Il giorno 8 novembre 2022 è stata messa in onda su Odeon TV una intervista fatta alla dottoressa Ilaria Zingariello e al dott. Carlo Govoni in tema di riabilitazione vestibolare. L'intervista è stata condotta dalla giornalista Nina Sicilia ed è iniziata proprio partendo dalla definizione di riabilitazione vestibolare.
La riabilitazione vestibolare è una metodica terapeutica che si avvale di trattamenti fisioterapici finalizzati a migliorare la stabilità e l’equilibrio in tutti coloro che soffrono di vertigini.
La riabilitazione vestibolare è un trattamento senza farmaci, quindi senza effetti collaterali.
Non ci sono interferenze coi farmaci e non è invasiva e può essere praticata su quasi tutti i pazienti.
Qui sotto c'è l'ingresso del Bianalisi Medical Center dove collaborano la dott.ssa Zingariello e il dott. Govoni e dove è possibile eseguire sedute di riabilitazione vestibolare.
La riabilitazione è finalizzata ad ottenere miglioramenti nell'equilibrio negli adulti e negli anziani. Per le persone della "terza età" si usano esercizi specifici che definiamo "soft". La riabilitazione non va vista in contrapposizione alla terapia farmacologica, perché è sempre possibile l'associazione di questi esercizi fisici con i farmaci.
Possono usufruire della riabilitazione vestibolare tutti coloro che soffrono di instabilità e di qualsiasi forma di vertigine.
E' interessante tener presente che anche coloro che hanno una malattia vertiginosa dove il trattamento indicato è quello chirurgico possono trarre benefici da questa metodica. I casi sono diversi, un esempio sono quei soggetti giudicati inoperapbili. Un paziente affetto da neurinoma dell’acustico, se non vuole o non può essere operato, trova un valido supporto negli esercizi riabilitativi. Ovviamente non lo faranno guarire dalla malattia, ma la renderanno più sopportabile.
I concetti di equilibrio e posizione eretta non sono semplici. La giornalista ha chiesto al dott. Carlo Govoni perché l’uomo sta in piedi?
Sappiamo che l'equilibrio è un senso molto complesso, regolato dal sistema vestibolare (o labirinto) e da altri sistemi come il visivo, il somatosensoriale ed anche quello uditivo. Il sistema è ridondante, cioè al cervello arrivano molte informazioni, in apparenza anche eccessive. Il cervello è in grado di selezionare le afferenze più utili e fornisce impulsi al sistema muscolo-scheletrico che ci permettono di stare in piedi. Inoltre c'è sempre l'intervento del cervelletto che coordina tutto il sistema di orientamento spaziale.
Lo stare in posizione eretta, per l’uomo, è un fenomeno dinamico. Un birillo o una bottiglia stanno in piedi perché la loro base di appoggio risponde a leggi fisiche che permettono loro di mantenere la posizione stando assolutamente fermi. Per l’uomo il fenomeno è diverso, l’uomo ha una base d’appoggio (piante dei piedi) relativamente piccola rispetto all’intero corpo. Noi stiamo in piedi perché ogni secondo compiamo delle impercettibili oscillazioni e il cervello, in modo automatico, porta a continue correzioni. Questi movimenti sono anche registrabili con un apposito strumento: la pedana stabilometrica.
Qui sopra due esempi di statokinesigramma.
In rosso la traccia dei moviemnti eseguiti dal paziente.
In alto il tracciato di un paziente con grave instabilità.
In basso il tracciato normale.
Questo controllo stabilometrico è molto utile nella
riabilitazione vestibolare, perché permette di registrare
l'instabilità e controllare i progressi del soggetto.
Lo statokinesigramma è un esame oggettivo,
che non è influenzato dall'operatore.
Dopo aver esposto il concetto di posizione eretta l'intervista continua con la perdita dell’equilibrio,
Nella maggioranza dei casi c’è un disorientamento nello spazio, cioè il paziente non vede più fisso l’ambiente attorno a lui. Ha necessità di correggere la sua posizione ma c’è un ritardo da parte del cervello ad eseguire la correzione giusta. Ecco che qui si inserisce il concetto di riabilitazione vestibolare. In pratica con questi esercizi si allena il cervello a rispondere in modo rapido e adeguato ai cambiamenti di posizione.
Quali ammalati possono ricevere benefici dalla RIABILITAZIONE VESTIBOLARE?
