Nel corso del programma Eccellenze Italiane il 29 aprile 2022 è andato in onda su ODEON TV una intervista sulla terapia chirurgica delle ghiandole salivari.
La conduttrice Nina Sicilia ha rivolto diverse domande al dott. Carlo Govoni e l'incontro è stato particolarmente esaustivo.
La giornalista ha esordito chiedendo quante sono e dove sono localizzate le ghiandole salivari.
Esistono due tipi di ghiandole salivari: minori e maggiori. Le prime sono molto piccole e sono sparse in tutta la mucosa della bocca. Quelle maggiori sono tre per ciascun lato e, come si vede nell'immagine sottostante, la più grande è la parotide che sta davanti all'orecchio e ricopre la branca montante della mandibola. Sotto al margine della mandibola c'è la sottomandibolare e proprio al di sotto della lingua c'è la sottolinguale.
Nina Sicilia: «E’ chiaro che queste ghiandole potranno ammalarsi. Cosa ci può dire, dott. Govoni, in termini di frequenza? ... Quali sintomi presentano le persone colpite? »
Per quanto riguarda la frequenza, le malattie delle ghiandole salivari sono rare. Questo è un problema perché, a volte, i medici non pensano a queste malattie. Chi ha una affezione infiammatoria delle ghiandole salivari ha quasi sempre un gonfiore, cioè un aumento di volume della ghiandola e poi dolore più o meno marcato. Alcune malattie sono suscettibili solo di terapia medica come la parotite virale epidemica. E' questa una malattia che colpisce soprattutto i bambini ed è anche conosciuta con il nome di "orecchioni". Altra malattia che si cura solo con farmaci, nello specifico antibiotici, è la scialoadenite acuta batterica. Le scialoadeniti possono recidivare e si trasformano in malattie croniche. Le forme croniche possono presentarsi come tumefazioni antiestetiche che non regrediscono, pertanto l'asportazione chirurgica diventa necessaria.
Pochi sanno che nelle ghiandole salivari si possono formare dei calcoli. La calcolosi salivare è anche questo un fenomeno raro, ma molto doloroso. A volte si risolve con terapia medica, ma non sempre. Nei casi resistenti, dove persiste il dolore e la tumefazione (cioè un aumento di volume della ghiandola) è indicata la rimozione chirurgica.
L'intervistatrice insiste nel chiedere chiarimenti: « ha parlato di malattie infiammatorie e di calcoli, ma come in tutte le sedi del nostro corpo, anche nelle ghiandole salivari possono manifestarsi dei tumori?»
Purtroppo i tumori delle ghiandole salivari esistono, sono in massima parte benigni (circa il 90%) e in molto rari i maligni.
Penso che quando una persona ha la faccia gonfia ed ha dolore sia abbastanza facile pensare alle ghiandole salivari, ma nella pratica che cosa occorre fare per diagnosticare queste malattie?
Nina Sicilia: «Ha detto che l’ecografia è uno strumento diagnostico molto importante, ci può fare un esempio?»
Qui sopra una immagine ecografica del tumore parotideo del paziente del quale presenterò altre immagini alla fine dell'intervista. Si può vedere che l'ecografia è molto precisa nel calcolo delle dimensioni, per esempio il maggior diametro è mm 39,5 (linea rosa dell'immagine). Si capisce anche molto bene come sia netto il contrasto tra neoformazione tumorale e tessuto sano. Questo è un segno di neoformazione benigna. Infatti l'esame citologico ha detto che si trattava di un cistoadenoma.
Nina Sicilia: «Cosa ci può dire quando una persona ha una piccola tumefazione, gli esami clinici dimostrano che è benigna, è meglio toglierla o aspettare?»
Nina Sicilia: «Prima ha detto che la parotide, ma anche la sottomandibolare, sono in stretto contatto con il nervo facciale; questo è il nervo che dà motilità alla faccia. Il facciale costituisce un ostacolo all'intervento chirurgico?»
E' esatto. Il nervo facciale è un ostacolo importante. Occorre isolarlo alla sua emergenza dall'osso temporale, cioè dal foro stilomastoideo e poi lo si deve seguire dalla parte posteriore della ghiandola in avanti. Cioè dall'orecchio verso il naso.
Vediamo ora un caso dove è stata eseguita una parotidectomia esofacciale.
Il paziente al momento della visita presentava una tumefazione parotidea sul lato destro come si vede dall'immagine che segue.
L'intervento si esegue sempre in anestesia generale. Pertanto è bene che il paziente sia in ottime condizioni sul piano generale per poter affrontare in sicurezza questo tipo di chirurgia. I tempi chirugici sono indicati nella diapositiva che segue. Il tempo più delicato è la ricerca del facciale in prossimità del condotto uditivo interno, e più specificatamente al di sotto del condotto, dove si trova il foro stilomastoideo.
Nina Sicilia rivolgendosi al dott. Govoni: «Ci ha detto che questa volta si parlerà di medicina, di malattie, ma chiuderemo l’intervista con un sorriso. Cosa ci può far vedere?»
Ho voluto chiudere l'intervista si chiude con questa immagine. Sono state messe a confronto due fotografie, una eseguita prima dell'intervento [immagine senza medicazione, a sinistra] ed una eseguita due giorni dopo l'intervento dove è stata rimossa la medicazione compressiva ed è stata messa una medicazione adesiva a piatto. Come si vede la contrazione dei muscoli delle labbra che si utilizzano per sorridere è rimasta invariata. Questo signifca che il paziente potrà continuare a sorridere perché il nervo facciale è stato perfettamente conservato.
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Chirurgia delle ghiandole salivari
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