Il Long Covid determina molti effetti che facciamo fatica a riconoscere, qui parleremo della possibile riattivazione del virus di Epstein-Barr, cioè il virus della mononucleosi infettiva.
La mononucleosi è una malattia molto nota, è anche conosciuta col nome di malattia del bacio o malattia dei fidanzati. Questo nome deriva dal fatto che si trasmette con la saliva. E' ovvio che non si trasmette solo coi baci, ma anche mangiando o bevendo scambiandosi le posate o i bicchieri. Si possono infettare gli sportivi delle categorie minori dove più ragazzi bevono dalla stessa bottiglia. La mononucleosi è una malattia tipica degli adolescenti e dei giovani. La maggior frequenza la troviamo nella fascia compresa tra i 12 e i 35/40 anni. Non c'è differenza tra i sessi. Il virus della mononucleosi appartiene, come il citomegalovirus, alla famiglia degli Herpesvirus.
La diagnosi di questa malattia la si esegue con la ricerca degli anticorpi specifici IgG e IgM, solo se entrambi sono elevati possiamo parlare di malattia in corso. La presenza dei soli anticorpi IgG dimostra che la malattia c'è stata, ma non è in atto. E' stato visto che circa il 90% delle persone adulte ha gli anticorpi IgG elevati. Questo significa moltissimi soggetti in qualche momento della loro vita hanno avuto un contagio dal virus di Epstein-Barr (virus della mononucleosi infettiva). Diverse persone hanno avuto questa malattia in modo asintomatico oppure ci sono stati alcuni giorni di malessere e sono stati confusi con una banale tonsillite acuta.
La mononucleosi infettiva è una malattia caratterizzata da una incubazione di diverse settimane, normalmente da quattro a dieci. Il sintomo di esordio è quasi sempre una tonsillite acuta che recede con difficoltà e non risponde agli antibiotici. Le tonsille sono ipertrofiche e criptiche come nella figura che segue.
Nella mononucleosi c'è sempre una linfoadenopatia cervicale, cioè un ingrossamento dei linfonodi del collo bilateralmente. Altri segni frequenti sono l'epatomegalia e la splenomegalia (ingrossamento del fegato e della milza). A volte compare un esantema al volto, cioè un arrossamento delle guancie.
Non esiste terapia. Si consiglia il riposo a domicilio e si utilizzano antiflogistici come il paracetamolo. La malattia arriva a guarigione dopo pochi giorni. Permane una profonda astenia.
Dopo la guarigione il virus della mononuclosi resta localizzato nei linfociti. Il virus si può riattivare in caso di riduzione delle difese immunitarie come dopo un trapianto.
Secondo alcune recenti pubblicazioni (2022) tra gli esiti a distanza dell'infezione da Sars CoV2 c'è anche la riattivazione del virus di Epstein-Barr. Questo quadro clinico appartiene a quella strana sindrome che definiamo - Long Covid -. Essendo la mononucleosi molto frequente si ritiene che circa il 25% delle persone che hanno avuto il Covid-19 presentino questo fenomeno. La riattivazione del virus si caratterizza per debolezza fisica, difficoltà ad addormentarsi e risvegli durante il sonno, dolori articolari diffusi ed anche un più o meno lieve stato di confusione mentale. In circa la metà delle persone che dopo il Covid-19 manifestano questi segni, se fanno una ricerca nel sangue degli anticorpi della mononucleosi, si osserva una loro riattivazione.
E' quindi ormai dimostrato che c'è un rapporto tra le due malattie. Ritengo che per i prossimi anni continueremo ad individuare sempre un numero maggiore di sintomi che andranno a caratterizzare il Long Covid. Si tratta di risposte molto diverse da caso a caso. E' questa una ulteriore dimostrazione di quanto possono essere vari gli effetti e le complicanze del Covid-19 ed anche le complicanze delle vaccinazioni.
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