Carlo Govoni
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La salute non è tutto, ma senza salute, tutto è niente. (Arthur Schopenhauer)
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Prenotare una visita è un gesto semplice che potrebbe risultare molto importante
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Dott. Carlo Govoni
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia
Tel. 3358040811 dal lunedì al venerdì preferibilmente dalle 10,30 alle 12,00
NO SMS NEL SITO NON C'E' PUBBLICITA'
Oggi molte persone lavorano stando per molte ore al giorno con un telefono acceso in mano o con una cuffia attraverso la quale ascoltano quasi in continuazione. Alcuni lavorano come liberi professionisti, altri come dipendenti. Tra questi ultimi ci sono gli operatori di call center e i centralinisti.
Ho notato che molti di questi lavoratori si rivolgono agli otorinolaringoiatri ed esternano le loro preoccupazioni. Quasi tutti pensano che lo stare molte ore accanto ad apparecchi elettroacustici possa essere dannoso.
Innanzitutto occorre precisare che non ci sono prove che l’uso prolungato (6-8 ore al giorno) di apparecchi telefonici sia tradizionali, che tipo cordless o telefoni cellulari o impianti Wi-fi sia dannoso per l’udito. Questa è una considerazione di tipo statistico, però spesso il paziente non chiede allo specialista di ragionare in termini statistici ma esige una risposta personale. Infatti per chi lavora sempre al telefono poco importa se la sua attività non è considerata dannosa per il 99,0% della popolazione. L’importante è che non sia dannosa per lui.
Il problema da generale diventa personale. Si deve capire se l'uso prolungato di apparecchi telefonici è dannoso.
La maggior parte delle malattie specialistiche che colpiscono i bambini sono riconducibili a patologia dell'orecchio, del naso e della gola; questa è l'otorinolaringoiatria pediatrica.
Molte madri pensano che i bambini debbano essere visitati da specialisti otorinolaringoiatri particolari. Purtroppo alcune informazioni presenti nel web creano confusione e fanno riferimento all'otorinolaringoiatra pediatrico, cioè una figura di medico che praticamente non esiste. Ci sono degli otorinolaringoiatri che si dedicano esclusivamente all'otorinolaringoiatria pediatrica, per esempio quelli che lavorano in ospedali per bambini. Sono molto pochi. Normalmente la maggioranza degli otorinolaringoiatri cura anche i bambini. Come ho precisato all'inizio nei bambini fino a 6 anni di età le malattie dell'orecchio, del naso e della gola sono frequenti, quindi sia i pediatri che gli otorinolaringoiatri devono focalizzare la loro attenzione su queste malattie.
L'audiologia è quella parte della medicina che si occupa della anatomia dell'orecchio e della percezione uditiva. L'audiologia è una specializzazione che si inserisce nell'ambito di una specializzazione più vasta che è l'otorinolaringoiatria. L'audiologia si separa dall'otorinolaringoiatria attorno al 1960 diventando una specialità autonoma. E' la branca che si occupa delle malattie dell'orecchio e dei sensi dell'udito e dell'equilibrio. L'audiometria è la misura della capacità uditiva, non è una specialità medica ma è semplicemente una parte dell'audiologia oppure, se vogliamo essere più estensivi, una piccola parte dell'otorinolaringoiatria.
L'esame audiometrico è l'esame più comune che quasi sempre integra una visita otorinolaringoiatrica quando eseguita per finalità otologiche. E' un esame fondamentale per diverse ragioni. In primo luogo serve per valutare la capacità uditiva di una persona. In secondo luogo è utile per fare una diagnosi di sede della patologia che ha portato alla perdita uditiva.
La valutazione audiologica è composta da diversi esami. Il più importante e più diffuso è l'audiometria tonale per toni puri.
Esempio di esame audiometrico tonale di una persona normoudente.
A questo si deve associare l'impedenzometria o esame impedenzometrico.
Esempio di esame impedenzometrico.
A sinistra il timpanogramma e a destra la ricerca dei riflessi stapediali.
Un altro esame importante, ma non molto diffuso verosimilmente per la sua durata di esecuzione è l'audiometria vocale. La differenza è evidente: nell'audiometria tonale si presentano al paziente dei suoni puri e si chiede se gli ha sentiti. Nell'audiometria vocale si utilizzano registrazioni di parole, di frasi o di sillabe e si chiede al paziente di ripeterle. La capacità di riconoscere le parole e le frasi costituisce la funzione prioritaria dell'apparato uditivo.
Tecniche audiologiche più recenti sono i potenziali evocati del tronco encefalico (ABR). Con questo esame si esegue la registrazione di piccoli potenziali elettrici di superficie in risposta a stimoli sonori approppriati. La registrazione ha delle analogie con l'elettroencefalogramma. Il tracciato presenta sette onde caratteristiche. Dalla lettura di questi tracciati si ottengono importanti informazioni sulla conduzione dell'impulso sonoro lungo il nervo cocleare. L'indicazione fondamentale per consigliare l'esame dei potenziali evocati uditivi si verifica quando si sospetta una patologia del nervo cocleare.