Tutte le malattie vertiginose possono trarre vantaggi dalla riabilitazione vestibolare. Con questa metodica si allena il cervello ai cambiamenti di posizione. Pertanto vertigini come la Parossistica Posizionale è tra quelle che possono trarre maggiori vantaggi dalla riabilitazione. Questa malattia viene anche chiamata labirintolitiasi, o cupulolitiasi o malattia degli otoliti. Circa il 70/75% di tutti i disturbi dell’equilibrio sono di tipo posizionale.
La giornalista Nina Sicilia ha proseguito interpellato la fisioterapista Ilaria Zingariello e le ha chiesto lumi su come viene realizzata in pratica la riabilitazione vestibolare.
La riabilitazione è un percorso fisioterapico che segue alcuni principi generali, ma poi deve essere personalizzato per ogni singola persona.
Tutto inizia con una visita medica presso il nostro ambulatorio dove lavora il dott. Govoni. Con la visita stabilisce se c’è questa indicazione e, in ipotesi affermativa, vengono impostate le prime sedute del programma riabilitativo.
Il vero lavoro fisioterapico si svolge presso il Bianalisi Medical Center - a Reggio Emilia. Qui il paziente verrà seguito da me o da altri fisioterapisti che hanno maturato esperienze in questo specifico settore.
Nella pratica occorre stabilire un trattamento personalizzato in rapporto alla malattia, alla sua gravità ed anche alle caratteristiche fisiche della persona. In modo particolare teniamo in massima considerazione l'età, le condizioni fisiche (persona atletica, sedentaria, obesa) ed eventuali patologie concomitanti.
Ritengo utile suddividere questa procedura in tre tipologie di esercizi.
A) Sono esercizi riabilitativi che i fisioterapisti insegnano e fanno eseguire ai pazienti sotto il loro controllo diretto. Molti di questi esercizi necessitano di materiale molto semplice (tappetino, panca, sedia, cuscino propriocettivo ecc).
B) Poi ci sono esercizi che necessitano di appositi strumenti, cioè di macchine che simulano la salita, la discesa, un percorso sconnesso, ecc. che per ovvie ragioni si devono fare all'interno di Centri e sempre sotto la guida del fisioterapista.
C) Per ultimo si possono fare esercizi che il paziente può eseguire al proprio domicilio.
Quindi negli esercizi complicati come tutti quelli che si devono fare ad occhi chiusi, e sono parecchi, la presenza di un fisioterapista, quindi rivolgersi ad un Centro, diventa indispensabile. Lo stesso discorso vale per quegli esercizi che richiedono l’utilizzo di una macchina.
Il nostro programma si avvale di strumenti semplici, come lo schema per eseguire percorsi obbligati. Oppure stare in piedi o camminare su superfici instabili, come ad esempio il cuscino propriocettivo.
Questi sono due strumenti complessi: il Walker View che ci permette di simulare in assoluta sicurezza numerosi percorsi ed una pedana stabilometrica computerizzata che ci permette di fare analisi molto fini sui progressi compiuti dai pazienti.
L'intervistatrice Nina Sicilia ha chiesto quali sono i vantaggi per chi pratica la riabilitazione vestibolare.
Lo scopo di questa metodica fisioterapica riabilitativa è rendere più sopportabile la vertigine.
Consideriamo la riabilitazione come un allenamento del cervello a rispondere meglio alle variazioni di posizione del corpo e della testa.
La rieducazione vestibolare è quindi una tecnica rivolta a tutti coloro che sono affetti da Vertigine Parossistica di Posizione. Trova inoltre un largo impiego nella popolazione anziana dove l’instabilità (o presbistasia) caratterizza il processo di invecchiamento.
Sappiamo che la rieducazione non cura le malattie vestibolari diverse dalla parossistica posizionale, ma riduce il sintomo è questo un fattore importante per molti pazienti.
Inoltre siamo in grado di realizzare spefici programmi per chi svolge attività sportive, si ceca di migliorare la stabilità nella corsa e negli scatti dove la testa è sottoposta a frequenti cambiamenti di direzione.
Infine vediamo quali sono gli obiettivi della terapia riabilitativa vestibolare?
1 - Migliorare la stazione eretta (la postura eretta).
2 - Migliorare l’andatura, anche il salire e scendere dalle scale.
3 - Nel cercare di migliorare la deambulazione si cercherà di ridurre gli sbandamenti laterali.
4 - Ridurre o eliminare il numero delle crisi vertiginose, cioè crisi di disorientamento spazio-temporale.
5 - Ridurre o migliorare le risposte anomale delle cinetosi, cioè di quelle malattie che persone sensibili presentano quando viaggiano in auto, in treno, in aereo o in nave.
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