Le malattie delle ghiandole salivari sono poco conosciute, sono soprattutto forme infiammatorie, la calcolosi e i tumori benigni e maligni.
I fattori di rischio più importanti per i tumori delle ghiandole salivari sono i rischi professionali. Ricordiamo l’esposizione al nichel, al silicio e anche alle sostanze radioattive ha un'influenza sulla genesi di queste malattie. Altro fattore di rischio per i tumori delle ghiandole salivari sono le radiazioni ionizzanti. E' possibile che un paziente che per motivi terapeutici abbia subito diversi trattamenti radianti possa sviluppare una neoformazione delle ghiandole salivari.
Non dobbiamo dimenticare che siamo di fronte a neoplasie molto rare, meno dell'1% di tutti i tumori dell'uomo.
Un fattore di rischio per i tumori delle ghiandole salivari sono le radiazioni ionizzanti. Le radiazioni della testa e del collo sono un trattamento non frequente, ma deve essere riservato a casi di assoluta necessità, in quanto può favorire l'insogenza di tumori maligni, in particolare può favorire l'insorgenza del carcinoma adenoido-cistico.
Una vera azione di prevenzione dei tunori delle ghiandole solivari è difficile da fare. Ritengo più importante riuscire a riconoscere queste neoformazioni al loro esordio.
Il sintomo più tipico è la sensazione di fastidio e tensione. Ci può essere un lieve dolore e anche la presenza di una piccola tumefazione palpabile. Alcuni tumori iniziano proprio con una piccola tumefazione di consistenza aumentata. Ricordo che non tutte le tumefazioni di queste ghiandole celano un tumore. Si presentano con dolore e aumento di volume anche le calcolosi e le infiammazioni.
E' fondamentale che le persone non si trascurino e quando sentono dolore alla deglutizione, soprattutto se ben localizzato ad una ghiandola salivare maggiore (parotide, sottomandibolare o sottolinguale), sappiano porre attenzione al loro sintomo.
In questo disegno si vede dove sono localizzate
le ghiandole salivari maggiori.
Sempre da non trascurare sono le piccole nodularità sulla guancia (ove è localizzata la parotide) oppure nel collo al di sotto della mandibola (dove c'è la ghiandola salivare sottomandibolare). In tutti questi casi l'otorinolaringoiatra è lo specialista più idoneo per questi tipi di patologia.
Dopo la visita sarà lo specialista a chiedere eventuali esami strumentali ed eventualmente anche un'agobiopsia o FNAB. Trattandosi di ghiandole superficiali spesso l'esame più significativo è l'ecografia. L'ecografia è un esame privo di radiazioni, di semplice esecuzione, che può dare notevoli informazioni nella patologia delle ghiandole salivari.
Per un buon funzionamento delle giandole salivari si suggerisce di bere molta acqua fuori dai pasti.
Nelle persone anziane è facile il riscontro di una bocca secca. Tra le malattie che provocano secchezza della bocca quella più frequente è la sindrome di Sjögren. Non c'è una correlazione precisa tra sindrome di Sjögren e la comparsa di un tumore delle ghiandole salivari. Non esistono test per valutare la produzione di saliva. Un test interessante è il test di Schirmer che serve per valutare la secrezione lacrimale. Alcune malattie che comportano riduzione delle lacrime, quindi secchezza oculare, portano anche a riduzione della saliva. La bocca secca è anche un effetto collaterale della radioterapia.
Le regole per una buona prevenzione sono semplici.
1 - Bere molta acqua oltre a quella che si beve durante il pasti al fine di evitare la secchezza della bocca.
2 - Se c'è sensazione di tensione, fastidio o dolore a cairco di una ghiandola salivare chiedere una visita otorinolaringoiatrica.
3 - Chiedere una visita anche in quei casi dove si apprezza alla palpazione una piccola nodularità di una ghiandola.
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