E' importante che le persone, anche se pensano di sentire bene, si sottopongano ad esami periodici dell'udito. Purtroppo in molti casi le diminuzioni dell'udito avvengono lentamente, quindi le persone non si accorgono che il loro udito si è ridotto. L'American Speech-Language-Hearing-Association suggerisce che dopo i 50 anni, anche se non si è esposti a rischio rumore, è bene sottoporsi a una visita audiologica ogni tre anni. Ritengo che quando si manifestano i segni di una presbiacusia sia preferibile sottoporsi ad un esame audiometrico ogni anno.
L'audiologia è una branca importante in quanto le afferenze uditive sono le più importanti ai fini di un corretto sviluppo delle nostre funzioni cognitive. Lo sviluppo mentale di un uomo è dato dalle sue afferenze (quelle uditive e quelle visive sono fondamentali) e dalle sue possibilità di esprimersi. La modalità espressiva più completa è quella verbo-acustica. Ricordo in proposito che Hans G. Furth sostenne che il linguaggio verbale è lo strumento privilegiato del pensiero. Questa è una importante verità. Ulteriori considerazioni su questo argomento le potete trovare nell'articolo sul pensiero senza linguaggio.
L'insieme degli organi che regolano le afferenze uditive e conferiscono la possibilità di espressione verbale è l'apparato otoneurolaringologico. E' questo apparato il centro per la formazione e lo sviluppo del pensiero umano.
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La perdita improvvisa dell'udito da un orecchio è un evento importante e grave che richiede una visita otorinolaringoiatrica con esame audiometrico urgente. L'ipoacusia improvvisa non è una malattia, ma un sintomo molto importante. E' una vera urgenza in otorinolaringoiatria. La definizione è chiara: si tratta della perdita uditiva (ipoacusia) improvvisa da un orecchio. Può colpire chiunque, ma è molto rara al di sotto dei 40 anni. Quando una persona perde improvvisamente l'udito da un lato deve sottoporsi rapidamente ad una visita. Ritengo giustificato recarsi ad un pronto soccorso. Solitamente il medico del pronto soccorso non ha competenze otoiatriche, ma dovrebbe avere i mezzi per far visitare il paziente dallo specialista più idoneo.
Qualora ci siano difficoltà o la persona non vuole recarsi in ospedale è fondamentale ricorrere presto ad una visita specialistica otorinolaringoiatra. Lo specialista deve eseguire l'esame audiometrico e questo semplice test è fondamentale per un primo orientamento. Nella maggioranza dei casi l'orecchio si presenta normale all'otoscopia, mentre l'esame audiometrico evidenzia una differenza nella capacità uditiva delle due orecchie. Questa perdita uditiva può essere trasmissiva o percettiva. Quasi sempre è percettiva.
Qui sopra un tipico esempio di audiogramma in paziente affetto da ipoacusia improvvisa in orecchio sinistro. Quando siamo di fronte ad una sordità di percezione dobbiamo pensare ad un danno cocleare (è la forma più frequente) o ad un molto più raro danno retrococleare. L'ipoacusia improvvisa determinata da un danno della coclea è spesso di natura virale oppure vascolare. Si accompagna ad acufeni e non c'è dolore auricolare. In rari casi la perdita uditiva si accompagna a vertigine, si verifica una neurite vestibolare.
Le terapie mediche sono piuttosto efficaci se iniziate nei giorni immediatamente successivi all'esordio della malattia. In questi casi il consiglio fondamentale è sottoporsi presto a visita otorinolaringoiatrica. Le terapie sono molteplici ma il farmaco maggiormente utilizzato è il cortisone, se non ci sono particolari controindicazioni. Nei casi più gravi alla terapia cortisonica si associa l'ossigenoterapia iperbarica.
Come ho detto l'ipoacusia improvvisa è un sintomo e occorre trovare le cause. Le cause vascolari, cioè difetti della vascolarizzazione cocleare e spesso anche labirintica, sono molto importanti. Tra queste cause si deve prendere in considerazione la presenza dell'omocisteina nel sangue. L'omocisteina è un aminoacido, il suo metabolismo è regolato da vitamine del complesso B. Un tasso elevato di omocisteina (iperomocisteinemia) comporta un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Questo aminoacido aumenta l'adesività delle piastrine e favorisce la formazione delle placche arteriosclerotiche. Per questi motivi è da tenere in considerazione anche nelle patologie cocleari e vestibolari, essendo questi organi caratterizzati da una microcircolazione particolarmente delicata.
Vedi anche:
Sordità percettiva e cellule staminali
Una rara forma di vertigine: la sindrome di Minor
Il dolore all'orecchio è uno dei dolori più frequenti del bambino e, non di rado, compare anche nell'adulto. Per affrontare razionalmente questo argomento è bene tener distinti i piccoli pazienti dagli adulti.
Il dolore all'orecchio nel bambino.
