Il Congresso degli educatori dei sordi è un evento molto utile per coordinare gli sforzi didattici e migliorare la vita di coloro che hanno perso la funzione uditiva. Nell'anno 2015, tra il 6 e il 9 luglio, si è svolto nella capitale ellenica il ventiduesimo Congresso degli operatori logopedici che si dedicano all'educazione dei bambini con handicap uditivo. [ 22st International Congress on the Education of the Deaf - ICED ] C'è stata una importante partecipazione di sanitari medici otorinolaringoiatri e logopedisti, insegnanti e psicoterapeuti.
La storia dei Congressi degli educatori risale al XIX° secolo e in particolare il secondo congresso (Milano 6/11 settembre 1880) rappresentò una vera svolta nell'educazione al linguaggio dei bambini sordi. Il primo congresso si tenne tra il 23 e il 30 di settembre del 1878 a Parigi, ma quel congresso si proponeva di affrontare assieme i problemi dei ciechi e dei sordi. Essendo i ciechi più numerosi lo spazio dedicato all'educazione dei sordi fu molto limitato. Ecco perché il secondo congresso (Milano 1880) dedicato unicamente alle problematiche dei bambini sordi ebbe molto successo e venne, ragione, considerato il primo convegno dedicato a questa tematica. E' stato proprio in quella settimana milanese che venne deciso che gli unici metodi educativi da diffondere dovevano essere i medodi orali (o oralisti), cioè metodi dove si doveva insegnare al bimbo a parlare. E' noto che le persone che per anni sono state indicate come sordomuti avevano solo una minorazione uditiva e non presentavano nessuna alterazione a carico dell'apparato fonatorio.
E' interessante leggere gli atti del Congresso di Milano, questi si aprono con una dedica a EMANUELE FILIBERTO AMEDEO di Savoia-Carignano (20 agosto 1628 - 21 aprile 1707), figlio del Principe Tomaso, indicato come il primo tra i sordomuti italiani educato nella parola.
Emanuele Fiberto Amedeo detto «il muto»
il tema fondamentale era "Educating diverse learners: many ways, one goal". In italiano significa che si dovranno educare soggetti diversi, molti metodi, un solo obiettivo. Una istruzione personalizzata per giungere ad un unico obiettivo, ormai da quasi 150 anni lo scopo degli educatori è arrivare a far parlare chi non sente.
Il Congresso di Atene prende atto che ci si avvia verso una società multietnica, con persone che hanno culture e lingue molto diverse, da qui la presenza di molte strategie educative, oggi ampliate dalla notevole diffusione degli impianti cocleari che hanno rappresentato una vera svolta nell'educazione al linguaggio. Gli strumenti educativi dovranno tener conto delle diversità linguistiche del singolo per arrivare ad un unico obiettivo finale: far dialogare il bambino sordo.
La sordità infantile si è trasformata da un problema che sembrava insolubile (1880) ad una malattia come tante che si riesce a contrastare e a migliorare. Gli impianti cocleari hanno rappresentato una svolta fondamentale, ma anche lo sviluppo di tecniche educative specifiche è risultato importante. I principi già indicati nel secolo scorso, dove si doveva sempre coinvolgere la scuola e la famiglia restano a tutt'oggi un importante anello della catena formativa idonea all'integrazione scolastica e sociale dei sordi. Gli educatori dei sordi svolgono una funzione sociale straordinaria ed è grazie a loro che molti progressi della tecnica ingegneristica e chirurgica sono diventati un esempio di autentica evoluzione sociale.