L'interpretazione del timpanogramma è un argomento interessante perché ci fornisce dati oggettivi sul funzionamento dell'orecchio medio.
Il timpanogramma è un esame di rapida esecuzione che ci fornisce preziose informazioni quando la membrana timpanica è integra. Nei casi dove la membrana è perforata il test non può essere eseguito. Questo esame è indolore, essendo oggettivo, non ha limiti di età, può essere eseguito già nei neonati ed anche nei soggetti non collaboranti, purchè stiano fermi per circa un minuto.
L’apparecchio, l’impedenzometro, è dotato di una pompa e con una sonda fornita di un tappino si sigilla il condotto uditivo esterno. Si crea un sistema chiuso dove l'unica parte cedevole è la membrana timpanica. L’apparecchio fornisce variazioni di pressione che da positive (+ 200 daPa) diventano negative (- 300 daPa).
Affinché l’orecchio possa funzionare correttamente è necessario che nella cassa del timpano (in giallo nel disegno sottostante) ci sia una pressione eguale alla pressione atmosferica presente nell’ambiente in quel momento. La funzione di eguagliare di continuo la pressione spetta alla tuba di Eustachio.
Orecchio medio Dx: in giallo la cassa del timpano.
Questa deve contenere aria, che penetra dalla tuba di Eustachio.
Quando l’orecchio funziona perfettamente nella sua parte meccanica (cioè membrana timpanica e catena degli ossicini) abbiamo un timpanogramma di tipo A (secondo Jerger). La classificazione di J.F. Jerger è del 1970 ed è tutt'ora valida.
Il parametro più importante da valutare è la cedevolezza del sistema (compliance). Nel tracciato normale la massima compliance si ottiene nel punto dove la pressione ambientale è uguale alla pressione dell’orecchio medio. Questo punto viene indicato con zero. Si ritengono comunque ancora normali variazioni di pressione comprese tra + 50 daPa e – 100 daPa. La morfologia normale, come si vede in figura, è una V rovesciata.
Altro parametro importante è l’altezza del picco. Se l’altezza è scarsa significa che il sistema timpano-ossiculare è rigido. Le cause di rigidità sono molteplici, possono essere proprie della membrana, oppure della catena o anche la presenza di secrezioni nell’orecchio medio conferisce rigidità al timpanogramma.
Un timpanogramma dove la pressione è nei limiti di normalità, ma la compliance è ridotta viene indicato con la sigla A1 oppure As. Una malattia non rara, l'otosclerosi, spesso si presenta con un timpanogramma di questo tipo.
Altro possibile tipo di timpanogramma è quello piatto. Il tracciato si presenta costante, cioè le variazioni di pressione dell’apparecchio non producono alcuna variazione nel tracciato. Secondo la classificazione di Jerger questo tracciato viene definito di tipo B.
L’ultima variazione possibile tra quelle più comuni è il picco con valori di pressione negativi. In questi casi possiamo avere una buona cedevolezza della membrana (tipo C di Jerger). Questo tracciato evidenzia una disfunzione della tuba di Eustachio che non è in grado di ventilare in modo adeguato la cassa del timpano.
Questa classificazione che qui ho schematizzato ha interessanti applicazioni cliniche. Si ottengono informazioni sulla pressione dell'orecchio medio. Questa pressione è regolata dalla tuba di Eustachio, pertanto una pressione normale indica che la tuba sta funzionando correttamente. La compliance (o cedevolezza) è un parametro importante perchè esprime l'elasticità del sistema timpano-ossiculare.
Bibliografia
Jerger J.F. Clinical experience with impedence audiometry. Aechives of Otolaryngology, 1970 (92), 311-324.
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