Il russare è un fenomeno sonoro che si verifica durante la respirazione quando si è in posizione orizzontale per dormire. Il suono è prodotto dal flusso d’aria che mette in vibrazione parti del faringe o della laringe di consistenza molle. Il russamento è un rumore inspiratorio che si genera durante il sonno (1). Gli organi quasi sempre coinvolti sono la porzione più profonda del naso (o rinofaringe), il palato molle, l’ugola, le tonsille palatine e linguali, la base della lingua, la parete posteriore del faringe e la laringe. Quando c’è un restringimento nasale influenzano il russamento le deviazioni del setto e soprattutto le ipertrofie dei turbinati inferiori. Un altro organo coinvolto nel russamento è la laringe. In questi ultimi casi possono essere edemi laringei, oppure polipi o semplicemente segni di cedevolezza delle corde vocali (ptosi cordale).
Si stima che circa il 30% della popolazione adulta russi abitualmente. Questa percentuale aumenta nella popolazione ultrasessantenne (1). I pazienti con sindrome delle apnee nel sonno (OSAS) sono circa il 4%.
Un lieve russamento è irrilevante e non interferisce sul benessere che produce il sonno. Il russamento non ha rilevanza clinica quando non è associato ad ipopnee o ad apnee.
I problemi clinici cambiano quando il russamento è intenso; quando al rumore si accompagnano momenti di ipopnea oppure di chiara apnea. In questi casi è corretto parlare di roncopatia cronica o di OSAS o OSA.
In pratica nei soggetti affetti da roncopatia c’è un restringimento importante lungo il tratto che va dal naso alle corde vocali. Ovviamente la sede del restringimento varia da persona a persona. Cause molto frequenti sono la deviazione del setto nasale e l'ipertrofia dei turbinati. E' nella sede del restringimento che si generano i suoni caratteristici del russamento.
Fossa nasale sinistra particolarmente ristretta a causa di una
ipertrofia del turbinato medio e di quello inferiore.
Rinofibroscopia NS = setto nasale.
Questo sintomo non è solo un fastidio per chi dorme accanto ad una persona che russa. Ha anche implicazioni sulla funzione respiratoria.
Il sonno di chi russa molto non è un sonno che produce ristoro e benessere come dovrebbe. Queste persone spesso hanno una stanchezza diurna persistente e, a volte, manifestano sonnolenza quando devono fare azioni comuni come il guidare un’auto.
Un aspetto molto importante è verificare se durante il sonno ci sono momenti di apnea o di ipopnea. In questi casi si parla di sindrome delle apnee nel sonno. In queste eventualità ci sono autentiche difficoltà respiratorie, con interferenze nel mantenere una buona ossigenazione polmonare. Questi deficit influenzano l’apparato cardiocircolatorio e la regolazione della pressione arteriosa.
Infatti un altro sintomo che spesso caratterizza le persone che russano è l’aumento della pressione arteriosa.
Già da queste poche righe si comprende che il russamento non sia un fenomeno di semplice interpretazione e di conseguenza è difficile il trattamento.
Tra le varie disfunzioni che caratterizzano il paziente che russa inserisco anche coloro che soffrono di reflusso gastroesofageo, in quanto molte persone che sono sovrappeso, che fanno vita sedentaria, spesso durante il giorno fanno una alimentazione scorretta e durante il sonno vanno facilmente incontro a emissioni rumorose.
Sono dell’idea che è fortemente riduttivo dire ad un paziente che, per esempio, il suo palato è molto flaccido, quindi necessita di un intervento correttivo e così respirerà meglio e non russerà più. Il paziente che russa va valutato nella sua globalità e di conseguenza le proposte terapeutiche non possono essere solo un intervento chirurgico.
Quali sono le persone a rischio di OSA (Obstructive Sllep Apnea)?
Spesso chi russa presenta il problema di un peso corporeo eccessivo, oppure è iperteso. Sono a rischio anche i forti fumatori, chi fa un’attività fisica del tutto insufficiente, o si alimenta in modo errato.
Per capire i problemi è importante una valutazione clinica completa del paziente, non solo otorinolaringoiatrica.
Un esame importante è la polisonnografia (PSG). Questo esame permette di studiare le varie fasi del sonno e consente di valutare le percentuali di apnee e di ipopnee.
Nei casi conclamati è possibile proporre un ulteriore esame: la sleep endoscopy, cioè una valutazione della via respiratoria con tecnica endoscopica a paziente sedato.
Risolvere i problemi del sonno e del russare non è semplice. Si capisce che essendo possibili molteplici cause saranno diverse le possibilità di trattamento.
Sono dell’idea che nella maggior parte dei casi le strade da seguire siano due: cercare di modificare le abitudini del paziente e migliorare l’anatomia di naso e/o faringe. In non pochi casi modificare le abitudini del paziente è forse l'ostacolo più grande.
Sul piano medico-chirurigico sono utilizzabili gli avanzatori mandibolari, di competenza odontoiatrica. Esistono inoltre molte procedure otorinolaringoiatriche che mirano ad evitare il collasso delle prime vie aeree durante il sonno e specifici interventi sui turbinati e sul palato molle. Alcuni di questi interventi possono essere esguiti in anestesia locale, quindi senza un vero e proprio ricovero ospedaliero.
1 - Linee guida nazionali per la prevenzione ed il trattamento odontoiatrico della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) - Edizione 2014.
Vedi anche:
Quando le cure mediche non bastano il russamento si può curare anche con la chiruriga
- Sindrome delle apnee notturne e russamento (roncopatia)
- Prevenzione delle apnee nel sonno
.
.