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Dott. Carlo Govoni

Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia

Tel. 3358040811 dal lunedì al venerdì preferibilmente dalle 10,30 alle 12,00   

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Un problema dei nostri tempi sono le applicazioni per cellulari o per computer (Apps) per fare autodiagnosi mediche. E' un fatto sconcertante, soprattutto se orientato verso la ricerca di malattie importanti come il melanoma maligno. Non conosco nei particolari queste applicazioni e pertanto non posso essere preciso. La diagnosi di una lesione cutanea, piccola o grande che sia, è una diagnosi medica e va fatta da chi è laureato in medicina. Il paziente deve far vedere la sua lesione ad un medico e sarà questo a decidere se merita una valutazione specialistica o se può provvedere lui stesso a curarla. 

Nella pratica le lesioni cutanee non sono facilmente distinguibili esternamente ed alcune di queste, purtroppo, sono maligne.
L'otorinolaringoiatra si occupa delle lesioni, anche cutanee, del distretto testa-collo. Nell'ambito di questo distretto un otorino è in grado di capire se può gestire lui la lesione o se deve consigliare al paziente un altro specialista. La strategia per affrontare una lesione del viso o del collo è l'esame clinico (quello che si fa attraverso la visita medica) e poi la biopsia incisionale o quella escissionale.
Pensare di utilizzare una APP per far diagnosi di melanoma la ritengo una follia del nostro tempo.

Le lesioni cutanee del collo e del volto sono importanti e vanno trattate con particolare cura a causa dei problemi estetici che derivano dalla loro escissione. L'otorinolaringoiatra è per tradizione il chirurgo della testa e del collo. Altri tumori frequenti in questo distretto sono i carcinomi basocellulari. Si rimanda allo specifico articolo.

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Molti sperano che la chimica, prima o poi, arrivi a mettere in commercio un farmaco che elimini gli acufeni; a mio parere questo prodotto non esisterà mai.
E’ noto che le persone affette da acufeni sono molte; si ritiene che questo problema coinvolga l' 8% della popolazione. In Italia sono circa sei milioni le persone che sono afflitte da un fastidioso rumore persistente in uno o in entrambe le orecchie.

Come sempre le industrie farmaceutiche, essendo industrie private dove il loro obiettivo è perseguire il profitto sono molto interessate ai grandi numeri. Le ricerche farmacologiche su malattie molto diffuse sono la regola. Per esempio si fanno ricerche su diabete e ipertensione, quasi nessuna sulle malattie rare. Non fanno ricerche sugli acufeni: come mai? E’ evidente che gli acufeni destano molto interesse, però esiste un freno alle ricerche in questo settore. Un farmaco efficace per eliminare l’acufene fino ad oggi non c’è.  Un farmaco di questo tipo non esiste e ci sono ragionevoli certezze per affermare che non potrà mai esistere. Perchè non potrà esistere?

Non mi considero un uomo che ha delle conoscenze mediche superiori. Quello che so lo sanno anche i dirigenti dei programmi di ricerca scientifica delle case farmaceutiche. Pertanto non spendono molte risorse per fare ricerche per un farmaco che non si riuscirà mai a trovare. E’ possibile proporre un prodotto, per esempio XYZ, e pubblicizzarlo dicendo che migliorerà gli acufeni, però certamente non sarà efficace. Questo è successo, un paziente che soffre di acufeni ne acquista una scatola, può acquistarne una seconda, ma poi, vedendo che il suo acufene non si modifica, smetterà di acquistarlo. Altro elemento negativo è che in breve tempo si spargerà la voce tra pazienti e medici che il prodotto XYZ non fa nulla e le sue vendite precipiteranno drasticamente. Sarà la ditta stessa a smettere di produrlo.

I tumori maligni della lingua colpiscono una persona ogni diecimila abitanti. Prediligono il sesso maschile nel rapporto di 1 a 4. Solitamente sono colpite le persone dopo il 50° anno di età, anche se raramente questa malattia può osservarsi in soggetti di età inferiore.
I più noti fattori predisponenti sono il fumo (sigaretta, sigaro e pipa) e l'assunzione di bevande alcooliche. L'essere fumatori e contemporaneamente bevitori aumenta il rischio di malattia.
Predispone al tumore della lingua la masticazione del tabacco e del betel (o paan). Questi sono fattori di rischio estremamente rari nella popolazione italiana, non è così per le popolazioni del sud-est asiatico.
Altra causa importante è la scarsa igiene orale, la presenza di protesi dentarie incongrue o un dente con la corona spezzata. Sono pure importanti nel determinare la malattia le protesi parziali che contengono ganci metallici. Spesso accade che una protesi ben eseguita, col passare degli anni, per fenomeni di atrofia della gengiva, perda la sua stabilità e si trasformi in una spina irritativa per il margine linguale. In queste sedi può svilupparsi un tumore maligno. Anche in questi casi la presenza di una spina irritativa dentaria in una persona che fuma o beve alcoolici si osserva una maggiore facilità a sviluppare un tumore.

 

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Prima di parlare di come si interviene sulla laringe è necessario parlare di anatomia. La laringe è un organo che può essere vagamente paragonato ad un imbuto dove la sua parte superiore non è un cerchio su un piano orizzontale ma un ovale su un piano inclinato. La laringe è un organo con scheletro cartilagineo contenuto nella parte anteriore del collo. Il pomo d'Adamo è al centro della laringe. Dall'alto verso il basso distinguiamo tre parti: porzione sopraglottica, glottica e sottoglottica.

