I turbinati sono rilievi ossei ricoperti da abbondante tessuto mucoso e ben vascolarizzato presenti sulle pareti laterali delle fosse nasali (è errato chiamarli turbinanti). Sono tre per lato (inferiore, medio e superiore), ciascuno presenta una testa, rivolta verso la narice, un corpo ed una coda. Utilizzando un semplice speculum nasale bivalve (rinoscopia) si apprezzano bene le teste ed i corpi dei turbinati inferiore e medio. Sul piano clinico hanno importanza i turbinati inferiori e medi. Con strumenti a fibre ottiche (rinofibroscopia o nasofibroscopia o semplicemente fibroscopia) si ha una visione più ampia delle fosse nasali nel loro insieme. E' pure possibile eseguire una registrazione video.
Immagine endoscopica della fossa nasale sinistra. Con le lettere SN il setto nasale.
Sulla destra si osserva la forma globosa di un turbinato inferiore decisamente ipertrofico.
Non esiste una funzione specifica dei turbinati, essi hanno diversi ruoli, contribuiscono unitamente a tutto il naso interno a riscaldare, purificare e umidificare l’aria che respiriamo.
Vediamo più avanti un'immagine in Risonanza Magnetica, proiezione coronale, del naso di un soggetto affetto da deviazione del setto e ipertrofia dei turbinati sia medi che inferiori. Nel ritaglio sulla destra è stato ricostruite le fosse nasali come dovrebbero essere nel caso di un soggetto che respira bene.
In questa figura, immagine grande a sinistra, si vede il naso di una persona
affetta da ipertrofia dei turbinati medi e inferiori.
In radiologia l'aria è nera.
Nell'immagine di sinistra i turbinati sono stati un poco ridotti,
è possibile la respirazione nasale.
E’ stato descritto un aumento ed una riduzione periodica dei turbinati; questa funzione è finalizzata a regolare il flusso d’aria nasale (ciclo nasale). Una delle caratteristiche dei turbinati inferiori è il loro rapido aumento di volume in risposta a traumatismi nasali o a fenomeni infiammatori.
La patologia più frequente dei turbinati è l’ipertrofia, come si è visto nell'immagine RMN. Ipertrofia significa semplicemente aumento di volume. I sintomi di una ipertrofia dei turbinati sono facili da immaginare: avremo una stenosi respiratoria nasale, cioè una difficoltà al passaggio dell’aria dal naso. Inoltre quando lo spazio respiratorio si riduce ad una sottile fessura il paziente si lamenta perché respira male dal naso, ha difficoltà a percepire gli odori, cefalea (mal di testa), emicrania, dolori facciali, rinorrea (secrezione nasale). Le cause di aumento di volume dei turbinati sono molteplici: l’inquinamento atmosferico, gli sbalzi di temperatura, i climi freddi e umidi sono fattori di predisposizione a questa patologia. Esistono anche cause individuali specifiche come le malattie allergiche, in particolare la rinite allergica da acari. Causano ipertrofia turbinale anche l’uso eccessivo di spray nasali che contengono vasocostrittori, il lavoro in ambienti polverosi ecc. Spesso quando c'è una deviazione del setto nasale si osserva una ipertrofia del turbinato inferiore della fossa nasale più ampia. Si definisce questa condizione come ipertrofia compensatoria o ipertrofia paradossa.
L'ipertrofia dei turbinati comunemente è causa di difficoltà respiratoria nasale, ma in rari casi può associarsi ad alterazioni della funzione olfattoria come disosmie o parosmie.
La terapia dell'ipertrofia dei turbinati è sia medica che chirurgica.
I farmaci che si possono utilizzare sono i decongestionanti, i cortisonici e, nelle forme allergiche, gli antistaminici.
La terapia chirurgica è riservata ai casi più importanti ed è molto efficace. E’ possibile intervenire con la decongestione o la decorticazione dei turbinati. Tecniche più recenti si sono sviluppate con l’introduzione del Laser CO2. Il Laser è simile ad un bisturì che oltre a tagliare determina una vaporizzazione del tessuto e, contemporaneamente, coagula. Le azioni di riduzione della massa ipertrofica del turbinato e di coagulazione sono immediate. Molto interessante è la decongestione dei turbinati in radiofrequenza.
E' una tecnica semplice, indolore e rapida. La eseguo in anestesia locale in regime di day surgery, cioè con poche ore di ricovero. La decongestione con radiofrequenze viene anche chiamata Coblation dalle parole inglesi "cool ablation" che signfica ablazione a freddo. In effetti con questo dispositivo si produce una decongesione senza ustione. Il manipolo agisce solo sulla sua punta e a temperature comprese tra 40°C e 70°C. Personalmente utilizzo lo strumento CelonLab o altri strumenti simili.
Nei casi più complicati spesso l'ipertrofia dei turbinati si associa a deviazioni del setto, in questo caso è possibile eseguire settoplastica associata a devascolarizzazione dei turbinati. Questi casi necessitano di un intervento importante da eseguirsi con ricovero in clinica. L'operazione chirurgica si esegue col paziente addormentato, cioè in anestesia generale.
Endoscopio a fibre ottiche di tipo rigido.
Questo strumento, collegato ad una videocamera,
permette un'ottima visione di entrambe le fosse nasali.
Una buona respirazione nasale è il primo passo per respirare bene.
Il naso ha numerose funzioni, in particolare ha una funzione di filtro, poi è utile per riscaldare e umidificare l'aria inspirata. Sappiamo che il corpo umano svolge le sue reazioni chimiche ad una temperatura vicina a 37°C. L'aria è indispensabile per la respirazione e quella che passa attraverso il naso arriva ai polmoni, anche se viviamo in ambienti molto freddi, alla temperatura di 37°C. Altro particolare è l'umidificazione. Un aria troppo secca non è l'ideale per la nostra respirazione. Respirare bene dal naso è importante proprio per proteggere i nostri polmoni.
Vedi anche:
La visita otorinolaringoiatrica
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Il dott. Carlo Govoni opera presso Columbus Clinic Center di Milano e Casa di Cura Piacenza.
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