Le disfonie sono alterazioni nell'emissione della voce; tutti possono esserne colpiti, ma alcune persone (i professionisti della voce) sono più danneggiati di altri.
L'emissione dei suoni e la fonazione sono fenomeni dovuti al passaggio dell'aria espirata attraverso le corde vocali (in questo modo si producono i suoni vocalici). Questi suoni possono subire delle modificazioni a livello del cavo orale e si avrà la produzione di suoni (o fonemi) consonantici. L'organo che ci permette di emettere suoni è la laringe.
Qui è riportata la copertina della rivista
Diagnosi & Terapia, anno 1999 - n.1 gennaio pagg 15/19.
E se la voce scompare... è il titolo di un articolo di Carlo Govoni sulle disfonie
LE DISFONIE
LA LARINGE
La laringe è un organo situato nella parte anteriore del collo ed ha varie funzioni. In questo articolo ci soffermeremo sulla sua funzione fonatoria. Nella laringe avviene la trasformazione dell' aria espirata in suono. La laringe è formata da uno scheletro cartilagineo formato da tre cartilagini principali (tiroide, epiglottide e cricoide) e da alcune cartilagini minori, tra queste ultime le più importanti sono le aritenoidi. Su questo scheletro cartilagineo si inseriscono diversi muscoli. I muscoli intrinseci della laringe sono innervati da rami del nervo vago (decimo nervo cranico). Tutti questi muscoli sono innervati dal nervo laringeo inferiore o ricorrete con la sola eccezione del muscolo crico-tiroideo, che è innervato dal nervo laringeo superiore.
AI centro della laringe vi sono due tendini specifici per la produzione del suono: le corde vocali. Queste, quando sono divaricate consentono il passaggio dell' aria nell' albero tracheo-bronchiale e viceversa. In questo caso avviene solo la respirazione. Quando le corde vocali sono accostate sulla linea mediana e vibrano per effetto dell' aria espirata, si ha la produzione di un suono.
La vibrazione delle corde vocali provoca un' interruzione rapida e periodica dell' aria espirata: questo fenomeno produce un suono la cui altezza è in rapporto alla frequenza con cui vibrano le corde vocali stesse. Il suono prodotto dalla laringe (suono laringeo) porta all'emissione dei fonemi vocalici, questi non sono cinque, bensì sette, cioè: a, è, é, i, ò, o, u. I fonemi "e" ed "o" possono essere pronunciati in modo aperto (è, ò), oppure chiuso (é, o).
Se il suono laringeo viene modificato ad opera delle strutture anatomiche della faringe e del cavo orale si proninceranno i fonemi consonantici.
La laringe, con i suoi movimenti, interviene anche nell'atto della deglutizione, impedendo che alimenti o bevande penetrino in trachea o nelle restanti vie aeree. Durante la deglutizione le corde vocali si accostano sul piano mediano come in figura 2-b, ma non vibrano.
LA COMUNICAZIONE VERBO-ACUSTICA
La comunicazione verbo-acustica è lo scambio di informazioni che avviene tra due o più individui per mezzo della parola. Affinché si possa realizzare questa comunicazione è necessaria l'intengrità degli apparati uditivo e fonatorio. Lo schema di fig. 3 illustra in modo semplificato i fenomeni che intervengono nella comunicazione verbale e sonora tra due persone.
A livello del cervello umano nasce l'idea da trasmettere. Quest'idea viene codificata e trasformata in messaggio sonoro. La codifica eseguita dal cervello umano avviene organizzando il linguaggio secondo le regole grammaticali e sintattiche della lingua che si vuole parlare.
