Non è raro che una persona che non sente da un orecchio si lamenti per un fastidioso ronzio che sembra provenire proprio da quel lato.
In questi casi le prime valutazioni da fare sono semplici: anamnesi, otoscopia, esami audiometrico e impedenzometrico. Come ho spesso sostenuto le prove audiologiche sono importanti per fare una diagnosi di sede, quindi è importante cercare di capire se il danno acustico è a carico dell’orecchio medio, oppure della coclea o del nervo cocleare. Qui sotto un esempio di ipoacusia di media entità in orecchio sinistro.
Le malattie che possono determinare un acufene sono spesso a carico dell'orecchio medio o dell'orecchio interno. Le otiti croniche e l’otosclerosi sono le malattie di più frequente riscontro nell'orecchio medio. Gli acufeni dovuti a queste malattie sono spesso a tonalità grave. In questi casi si cercherà una terapia per la malattia di base.
Molto più varie sono le cause che possono portare ad acufeni che si generano dalla coclea. Ricordo i traumi cranici sia con frattura della rocca che senza fratture, la malattia di Ménière e le ipoacusie improvvise.
I traumi cranici sono una causa molto importante di acufene. E’ bene tenere separati quelli fratturativi da quelli senza fratture. In un trauma cranico, per esempio un motociclista che indossa il casco, è possibile che dopo l’incidente il soggetto abbia una diminuzione di udito da un lato e comparsa di un acufene. Agli usuali esami TAC e risonanza si osserva un quadro radiologico di normalità. Capita che questi pazienti siano dimessi dal pronto soccorso dove gli viene detto che non hanno nulla. In questi casi si pensa che l’urto violento abbia prodotto una lesione delle membrane cocleari, procurando un danno uditivo irreversibile e spesso associato alla comparsa di un acufene. Si tratta di un danno che non è visibile attraverso le indagini diagnostiche radiologiche.
Il trauma cranico con frattura della rocca agisce con lo stesso meccanismo sopra descritto, soprattutto se c’è perdita uditiva e la frattura non coinvolge la coclea. Nei casi dove la frattura coinvolge la coclea il danno è dovuto sia a lacerazioni delle membrane ma anche alla perdita dei liquidi labirintici. Si tratta sempre di danni gravi e molto difficili da recuperare.
La malattia di Ménière è una patologia ancora non chiara in molti suoi aspetti. L’elemento patogenetico fondamentale è l’idrope endolinfatica, cioè l’eccesso di endolinfa (uno dei liquidi che si trovano all’interno di coclea e labirinto). Sono state proposte molte soluzioni, sia mediche che chirurgiche per risolvere il problema dell’idrope, però nessuna di queste dà risultati sicuri. L’ipotesi più accreditata è che l’idrope eserciti un danno diretto sulle cellule cigliate (recettori acustici) e da qui i due sintomi più importanti: diminuzione dell’udito e comparsa dell’acufene. Ovviamente l’idrope non interessa solo la parte cocleare, ma anche il labirinto perché i due organi sono strettamente connessi. Quindi in questa malattia si osserva la triade: vertigine, ipoacusia cocleare e acufeni.
Un gruppo di cause molto importanti nella genesi di acufeni sono le ipoacusie improvvise. Si tratta di patologie a varia eziologia ben localizzate ad una coclea.
Una causa frequente sono le malattie virali, queste possono colpire a qualsiasi età, sono difficili da diagnosticare, spesso sono confuse con malattie più banali come le sindromi influenzali. Virus con particolare tropismo per la coclea la danneggiano in modo irreversibile. In alcuni casi si ha il quadro clinico dell’anacusia.
Una causa tipica di ipoacusia improvvisa sono i difetti di circolazione della coclea. Quasi sempre sono fenomeni di trombosi a carico dell’arteria cocleare o più spesso dei suoi rami. I rami più frequentemente coinvolti sono quelli del giro basale della coclea. Esistono diversi trattamenti farmacologici, soprattutto con uso di cortisonici, che vengono sostenuti da vari Autori. Più recentemente si è visto che in queste forme di ipoacusia c’è l’indicazione all’impianto cocleare.
Un angolo del giardino del Columbus Clinic Center di Milano
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