Il 30 novembre dell'anno 2019 si è tenuto al teatro Bobolino di Firenze un giorno di studio sulla comunicazione col paziente oncologico. Parlare in modo efficace è molto difficile, perché tutte le persone sono diverse. Lo sono in particolare coloro che soffrono di tumori. C'è chi vuole sapere tutto della propria malattia e chi non vorrebbe sapere nulla. Nel corso si è affrontato questo tema sia nella quotidianità che nella comunicazione di infauste notizie. Il concetto di tumore maligno è sempre presente e ogni parola del medico viene percepita dal paziente con modalità molto diverse. Il concetto fondamentale è personlizzare il rapporto. Non è facile ma il medico deve dire al paziente quello che il paziente vuole sapere. Non dire nulla di più e nulla di meno.
Firenze - ponte vecchio
Il convegno si è rivelato della massima utilità, perché ci sono medici che affrontano con poca delicatezza il problema. E' sbagliato da parte del sanitario ostentare una eccessiva sicurezza. Come ho sostenuto in altri articoli il medico non ha mai la certezza della diagnosi, gli errori sono sempre dietro l'angolo. Per parlare ad un paziente oncologico occorre semplicità, credo che un elogio alla semplicità sia racchiuso in un libro scritto da Augusto Murri che ho riportato in questo sito.
Firenze, piazza della Signoria.
E' questa una visione insolita di questa famosa piazza.
Sulla destra, non visibile nella foto,
c'è Palazzo Vecchio e la loggia dei Lanzi.