Attraverso il nostro sistema nervoso ed in particolare attraverso il nervo laringeo inferiore (o ricorrente) vengono stimolati numerosi muscoli dell'apparato fonatorio. Per arrivare all'emissione di un suono devono avvenire una serie di azioni coordinate. Il polmone produce il soffio d'aria, la laringe, per mezzo delle corde vocali, lo trasforma in suono e differenzia i fonemi vocalici, l'apparato articolatorio e le cavità di risonanza trasformano il suono laringeo nei fonemi consonantici. La successione dei vari fonemi, opportunamente codificati a livello emotivo, semantico e sintattico, costituisce il messaggio verbale. Questo messaggio sonoro si trasmette nell'aria e raggiunge l'apparato uditivo di chi ascolta, ma anche di chi parla.
La persona che ascolta riceve il messaggio attraverso l'orecchio esterno. Poi il messaggio viene trasformato in vibrazione meccanica ad opera dell'orecchio medio e trasmesso all'orecchio interno. Qui raggiunge i recettori sensoriali acustici ed avviene la trasduzione meccano-elettrica. In altre parole il messaggio verbale viene quindi trasformato in energia elettrica (o energia nervosa) e percorre il nervo cocleare e le vie uditive centrali fino a raggiungere il cervello di chi ascolta. A livello della corteccia cerebrale della persona che ascolta avviene un fenomeno inverso a quello precedentemente descritto come codificazione; in questo caso avviene la decodificazione del messaggio. Il messaggio verbale non raggiunge solo l'apparato uditivo di chi ascolta, ma anche l'orecchio di chi lo ha prodotto. Si realizza in tal modo un ritorno del segnale emesso. Questo meccanismo denominato feed-back verbo acustico è indispensabile per l'apprendimento e la regolazione dei suoni pronunciati. Questo feed-back è di capitale importanza per lo sviluppo del linguaggio nel bambino ed è stato indicato con le frecce bianche nello schema di figura 3.
Solo dopo che si sono completate tutte queste fasi e i segnali elettrici si sono trasformati in segnale cosciente, si è realizzata la trasmissione di un'idea da un soggetto all'altro.
Questo sistema descritto in modo relativamente semplice è il sistema più importante dell'organismo umano. Tutto l'apparato necessario alla comunicazione verbo-acustica l'ho definito apparato otoneurolaringologico. intendendo la fusione degli apparati otoneurologico e neurolaringologico. L'uomo è per definizione un interazionista ed è grazie alla comunicazione verbo-acustica che ha potuto interagire con i suoi simili, acquisire esperienze di altri esseri umani e compiere quell'evoluzione nelle sue conoscenze che gli animali non sono riusciti ad eseguire. Le altre modalità di comunicazione, come quella visivo-gestuale, sono nettamente inferiori come capacità comunicativa, rispetto alla modalità verbo-acustica
IL PAZIENTE DISFONICO
Il paziente disfonico, cioè che ha difficoltà a parlare correttamente costituisce un problema dal punto di vista medico, infatti, come vedremo, questo sintomo può essere determinato da parecchie malattie. (....)
LA LARINGOSCOPIA INDIRETTA
L'esame clinico più semplice, ma anche il più importante per la valutazione di una disfonia è la laringoscopia indiretta. Questa manovra consente attraverso l'introduzione dalla bocca di uno specchietto laringeo di poter visualizzare le corde vocali durante la produzione di alcuni fonemi. La visione che si può ottenere con questo esame è identica a quanto si può ottenere in figura 2.
Il medico potendo vedere l'aspetto macroscopico delle corde vocali è in grado di suddividere le alterazioni della voce in due grandi gruppi: disfonie funzionali e disfonie organiche.
Esempio di laringoscopia indiretta.
L'immagine della laringe e in particolare delle corde vocali
è riflessa nello specchietto laringeo.
Le disfonie funzionali sono quelle alterazioni della voce caratterizzate da assenza di lesioni visibili. Si tratta di una patologia conseguente all'uso improprio della voce. Queste forme di disfonia sono molto frequenti, spesso si verificano in conseguenza di fattori ambientali che portano a dover sforzare la voce. (....)
Per disfonie organiche si intendono tutte quelle malattie che colpiscono, alterandolo, il bordo libero di una o di entrambe le corde vocali.
(...)
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