Per inquinamento acustico s'intende l'esposizione a rumori di qualsiasi origine e di intensità media o elevata. Per intensità si intende il volume di un suono o di un rumore. Per quanto riguarda l'inquinamento acustico si è soliti parlare di rumore. Rumore e suono sono simili, semplicemente il rumore (NOISE) è un suono aperiodico, come si può vedere nel grafico sottostante.
Differenza tra suono (SOUND) e rumore (NOISE)
Ai fini dell'inquinamento è importante l'intensità o volume. Come tutti i fenomeni acustici se l'intensità è lieve i danni alla salute sono inesistenti. Se i suoni hanno una intensità tra 65 e 80 dB possono essere fastidiosi. Se l'intensità è superiore a 80 dB si considerano potenzialmente otolesivi per le persone più sensibili. Per poter parlare di potenziale otolesività per la maggior parte delle persone si devono superare 85 dB. Per determinare un danno all'apparato uditivo sono fondamentali l'intensità dei rumori e la durata dell'esposizione.
L'intesità di un rumore si esprime in decibel (dB) e corrisponde al volume. Per esempio noi possimo schiacciare un tasto di un pianoforte delicatamente (bassa intensità, cioè pochi decibel), oppure premerlo con forza, in tal caso il volume sarà alto e il rumore sarà intenso. E' irrilevante l'intensità media di un rumore. Sono fondamentali i picchi che il rumore raggiunge. Se per 50 minuti un lavoratore è esposto ad un rumore di 60 dB e per 10 minuti ad un rumore di 100 dB non si può dire che la sua esposizione media è di 66,6 dB e pertanto quella esposizione non è otolesiva. Il danno è costituito dall'esposizione a 100 dB per 10 minuti ogni ora, ovviamente ci vorrà un tempo prolungato ma questa esposizione produrrà un danno al lavoratore.
Se in alcuni momenti un suono ha le caratteristiche di rumore esplosivo (per esempio 120 - 130 dB) è chiaro che sarà sufficiente una breve esposizione per determinare un danno. In questi casi non si parla di trauma acustico cronico (TAC), ma di trauma acustico acuto (TAA)
Altro elemento importante per valutare l'inquinamento acustico è il luogo e il momento della giornata in cui il rumore è presente.
Per esempio un rumore di 60 dB all'interno di un ambiente di lavoro è sopportabilissimo e sarebbe ridicolo definire quell'ambiente rumoroso. Il problema cambia totalmente se quel rumore fosse presente in una camera da letto. Chi dovrà dormire in quella stanza avrà seri problemi per addormentarsi. Secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) una rumorosità superiore 40 dB negli ambienti dove si dorme è lesiva per la salute.
Ricordo il caso di un paziente che vive in un condominio e per decisione assembleare sono state montate delle valvole ad ogni termosifone per misurare il consumo di calore. Queste valvole fanno un rumore minimo e questo signore non riesce a prendere sonno.
Per inquinamento acustico indichiamo un rumore ambientale che, per generare fastidi o danni all'apparato uditivo, dovrà essere valutato in intensità e durata e soprattutto si dovrà tener conto in quali ore della giornata è presente e in quali luoghi.
Per valutare la rumorosità di un ambiente si utilizza un particolare strumento denominato fonometro.
Gli stabilimenti industriali sono oggi una delle sedi più importanti dove l'uomo vive per parecchie ore immerso nel rumore. E' importante fronteggiare adeguatamente il rumore in questi luoghi. I medici possono solo segnalare il problema, la soluzione va però trovata a livello politico, legislativo ed economico.
E' importante riconoscere tre tipi di inquinamento ambientale:
A) Inquinamento da rumore industriale.
B) Inquinamento da suoni musicali o rumori voluttuari
C) Inquinamento da rumore ambientale urbano
Il concetto fondamentale che ci fa riconoscere un ambiente inquinato dai suoni è il rumore. Per rumore si intende un fenomeno sonoro irregolare, aperiodico. E' la forma dell'onda acustica che ci permette di distinguere un suono da un rumore.
Il danno all'uomo deriva dall'intensità del rumore come ho già espresso all'inizio di questo articolo. Quando supera gli 85 dB dobbiamo preoccuparci. Negli stabilimenti e nei cantieri esiste un sistema ben strutturato di prevenzione. Un sistema simile esiste anche per le discoteche. All'interno di questi locali non si dovrebbe superare i 100 dB.
