile vedere ipoacusie rigorosamente monolaterali, più accentuate sulle frequenze acute.
1 |
Danno delle cellule nervose |
Perdita uditiva neurosensoriale |
2 | Danno della parete dei piccoli vasi cocleari e labirintici oopure formazione di piccoli trombi |
Ischemia dell'orecchio (impropriamente |
3 |
Danno del nervo vestibolo-cocleare o |
Perdita uditiva di tipo neurosensoriale cocleare e retrococleare, quasi sempre monolaterale. |
I principali meccanismi con in quali il virus del Covid-19 danneggia
l'apparato uditivo e vestibolare.
E' logico che un fenomeno trombotico possa colpire una coclea; è illogico che le colpisca entrambe nello stesso momento. E' anche giustificato il fatto che i danni siano più evidenti sulle frequenze acute, queste sono percepite dai recettori del giro basale della coclea. E' la zona più vasta dove è più facile il riscontro di fenomeni ischemici.
Ho provato ad identificare i tracciati audiologici di più frequente riscontro e li riporto partendo dal più lieve al più grave.
Qui vediamo una lieve perdita uditiva di tipo percettivo in orecchio destro,
limitata alle frequenze acute.
Anche questo è un deficit dell'orecchio destro limitato alle frequenze acute,
più grave del precedente. Casi con deficit così selettivi sono rari.
Questo è un deficit neurosensoriale in orecchio destro
che interessa diverse frequenze. La perdita si evidenzia già
a partire dalla frequenza di 1000 Hz per poi aumentare fino agli 8000 Hz.
Questo deficit è relativamente frequente.
Questo è un deficit neurosensoriale in orecchio sinistro che interessa
tutte le frequenze. Il quadro clinico è più grave rispetto al precedente.
E' una situazione di raro riscontro clinico.
Soggettivamente il deficit di un orecchio solo non crea particolari problemi. Il paziente presto si adatta a sentire con l'orecchio sano. Il sintomo più fastidioso, quando presente, è la comparsa di un acufene. Molte volte il motivo della visita è proprio l'acufene. La realtà è ben diversa.
La rapida perdita dell'udito in un orecchio è sempre un evento importante che richiede un esame audiometrico urgente e immediata visita otorinolaringoiatrica.
Questo disturbo prima del 2020 era eccezionale. Dopo con la diffusione del Covid-19 è diventato molto meno raro.
L'ipoacusia improvvisa è la perdita uditiva (ipoacusia) che si è manifestata nello spazio di poche ore o minuti in un solo orecchio. Può colpire chiunque, però è molto rara al di sotto dei 40 anni. Sono maggiormente a rischio i diabetici, gli obesi e coloro che hanno il colesterolo elevato. Chi avverte di aver perso l'udito da un orecchio o semplicemente di avere una evidente differenza nella percezione uditiva tra le due orecchie è bene che cerchi una visita otorinolaringoiatrica con esame audiometrico urgente. Per urgente intendo una visita nell'arco di sette giorni. Qualcuno penserà che è esagerato, non è così perché le persone se seguono la via normale di prenotazione col SSN possono aspettare anche settimane per avere una visita otorinolaringoiatrica con esame audiometrico. Purtroppo in alcune realtà il paziente deve rivolgersi al medico del pronto soccorso perché questo medico ha i mezzi per far visitare il paziente dallo specialista più idoneo in tempi ragionevolmente brevi.
L'importante è che se una persona ha perso l'udito in un orecchio ricorra rapidamente ad una visita specialistica otorinolaringoiatra. Lo specialista dovrà eseguire l'esame audiometrico. Questo esame è fondamentale. L'esame audiometrico facilmente si inquadra in uno dei tre tracciati sopra riportati, evidenziando una differenza uditiva tra le due orecchie. Questa perdita uditiva spesso ha le caratteristiche di ipoacusia percettiva o neurosensoriale.
Oltre alla perdita uditiva possiamo avere la comparsa di acufeni e in rari casi vertigini. Possiamo dire che gli effetti dell'infezione da virus SARS Cov2 o della vaccinazione anti Covid-19 si manifestano dal punto di vista audiologico con quattro quadri clinici:
1 - Ipoacusia improvvisa monolaterale.
2 - Ipoacusia improvvisa monolaterale associata ad acufeni
3 - Ipoacusia improvvisa monolaterale associata a vertigini
4 - Ipoacusia improvvisa monolaterale che si associa a vertigini ed acufeni.
Le terapie mediche sono abbastanza efficaci, però occorre iniziarle subito dopo l'esordio dell'ipoacusia. Le terapie sono molteplici ma il farmaco maggiormente utilizzato è il cortisone, se non ci sono particolari controindicazioni. Personalmente sono orientato a consigliare anche l'ossigenoterapia iperbarica.
Vedi anche:
Una rara forma di vertigine: la sindrome di Minor
- Covid-19 e perdita dell'olfatto - Intervista su medicina33 a Carlo Govoni
- Interpretazione degli esami audiometrici
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