La chirurgia delle corde vocali si esegue con l'ausilio del microscopio operatorio e permette di eseguire numerosi interventi. Si riporta un articolo pubblicato nell'aprile del 1997 sulla rivista Diagnosi & Terapia e per molti aspetti tutt'ora attuale.
La microchirurgia delle corde vocali è una tecnica diagnostica e terapeutica in uso da parecchi anni. Un otorinolaringoiatra tedesco, Oskar Kleinsasser, mise a punto una metodica per esplorare la laringe nei pazienti in anestesia generale.
Questo sistema si avvale di un laringoscopio rigido, un apparato di sospensione (per conferire stabilità al laringoscopio), un sistema di illuminazione a fibre ottiche, uno strumentario per microchirurgia ed un microscopio operatorio. Negli anni successivi gli strumenti sopra citati sono stati perfezionati tecnicamente, ma i principi che hanno ispirato Kleinsasser nei lontani anni '50 sono tutt'ora validi.
Prima di addentrarmi sulle indicazioni di questa metodica desidero focalizzare l'attenzione su alcuni aspetti di anatomia e fisiologia della fonazione.
Tutti sanno che l'uomo parla grazie alle corde vocali, però forse non tutti sanno come sono fatte e dove sono localizzate.
Le corde vocali sono due tendini che si trovano all'interno della laringe. La laringe è un organo a struttura cartilaginea. formato da cinque cartilagini principali: tiroide, epiglottide, cricoide e due piccole aritenoidi (figure 1 e 2). La cartilagine più ampia è quella denominata tiroide (fig. 2 - 3 ... da non confondere con la ghiandola omonima). Questa cartilagine ha la forma di uno scudo e presenta al centro una rilevatezza più evidente nei maschi, denominata "pomo d'Adamo".
Fig. 2 LA LARINGE
In questo disegno la linea rossa tratteggiata
indica la posizione delle corde vocali
Al di sotto di questa cartilagine si trova la cricoide (Fig. 2 - 5), che ha la forma di un anello. In posizione più interna rispetto alla cartilagine tiroide si trova una cartilagine denominata eepiglottide. Quest'ultima ha la forma di una foglia, con l'estremità libera rivolta verso l'alto e il "picciuolo" va ad inserirsi in prossimità della cartilagine tiroide, proprio nel punto dove sono localizzate le corde vocali. Queste ultime sono due tendini, che, durante la fase respiratoria, si dispongono come una "V" rovesciata (figura 3).
Sono tese trasversalmente, al di sopra della cricoide. Ciascuna corda vocale, nella sua porzione più interna, è inserita su una cartilagine aritenoide. Le due aritenoidi sono cartilagini molto mobili ed è proprio in virtù del loro movimento che noi possiamo allontanare o avvicinare le corde vocali.
Fig. 3 CORDE VOCALI VISTE DALL'ALTO
DURANTE LA RESPIRAZIONE
Vediamo ora come avviene il fenomeno della fonazione. L'emissione di un suono avviene per l'azione coordinata di polmoni e corde vocali. Durante la fase inspiratoria, cioè quando noi introduciamo aria nei polmoni, le corde vocali sono divaricate (figura 3). In questa fase non possiamo parlare. L'emissione dei suoni avviene invece durante la fase espiratoria, cioè quando noi emettiamo l'aria contenuta nei polmoni. In questa fase le corde vocali si accostano fino a toccarsi e vibrano (figura 4). Dalla loro vibrazione si genera un suono.
Fig. 4 - LE CORDE VOCALI VISTE DALL'ALTO
DURANTE LA FONAZIONE
Le corde vocali sono accostate l'una all'altra
e vibrando generano un suono
Il suono delle corde vocali è anche chiamato suono vocalico. Noi siamo in grado di esprimere sette suoni vocalici: a, é, è, i, o, ò, u. A sua volta noi possiamo modificare il suono vocalico muovendo in opportune maniere la lingua, la mandibola, le guance, le labbra ed altri organi del cavo orale; si producono così i suoni consonantici. L'insieme dei suoni vocalici e consonantici, emessi con opportuna successione, ci permette di esprimere parole e frasi. Il linguaggio è una funzione umana importantissima e complessa. Questo fenomento coinvolge, oltre agli organi citati, il nostro sistema nervoso.
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