Il giorno 14 marzo 2021 è stata pubblicata una intervista fatta al dott. Carlo Govoni su un problema molto frequente, l'acufene: un fastidioso rumore nell'orecchio. Ecco riportati qui di seguito gli argomenti affrontati in questo dialogo.
ACUFENE: UN FASTIDIOSO RUMORE NELL’ORECCHIO
Molti sono preoccupati perché sentono un suono che non li abbandona mai. Le descrizioni che fanno sono le più varie: un ronzio o un sottile fischio o un crepitio continuo. Non è importante ciò che sentono, il problema è che queste persone percepiscono un rumore che non c’è.
Questi suoni "fantasma" uditi solo dal paziente si chiamano acufeni e sono un vero enigma per gli otorinolaringoiatri.
Che cos’è l’acufene? L’acufene è un sintomo e non una malattia. Il sintomo è una sensazione soggettiva al pari del dolore o del capogiro, pertanto è una caratteristica di molte malattie dell’orecchio. Il medico dovrà studiare il funzionamento dell’apparato uditivo del paziente per cercare di individuare qual’è la malattia dell’orecchio che provoca questo fastidioso rumore.
Per diagnosticare la malattia si deve fare uno studio dell’orecchio del paziente e della funzione uditiva.
L’orecchio si divide in quattro parti (vedi figura). Orecchio esterno: tutto ciò che si vede fino alla membrana timpanica. Orecchio medio: ciò che è contenuto nella cassa del timpano, in particolare il sistema membrana timpanica e ossicini dell’udito (martello, incudine e staffa). Orecchio interno: è quella parte scavata nell’osso temporale e contiene la coclea e il labirinto. La coclea è l’organo che trasforma il suono in segnale elettrico; solo se avviene regolarmente questa trasformazione il suono sarà percepito dal nostro cervello. L’ultima parte sono le vie nervose uditive: comprendono il nervo cocleare (ramo uditivo del nervo acustico) fino ai nuclei cocleari.
Lo specialista deve compiere come primo passo una diagnosi di sede: deve capire in quale parte dell’orecchio si genera l’acufene.
Il percorso da compiere inizia con una visita otorinolaringoiatrica completa di esami audiologici. Seguiranno eventuali accertamenti diagnostici strumentali. Solo quando si sarà individuata la causa allora è corretto proporre un trattamento. Come in molte malattie la percentuale di miglioramento o anche di scomparsa dell’acufene è massima per quei casi trattati poco dopo il loro esordio.
In tema di acufeni i problemi clinici sono tanti e soprattutto non sarà facile arrivare ad una soluzione. Chi soffre per acufeni deve affrontare questa criticità senza pregiudizi ed oggi i social non aiutano. Occorre tener presente che se il trattamento non avrà dato i risultati auspicati sono stati perfezionati dei sintomatici, cioè presidi mirati a rendere più sopportabile l’acufene. Altro punto importante è capire se dietro a questi rumori percepibili nell’orecchio si nasconde una malattia grave. Se dopo l’iter diagnostico proposto lo specialista riuscirà ad escludere una malattia grave sarà pur sempre un risultato da non sottovalutare.
PREVENZIONE E CURA - RONZII ED ANSIA: come sono correlati?
Se una persona ha sempre vissuto tranquillamente e in pochi giorni avverte un fastidioso rumore nell’orecchio che non si attenua in alcun modo; è evidente che il suo equilibrio psicofisico sarà intaccato. Se dopo aver fatto visite ed esami il rumore resterà immutato è chiaro che comparirà uno stato d’ansia. In questi casi non è l’ansia ad aver determinato l’acufene, ma il contrario. La prescrizione di farmaci attivi sul sistema nervoso come tranquillanti o sedativi la ritengo una strada da non seguire. Ribadisco che il primo passo è cercare di studiare l’orecchio per individuare una malattia.
IL CONSIGLIO DELLO SPECIALISTA : Attenzione a non trascurarlo!
L’acufene è un sintomo che caratterizza molte malattie dell’orecchio, alcune si possono curare facilmente, altre sono più difficili. L’importante è capire cosa c’è di alterato nel nostro orecchio.
• Spesso compare senza una causa precisa; è sbagliato pensare che prima o poi passerà.
• Molte volte la persona non sa a quale sanitario affidarsi, alcuni pensano all’osteopata, allo gnatologo, al neurologo. Il primo approccio dovrà avvenire con una visita specialistica otorinolaringoiatrica e prove audiologiche.
A VOI LA PAROLA
Domanda della sig.ra Soave di Parma.
Soffro da alcuni anni per un acufene bilaterale, ho letto diversi articoli e molti dicono che è un fenomeno incurabile. E’ vero?
Risponde il dottor Carlo Govoni
Specialista in otorinolaringoiatria del Poliambulatorio Città di Collecchio
Purtroppo l’acufene costituisce un problema clinico. La causa, cioè la malattia che ha determinato l’acufene, è spesso difficile da individuare e da curare. Questo non vuol dire che non c’è nulla da fare. Il medico ha il dovere di affrontare il problema razionalmente. A volte si riesce ad eliminare l’acufene, a volte lo si rende più sopportabile. Esistono anche casi dove non c’è nulla da fare, però si deve arrivare a questa conclusione dopo un serio iter diagnostico, anche per escludere una malattia grave.
o o o o
Sig. G. G. di Parma
Buona sera dr Govoni.
Ho già fatto esami dell'udito all'insorgere del problema ed anche successivamente ma non mi sono stati consigliati rimedi.
Qualche anno fa la Clinica Otorino di Parma aveva pubblicizzato una cura attraverso degli ultrasuoni (credo) ma quando mi sono presentato mi è stato detto che la mia è una forma leggera e la terapia non avrebbe funzionato.
Adesso, in seguito ad un intervento al setto nasale, la dottoressa che mi ha seguito mi ha suggerito di provare con un integratore antiossidante.
Mille grazie ancora per il tempo che mi ha dedicato.
Risponde Carlo Govoni
Gentile Signor G. G.
quando gli acufeni sono insorti da molto tempo è molto difficile riuscire ad eliminarli. Il fatto che Lei soffra di artrosi cervicale e abbia avuto delle vertigini otolitiche ha scarsa rilevanza, perché sono patologie molto comuni e non necessariamente correlate agli acufeni. E' più rilevante l'esposizione a rumore e l'esistenza di un deficit acustico di tipo cocleare. Si tratterebbe di danni acustici spesso irreversibili. Ovviamente sarebbe utile fare una visita con esami dell'udito in quanto si potrebbe capire dove insorge il suo acufene. Solo dopo queste valutazioni si potrà dire se è utile fare accertamenti ulteriori o proporre una terapia o anche non fare nulla.
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