Più di trecento sono stati i partecipanti al convegno "Otology 3.0" che si è tenuto a Padova dal 22 al 24 settembre 2016. E' stata questa una importante occasione per scambio di esperienze accademiche.
Dalle numerose relazioni si delinea che il futuro dell'otologia è nella conservazione dell'udito. Questa potrà avvenire con prevenzione, terapie mediche e chirurgiche. Si delineano sempre più ampie indicazioni agli impianti cocleari, una tematica che ha interessato gli otologi nel terzo millennio.
Interessante è stata la seduta sul monitoraggio dei nervi cranici in otochirurgia.
Molto interessante è stata la tavola rotonda sul tema "Quando operare e quando no." Questo è sempre un quesito che tutti gli otochirughi si pongono prima di consigliare un intervento. si è parlato sia della chirurgia dell'orecchio medio che di chirurgia dell'orecchio interno.
Il convegno si è svolto anche nell'ambito delle manifestazioni della SIOSU - Società Italiana di Otologia e Scienze dell'Udito.
Una metodica moderna e molto utilizzata per lo studio delle perdite uditive più complesse, in particolare le sordità retrococleari, è la valutazione attraverso i potenziali evocati uditivi (PEU). Qui sotto un apparecchio per eseguire questa valutazione.
Molto suggestiva è stata la sede del convegno: il più antico Orto Botanico universitario del mondo. Il giardino e le serre contengono piante straordinarie e tutte accuratamente conservate. In questa straordinaria cornice si è svolto un convegno altrettanto straordinario.
Padova: prato della Valle; a pochi passi dalla sede del convegno.
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