L’apparato uditivo dell’uomo è, come altri apparati sensoriali, in uno stato di eccitazione continua, non c'è mai una condizione di completo riposo.
La domanda che mi pongo: esiste il silenzio per il nostro apparato uditivo?
Non si può rispondere con un sì o con un no. Il problema è più complesso di quanto si possa immaginare. Ritengo che si debbano prendere in considerazione due aspetti: a) quello che avviene all’esterno del nostro corpo e b) quello che si verifica all’interno dell'orecchio.
All’esterno del corpo umano c’è l’aria e questa si muove e vibra. Perché nell’aria ci sia assenza di suono questa dovrebbe essere ferma. Ma vento e spostamenti dell’aria in conseguenza delle diverse temperature esistono sempre. L’uomo per poter vivere deve essere immerso nell’aria. Le vibrazioni dell’aria inferiori a 20-30 cicli al secondo ( 20-30 Hertz) sono suoni non udibili dall’orecchio umano. Prendono il nome di infrasuoni, ma sono pur sempre dei suoni che arrivano al nostro apparato uditivo. L’apparato sensoriale acustico è sottoposto a continue sollecitazioni anche se non tutte sono percepite come suono. Sappiamo dalla fisica che l’unico vero isolante del suono è il vuoto. L’assenza di suono e di rumore esiste solo nel vuoto d’aria, ma l’uomo non può vivere nel vuoto. Sul fatto che il suono non si propaghi nel vuoto c'è una dimostrazione molto semplice che ho descritto in altro articolo.
La percezione dei suoni avviene per opera delle cellule cigliate della coclea. Le cellule cigliate si dividono in interne ed esterne [in giallo e in rosa nella prima figura sottostante], sono circa 17.000 e si trovano nel dotto cocleare. Queste cellule hanno un potenziale interno negativo (- 60 / - 80 mV) e sono avvolte dall’endolinfa della scala media. Quest’ultima ha un potenziale di + 80 mV (potenziale endococleare). Il fatto che si mantenga all’interno dei recettori un potenziale negativo significa che, in assenza completa di stimoli sonori, devono esserci delle pompe metaboliche che lavorano di continuo. Le pompe metaboliche consumano energia e sono all’interno dei recettori. Per mantenere queste differenze di potenziale le cellule devono consumare energia. Il gradiente è pertanto di 150 mV, questo viene anche chiamato potenziale di riposo. Affinché una cellula cigliata stia nel silenzio e non svolga alcuna attività recettoriale sonora è necessario consumo di ossigeno e di energia, tali da mantenere una differenza di potenziale di 150 mV.
Nel disegno qui sopra sono indicate le cellule cigliate,
in giallo una interna (6) e in rosa tre cellule cigliate esterne (7).
Il particolare è stato ingrandito, queste cellule (6 e 7),
sono i recettori dell'organo di Corti e sono sempre in attività.
E’ logico pensare che queste attività metaboliche svolte di continuo dai recettori abbiano degli effetti sulla percezione sonora. Quindi quando una persona si chiude in una cabina silente o in una camera anecoica non ha onde sonore udibili che provengono dall’esterno, ma non percepisce una assenza di suono assoluta. Dei suoni si generano all'interno del suo apparato uditivo.
E’ difficile descrivere quello che un uomo sente quando è in completo silenzio. Le descrizioni su questo argomento sono diverse, alcuni parlano di un fruscio, uno scorrere dell’acqua, un televisore mal sintonizzato.
Secondo altri quando si è nel completo silenzio si possono percepire suoni pulsanti. Questi, secondo questa teoria, sono i suoni prodotti dal cuore durante la sua attività. Qui è difficile capire se le pulsazioni cardiache arrivano a stimolare i recettori cocleari. Il mio pensiero è che non ci siano suoni pulsanti. Il flusso del sangue a livello periferico, cioè all’interno della coclea, può determinare un suono, ma non credo ci sia l’effetto di una pulsazione sincrona col battito cardiaco.
L’orecchio umano, ovviamente di persona viva, è sempre in attività e richiede costantemente, anche se minimo, un consumo di ossigeno ed energia. Queste azioni si svolgono nei recettori, pertanto si genera un potenziale (potenziale endococleare) che si trasmette lungo la via nervosa acustica e viene percepito dal cervello. 17.000 cellule nervose devono mantenere una differenza di potenziale di 150 mV, consumano energia e generano un suono di bassissima intensità.
In altre parole il silenzio inteso come assenza di attività dei recettori, pertanto assenza di potenziale endococleare, non può esistere perché non è compatibile con la vita.
In senso fisico il silenzio è l'assenza di vibrazioni, questa condizione esiste solo nel vuoto.
Cerco ora di rispondere alla domanda che ho posto all'inizio, cioè se esiste il silenzio per il nostro apparato uditivo. Se intendiamo il silenzio come assenza di stimolazioni esterne e assenza di attività elettrica sensoriale uditiva si deve rispondere che questa condizione non esiste per l'uomo vivente. Esiste però la situazione di scarsissime stimolazioni esterne non percepibili dall'orecchio umano e di conseguenza una attività elettrica liminare dei recettori acustici che recepiamo soggettivamente come "silenzio".
Una ricerca a volte esasperata del silenzio avviene da parte di coloro che soffrono di acufeni. Queste persone cercano di migliorare gli isolanti di porte e finestre, utilizzano tappi prima di andare a letto. Questa ricerca la ritengo errata sia per coloro che cercano sollievo da acufeni ma anche per tutta la popolazione in generale. Ovviamente mi riferisco ad una rumorosità ambientale che ritengo normale, cioè i comuni rumori cittadini per chi abita in una città, o i rumori di un ufficio oppure di un normale mezzo di trasporto. Il rumore lieve, come può essere quello di qualche auto che passa in lontananza, o lo scorrere dell'acqua di un ruscello, o il cinguettio degli uccelli o lo stridere delle cicale sono tutte percezioni sonore che entrano in nell'ambito della normalità. Per coloro che soffrono di acufeni è bene che percepiscano questi rumori, hanno un effetto mascherante sul loro disturbo.
Ricordo che un mezzo che in particolari casi rende più sopportabile un acufene è la TRT, cioè un dispositivo che produce un suono riconosciuto come piacevole dal paziente. Non è quindi il silenzio che fa migliorare l'acufene, ma il contrario.
Sconsiglio l'uso di tappi insonorizzanti per andare a dormire o per concentrarsi quando si studia. Occorre usare dispositivi di protezione dal rumore solo quando il rumore è elevato, almeno di 80 dBA. Ovviamente se si fanno attività particolari come se si usano strumenti rumorosi o si guida una moto o un'auto da corsa a scarico libero è evidente che la protezione sarà necessaria.
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