Il bambino di pochi mesi, che non è in grado di esprimersi, quando ha male ad un orecchio piange. in molti casi il piccolo tende a portare la mano verso l'orecchio sofferente, ma non sempre compie questo gesto. E' bene che una madre stia attenta ai movimenti del piccolo, ma soprattutto controlli l'orifizio del condotto uditivo esterno. Se è presente una secrezione francamente purulenta è certo che il piccolo ha una otite, ma questo segno spesso manca. Le secrezioni che escono dall'orecchio possono essere anche ceruminose e pertanto non sono un segno di malattia. Altri segni tipici delle forme infiammatorie sono la febbre e il malessere generale, ma nelle otiti non sempre si osservano.
Il vero problema è capire il bambino e comprendere perchè sta piangendo. Qualora si sospetti un dolore all'orecchio la visita pediatrica è fondamentale. I pediatri, con l'otoscopia, possono sapere se si tratta di un'otite. L'otite esterna e l'otite media acuta sono abbastanza facili da riconoscere. Esistono forme di otite come quella sieromucosa (denominata anche glue ear) che è molto frequente nel bambino e la diagnosi otoscopica è difficile. Questa otite si caratterizza per la presenza di una secrezione molto densa nell'orecchio medio, da qui la definizione di glue ear degli anglosassoni, che significa: "colla dell'orecchio". L'importante è che il pediatra capisca che il problema è localizzato nelle orecchie, perchè se non ci sarà un rapido miglioramento diventa fondamentale la visita otorinolaringoiatrica. Una causa rara di dolore auricolare nel bambino è la presenza di un corpo estraneo. La diagnosi può essere fatta anche dal pediatra, però in questi casi è importante rivolgersi ad uno specialista otorino per il trattamento.
Il dolore all'orecchio può anche essere un dolore che insorge in un altra sede e viene riferito all'orecchio. Nei bambini questa situazione è abbastanza rara ma è possibile che un dolore dentario o un dolore di una tonsilla venga riferito come un mal d'orecchio. Qui siamo di fronte a bambini più grandicelli che spesso sono in grado di dare altre informazioni. In questi casi è abbastanza evidente che una visita medica si rende necessaria.
Che cosa fare in caso di dolore all'orecchio in un bambino?
Esistono dei prodotti che sono venduti dai farmacisti senza necessità di una ricetta medica. Si tratta di goccie antidolorifiche. Contengono anestetici locali, per esempio il phenazone e la procaina cloridrato. Queste goccie non sono curative, ma riducono il dolore. Il loro uso è utile per calmare il piccolo, soprattutto nelle ore notturne oppure in quei giorni dove è difficile trovare un medico. Occorre tener presente che l'efficacia di questi prodotti è scarsa. E' evidente che se il dolore non deriva dall'orecchio ma, per esempio, da una tonsilla, quelle goccie antidolorifiche non produrranno alcun beneficio.
Alcune madri pensano che l'olio d'oliva instillato nelle orecchie sia un prodotto benefico. Alcune suggeriscono di usarlo caldo. Ritengo che questa usanza sia una tradizione ottocentesca che non ha alcun riscontro pratico. L'olio d'oliva non porta alcun beneficio. L'olio, se tiepido, normalmente non è irritante e qualora si sia di fronte ad una malattia a timpano chiuso (cioè in assenza di perforazione timpanica) non crea danni. L'olio eccessivamente caldo è pericoloso. Nella mia vita ho visto adulti, nati prima della seconda guerra mondiale, che quando erano piccoli hanno sofferto di numerose otiti e sono stati trattati con olio caldo. L'olio in alcuni casi poteva essere eccessivamente caldo oppure il piccolo aveva sviluppato una otite con perforazione della membrana. In questi casi l'olio è entrato nell'orecchio medio, si sono così sviluppate delle otiti croniche. In alcuni casi ritengo che gravi otiti croniche con presenza di colesteatoma siano appunto da attribuire a questa strana usanza. L'olio d'oliva non dà alcun beneficio all'orecchio e pertanto il mio consiglio è di non usarlo mai.
Il dolore nell'orecchio nell'adulto.
Il dolore auricolare ha come prima causa l'otite media. E' pure possibile avere male all'orecchio per un barotrauma, cioè per una brusca variazione di pressione. Il barotrauma è facile da riconoscere perchè c'è sempre nella storia clinica un volo in aereo o un immersione subacquea. Nell'adulto sono frequenti i dolori di altre parti del corpo e poi riferiti all'orecchio. Le cause sono molte. Ricordo le malattie dentarie, quelle a carico dell'articolazione temporo-mandibolare. In altri casi anche malattie della ghiandola parotide (una ghiandola salivare) sono riferite come mal d'orecchio.
Proprio a causa della complessità delle cause il dolore all'orecchio di un adulto dovrebbe sempre portare ad una visita otorino.
Il dolore all'orecchio non ha una stagionalità, ma il freddo ne favorisce l'insorgenza.
Nel periodo invernale, quando piove o nevica o c'è la nebbia, è utile aumentare le protezioni.
Per i bambini è bene proteggerli con cuffie o con berretti col copriorecchie.
Negli adulti ritengo che le cuffie da sciatore siano la soluzione migliore.
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