Le malattie delle ghiandole salivari sono spesso caratterizzate da dolore o da un aumento di volume ghiandolare. A volte si avverte una tumefazione del collo, cioè un piccolo ingrossamento al di sotto della mandibola o in corrispondenza di una guancia, oppure dietro ad un orecchio. Questa tumefazione può essere caratterizzata dal dolore, ma il dolore non è costante. Sono proprio le tumefazioni dove non c’è dolore le più trascurate dai pazienti. A volte dopo giorni o settimane regrediscono spontaneamente, ma in altri casi restano immutate. Il paziente le percepisce solo come fastidiose, lascia passare dei mesi e spesso arriva dallo specialista quando la tumefazione si è accresciuta di poco. Non sono però eccezionali i casi di coloro che arrivano dall'otorinolaringoiatra quando presentano una massa importante.
Le tumefazioni cervicali possono essere espressione di molte malattie, possono essere aumenti di volume di linfonodi, ma anche cisti. In non pochi casi sono espressione di una malattia delle ghiandole salivari. Le ghiandole salivari maggiori sono tre per lato (parotide, sottomandibolare e sottolinguale).
Molto complessa è l'innervazione extramotoria delnervo facciale. Nella figura tratta dal capitolo scritto da C. Zini e C. Govoni (UTET - Torino, 1989) si osserva come il nervo facciale, attraversando la parotide, abbia numerosi rapporti con occhio, orecchio, lingua e ghiandole salivari.
Connessioni del nervo facciale (VII° e VII° bis) con altri nervi cranici.
a.p.c. - angolo ponto-cerebellare c.u.i. - condotto uditivo interno
g.g. - ganglio genicolato n.g.p.s. - nervo gran petroso superficiale
g.s.p - ganglio sfeno-palatino c.t. - chorda tympani f.s.m. - foro stilo-mastoideo
Le malattie che colpiscono le ghiandole salivari sono molteplici. Tra queste ricordiamo la calcolosi (o più propriamente scialolitiasi). Non tutti sanno che i calcoli possono formarsi nei dotti delle ghiandole salivari. Altre malattie sono i tumori benigni e maligni. La prevalenza è nettamente a favore dei benigni. Si sottolinea che proprio quelle forme ad evoluzione lenta, senza dolore, in rari casi, si rivelano come maligne. Sui tumori delle ghiandole salivari troverete in questo sito un apposito articolo: "Ghiandole salivari maggiori: parotide, sottomandobolare, sottolinguale."
La visita otorinolaringoiatrica consente già una buona valutazione di ogni paziente. Con l'ipezione e con la palpazione molto spesso si capisce se è una malattia delle ghiandole salivari o di formazioni adiacenti.
Un esame fondamentale è l’ecografia, che è meglio integrare con una agobiopsia ecoguidata (FNAB, Fine Needle Aspiration Biopsy), cioè si punge la tumefazione con un ago di siringa per aspirarne alcune cellule. Si esegue questa manovra utilizzando l’ecografo come strumento per vedere dove finisce la punta dell'ago. Il materiale che si preleva viene raccolto in provetta ed inviato in laboratorio.
Non sempre con le suddette procedure si arriva ad una diagnosi definitiva, l’importante è capire se la patologia è suscettibile di guarigione con terapia medica o chirurgica. Dopo si deciderà il trattamento più adeguato.
Una ghiandola difficile da operare è la ghiandola parotide. La ragione è semplice, al suo interno decorre il nervo facciale nella sua porzione esocranica. Nel primo disegno di questo articolo abbiamo visto il nervo faciale (o facciale) nel suo tratto endocranico (cioè dalla sua origine fino al foro stilomastoideo). Nel disegno qui sotto vediamo il decorso dopo la sua uscita dal foro stilo-mastoideo.
Come esce dal foro stilomastoideo penetra nella ghiandola parotide. Nel disegno è colorata di rosa e non è stata disegnata la parte esofacciale che ricopre il nervo.
Ricordo infine una malattia che colpisce in modo prioritario le ghiandole salivari è la sindrome di Sjögren. Per questa si rimanda allo specifico articolo.
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