Per sordità rinogena si intende la diminuzione dell'udito a causa di malattie infiammatorie del naso e della gola. La parola "sordità" è una esagerazione perchè le malattie infiammatorie portano solo a riduzione dell'udito e mai a sordità vera. Il termine sordità rinogena è molto diffuso ed è questo il motivo per cui l'ho utilizzato.
Per affrontare questo argomento è utile spiegare come funziona l'orecchio. Ricordo che si divide in tre parti. L'orecchio medio è una cavità che si trova all'interno dell'osso temporale, verso l'esterno c'è la membrana timpanica. Affinchè il suono sia percepito correttamente la membrana deve poter vibrare. Per farlo è necessario che la pressione dell'aria contenuta nell'orecchio medio sia uguale a quella atmosferica. Il compito di mantenere uguali le due pressioni spetta alla tuba di Eustachio.
Nella figura si osserva la cassa del timpano che contiene gli ossicini (Incus, Malleus), questa è chiusa lateralmente dalla membrana timpanica (Tympanic membrane). La cassa si continua in basso e in avanti con la tuba di Eustachio (Eustachian tube); questa è lunga circa 3 centimetri e raggiunge la parte più profonda del naso: il rinofaringe.
Tutte le malattie che ostacolano il buon funzionamento della tuba di Eustachio comportano una diminuzione dell'udito. Molte di queste malattie sono infiammazioni che partono dalla gola o dal naso e bloccano la tuba. Il calo di udito che ne consegue prende il nome di soridtà rinogena.
Le infiammazioni colpiscono soprattutto i bambini. Le cause più frequenti sono le tonsilliti recidivanti, l'ipertrofia delle adenoidi e le riniti allergiche. La fascia di età maggiormente colpita è da 3 a 10 anni. Le soridità rinogene possono colpire molto raramente anche al di fuori degli anni indicati.
Le tonsilliti recidivanti sono un vero problema, in quanto comportano febbre elevata, malessere generale e il bimbo passa alcuni giorni in letto. La diminuzione dell'udito viene avvertita dai genitori come un fatto secondario.
Più importante ai fini dell'ipoacusia è l'aumento di volume delle adenoidi al quale si associa spesso l'otite sieromucosa. Il meccanismo per il quale il bimbo ha diminuzione dell'udito è duplice. L'ipertrofia adenoidea comporta un deficit del funzionamento della tuba di Eustachio per infiammazione e riduzione del lume. L'otite media di tipo sieromucoso comporta una secrezione densa nell'orecchio medio che riduce la motilità della membrana timpanica. E' chiaro che se c'è secrezione densa e questa non riesce a defluire per una tuba particolarmente stretta si ha ristagno di secrezioni nell'orecchio medio e diminuzione dell'udito.
Nei bambini affetti da rinite allergica c'è spesso una ipertrofia delle mucose e in alcuni casi interessa la tuba di Eustachio, stringendone il lume.
La sordità rinogena è una ipoacusia media o lieve, spesso con variazioni temporali. A volte il piccolo sente un po' meglio e in altre circostanze peggiora. Si tratta di una ipoacusia reversibile.
L'esame diagnostico più importante è l'impedenzometria. Il segno classico è il timpanogramma piatto oppure con compliance con picco spostato verso valori di pressione negativi. Il timpanogramma è molto utile anche per il monitoraggio del piccolo paziente.
Le cure termali con acque salsobromoiodiche o sulfuree sono la terapia più antica e ancora più utilizzata per il trattamento delle sordità rinogene.
Le tecniche più utilizzate sono le inalazioni a getto (vedi foto) e la tecnica di Politzer. Si utilizza una oliva che è collegata ad una sorgente di gas termale e viene introdotta in una narice.
Importante è anche la terapia medica con areosol e sospensioni, sono importanti anche controlli periodici che consentono un buon controllo della malattia.
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