Affronto ora il problema che ho indicato con la lettera B). Sono soprattutto i giovani che ascoltano musica in continuazione ad essere particolarmente esposti a questa forma di inquinamento acustico. I suoni intensi raggiungono le nostre orecchie quando si balla nelle discoteche e quando si partecipa a concerti rock. Nelle discoteche l'ambiente è stretto e il rumore è molto intenso. Nei concerti gli spazi sono grandi, ma diventa fondamentale la posizione del singolo nei confronti delle casse di amplificazione. Se si sta vicino i rischi di subire un danno acustico esistono.
Ho inserito in questo gruppo anche una esposizione a rumore che definisco voluttuaria: intendo il rumore percepito per uso di armi da fuoco, esercitazioni di tiro, pratica della caccia, e anche il rumore di motori a scoppio a scarico libero come avviene in tutte le competizioni motoristiche.
Otoprotettori - ovvero tappi insonorizzanti
per difendersi dai suoni intensi
Il vero problema è come difendersi? Per coloro che usano armi o veicoli a scarico libero la protezione individuale è relativamente facile: basta mettersi tappi nelle orecchie come un qualsiasi lavoratore in ambiente rumoroso. Più problematica è la difesa dell'udito del cacciatore e di chi ascolta musica o ha fatto della musica la sua professione. In commercio esistono otoprotettori ad andamento lineare, cioè abbassano tutte le frequenze in eguale misura, pertanto si apprezzano tutti i suoni, ma questi vengono attenuati. Non sono in grado di dire che questi otoprotettori mantengono effettivamente quanto promesso, ma sono, per oggi, l'unico rimedio possibile.
Molto diverso il l'inquinamento da rumore ambientale urbano (C). Qui parliamo di suoni che ci coinvolgono da quando usciamo di casa al mattino fino a quando non spegniamo la luce della camera da letto. Tutti i giorni sentiamo il rumore dell'auto, o della metropolitana, o del traffico, o le sirene delle ambulanze o il chiacchierio delle persone. Su questo argomento si è espressa l'Organizzazione Mondiale della Sanità ed ha indicato come una sonorità ambientale superiore a 65 dB durante il giorno (e 55 dB di notte) è dannosa per l'organismo. Se stiamo nella fascia compresa tra 65 e 80 dB il danno uditivo è praticamente inesistente. Diverso però è il danno psichico: aumenta lo stato d'ansia e disturbi ad addormentarsi, facile irritabilità. Alcuni psicologi vedono un incremento degli stati di depressione. Il rumore ambientale urbano ci mette in difficoltà. Non si riesce a dimostrare un danno quantificabile, c'è però un sempre più frequente riferimento a turbe di tipo neuropsichico.
Nei cittadini si crea anche un problema ulteriore. I disturbi legati allo stress e allo stato ansioso sono provocati da numerosi fattori che nulla hanno a che vedere con il rumore percepito, pertanto accusare il comune o l'azienda dei tram del nostro malessere sarà una battaglia persa in partenza, a patto di non riuscire a provare con ripetute fonometrie che il rumore ambientale è veramente elevato (almeno attorno a 78 / 80 dB).
Per questo tipo di inquinamento, cioè da rumorosità urbana, non esistono veri rimedi. L'unico consiglio è insonorizzare al meglio la propria abitazione o il proprio ufficio e cercare di passare il più possibile ore di silenzio. Per gli spazi interni adottare serramenti di qualità e doppi o tripli vetri è una misura efficace. Nelle abitazioni esistono comunque apparecchi rumorosi dei quali non possiamo fare a meno: frullatori, grattugie. lucidatrici, ecc. Questi apparecchi normalmente si usano per periodi molto brevi e pertanto l'inquinamento acustico all'interno degli edifici è molto scarso.
L'inquinamento acustico è un vero problema dal quale è difficile difendersi. E' importante che tutti ne abbiano consapevolezza, perchè avere coscienza che il rumore è dannoso è il primo passo per poi poterci difendere.
La discoteca è sinonimo di divertimento e di libertà,
occorre come sempre non eccedere e sapere che può portare a dei danni.
Perché ritengo importante avere la consapevolezza che l'inquinamento acustico può danneggiarci? Se usciamo da una discoteca o da un autodromo con le orecchie ovattate è abbastanza normale, ma se questo sintomo persiste, se all'ovattamento si associa un fischio (o acufene) che non cessa; se il giorno dopo abbiamo ancora gli stessi sintomi allora è bene rivolgersi ad un otorinolaringoiatra. Una otoscopia e un esame dell'udito possono essere utili per capire se c'è stato un danno vero e come fronteggiarlo.
Il giorno 5 aprile 2023 il dott. Carlo Govoni è stato intervistato a GIORNALE RADIO.FM
per parlare di inquinamento acustico negli spazi urbani
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