Oggi si sta diffondendo una vera innovazione nell'ambito dei dispositivi per sentire meglio: un sistema di amplificazione dei suoni incorporato negli occhiali.
Che il sistema sia innovativo è garantito da una startup israeliana Nuance Hearing che da anni si pone l'obiettivo di utilizzare la tecnologia digitale per migliorare l'udito. Nel 2024 una nota ditta di occhiali (Exilor Luxottica) ha inserito in un occhiale sei microfoni, amplificatori digitali, batteria e microchip. Il risultato è che indossando questi occhiali si migliora la capacità uditiva nei soggetti affetti da ipoacusia lieve.
"Sono degli occhiali capaci di offrire dei superpoteri" così si esprimono coloro che commercializzano questi occhiali. E' questa una affermazione esagerata, ma non troppo.
Sappiamo che da sempre ammettere di essere sordo è, per molte persone, un problema. Se una persona vede poco, va dall'oftalmologo, questi le prescrive un paio di occhiali e il soggetto li indossa senza problemi. Non è la stessa cosa per chi sente poco. Mettere una protesi acustica è quasi sempre un passo che molti uomini e donne stentano a compiere, soprattutto quando sono giovani e non vogliono ammettere di avere una ipoacusia. Il desiderio comune è mascherare la protesi per sentire meglio e così la ricerca scientifica che presiede alla realizzazione degli apparecchi acustici si è sempre preoccupata di miniaturizzarli. In passato, già negli anni '50, le ditte produttrici avevano cercato di incorporare protesi acustiche nelle stanghette degli occhiali.
Le protesi ad occhiale erano di due tipi: protesi per via aerea e protesi per via ossea. La protesi per via aerea non era altro che una comune protesi retroauricolare dove il tubicino che portava il suono amplificato alla chiocciola si trovava sulla stanghetta dell'occhiale. Le protesi ad occhiale per via ossea erano caratterizzate da due vibratori, uno per lato, che premevano contro le mastoidi. L'occhiale oltre che a reggere la le protesi aveva anche la funzione di archetto che esercita una pressione sulle placche vibranti.
Questi tipo di protesi ad occhiale per via ossea era molto simile a quella recente e come questa serviva per migliorare l'udito in coloro che avevano una ipoacusia lieve.
La differenza sostanziale tra le protesi ad occhiale di un tempo e quelle attuali sta soprattutto nella miniaturizzazione. Le vecchie protesi ad occhiale erano robuste e si capiva che nascondevano due apparecchi acustici.
Esempio di protesi acustica ad occhiale, per via ossea, anni '90
Il disegno è tratto dalla Fig. 8.7 pag. 155 del libro "La sordità infantile" di Carlo Govoni (1994).
Dal disegno si capisce come il tipo di occhiale usato trenta anni fa era piuttosto robusto.
1 - microfono (sono due, uno per ciascuna stanghetta); 2 - potenziometro (regolatore del volume);
3 - vano per accogliere la batteria (aperto); 4 - ricevitore per via ossea.
Oggi si propongono ancora Occhiali per sentire meglio. La tecnologia è cambiata. La miniaturizzazione dei componenti è molto evoluta. Per esempio questi occhiali moderni possiedono sei microfoni. Il campo d'ascolto è quindi più ampio di quello naturale. Poi una volta c'era un amplificatore elettronico che amplificava la corrente elettrica raccolta dal microfono. Oggi questa fase è tutta digitalizzata ed é affidata a microprocessori. L'obiettivo finale è sempre quello di restituire al soggetto un suono amplificato.
L'idea di costruire moderni occhiali per sentire meglio ha dei vantaggi. Sicuramente il sistema di amplificazione è migliorato, come pure lo spazio dal quale percepire suoni. Il vero problema è che ancora non sono stati realizzati microfoni e amplificatori intelligenti. Cerco di spiegarmi meglio. L'uomo vive in ambienti dove ci sono innumerevoli rumori e a noi interessa migliorare l'ascolto della voce. Quindi un apparecchio che vuole amplificare i suoni dovrebbe amplificare solo la voce umana per offrire un vero vantaggio agli ipoacusici. A tutt'oggi questo non succede.
Consiglio di gurardare queste innovazioni con interesse, se si è propensi ad acquistare un paio di occhiali per sentire meglio è sempre bene interpellare uno specialista otorinolaringoiatra. E' noto che l'apparato uditivo è complicato e presenta dei fenomeni che rendono difficile la protesizzazione. Cito solo ad esempio il fenomeno del recruitment; le perdite uditive in caduta per alcune frequenze (solitamente per le frequenze acute); le perdite uditive dove un orecchio ha un deficit molto diverso dall'altro.
Questo caso è particolarmente difficile da protesizzare.
Si tratta di una sordità asimmetrica, dove l'orecchio sinistro è peggiore del destro.
Di fronte a casi complessi non è possibile comperare un paio di occhiali e sperare di sentire meglio.
Le sordità non comuni come questa spesso nascondono delle insidie. L'orecchio sinistro sente poco non per un deficit uditivo legato all'età o al rumore lavorativo, ma c'è dell'altro. Si tratta di una malattia comlessa o più spesso c'è il concorso di più malattie.
In tutti i casi, anche per un semplice occhiale per sentire meglio, è importante che ci sia una prescrizione specialistica.
Il problema della perdita uditiva coinvolge tutte le persone; l'ipoacusia per invecchiamento si chiama presbiacusia ed è stata affrontata in un altro articolo.
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