La porzione sopraglottica è costituita principalmente da una cartilagine (epiglottide) che è rivolta verso la faringe.

La porzione centrale o glottica è quella che contiene le corde vocali. La glottide è in sostanza uno sfintere che può aprirsi e chiudersi.

La porzione sottoglottica è molto simile ad un corto tubo. La cartilagine principale è la cricoide che ha la forma di un anello. Scendendo in basso la laringe continua con la trachea.

I tumori della laringe hanno estensioni variabili

Carcinoma delle corde vocali. Si tratta quindi di tumori localizzati nella parte centrale della laringe e colpiscono solo una piccola parte di essa. Possono essere estesi ad una corda vocale, più raramente ad entrambe. Se il tumore non ha determinato una fissità della corda la prognosi è molto più favorevole. Essendo le corde vocali molto sensibili questi tumori sono spesso diagnosticati precocemente. Il sintomo tipico è la disfonia, cioè l'alterazione e la diminuzione della voce.
La chirurgia può fare molto, è possibile asportare completamente il tumore. Con la chirurgia è possibile analizzare tutto il materiale prelevato, sono possibili anche prelievi bioptici su punti sospetti e dal successivo esame istologico è possibile capire se il tumore è stato tolto completamente o no.
Un'alternativa è la radioterapia.
Negli interventi sulle corde vocali, salvo casi particolarmente estesi, non si esegue la tracheotomia.
Il mio orientamento è, qualora non ci siano controindicazioni generali, prediligere l'asportazione chirurgica.
Alla fine di un intervento a carico di una corda vocale i danni sono minimi. Il paziente respirerà normalmente e la voce sarà un poco alterata. 

Carcinoma che interessa la sola regione sopraglottica. In questi casi è possibile togliere tutto il tumore con un intervento di laringectomia parziale. L'intervento più noto è la laringectomia orizzontale sopraglottica. E' un intervento che comporta l'esecuzione della tracheotomia, quindi il paziente respira attraverso uno stoma eseguito alla base del collo. Se non ci sono complicanze la tracheotomia sarà temporanea e verrà chiusa con un semplice intervento in anestesia locale. Avendo conservato le corde vocali, quando si chiuderà il tracheostoma, il paziente potrà parlare discretamente bene e respirare dal naso e dalla bocca.

Carcinoma che interessa la porzione sopraglottica e una o entrambe le corde vocali. Questi casi sono da valutare singolarmente. Se il coinvolgimento è di una sola corda vocale è ancora possibile un intervento parziale, seppur molto esteso. Negli altri casi è preferibile la laringectomia totale. Per laringectomia totale s'intende l'asportazione di tutta la laringe e questo comporta la separazione tra via digestiva e via respiratoria. Il paziente respirerà dallo stoma tracheale per tutta la vita e questo comporterà la perdita della voce. E' possibile il recupero della voce attraverso una voce alternativa denominata voce esofagea. In questo sito troverete un articolo specifico.
La laringectomia totale trova anche indicazione in tutti quei casi dove, per motivi specifici, non sia indicato eseguire una laringectomia parziale.

Carcinoma esteso alla regione sottoglottica. E' una estensione piuttosto rara. In questi casi c'è l'indicazione alla laringectomia totale estesa ad alcuni anelli tracheali. 

La scelta della tecnica chirurgica dipende soprattutto dalla localizzazione del carcinoma, ma anche dalle condizioni generali del soggetto. Esistono inoltre strategie alternative. In alcuni piccoli tumori la radioterapia viene presentata come alternativa alla chiurgia. Nei tumori estesi sono anche previsti protocolli che comprendono chirurgia, radioterapia e chemioterapia.

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Sullo stesso argomento puoi trovare:
- Cancro della laringe


- Parlare dopo la laringectomia totale 

 

- Parotidectomia esofacciale

 

 

 

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Classificazione tumori del cavo orale
Per la classificazione dei tumori maligni si utilizza una codifica internazionale denominata TNM.
T - indica le dimensioni del tumore primitivo
N - indica le caratteristiche delle metastasi linfonodali
M - indica le metastasi a distanza

Nei tumori della bocca e della lingua T indica il tumore espresso in centimetri.
T is - Tumore molto piccolo, definito "in situ".
T1 - Tumore inferiore a due centrimetri di diametro
T2 - Tumore compreso tra 2 e 4 centimetri nel suo massimo diametro
T3 - Tumore superiore a cm 4 nel suo massimo diametro
T4a e T4b - Sono tumori molto invasivi. Possono interessare la corticale ossea, la muscolatura adiacente o il seno mascellare o avvolgere la carotide interna o seguire altre vie di diffusione.  

N0 - assenza di metastasi linfonodali
N1 - presenza di una metastasi inferiore a 3 cm di diametro in un linfonodo dallo stesso lato del tumore
N2 - presenza di una metastasi tra 3 cm e 6 cm di diametro in un linfonodo dallo stesso lato del tumore oppure in metastasi inferiori a 3 cm da entrambi i lati del collo.
N3 - presenza di almeno una metastasi linfonodale da qualsiasi parte del collo con massa superiore a cm 6 di diametro.

M0 - assenza di metastasi a distanza
M1 - presenza di metastasi a distanza

Sulla base di questi tre criteri si esegue la stadiazione del tumore.
Gli stadi sono 5.
STADIO 0 - Tumore in situ senza metastasi. Tis N0 M0
STADIO I° - Tumore di piccole dimensioni senza metastasi. T1 N0 M0
STADIO II° - Tumore di medie dimensioni senza metastasi. T2 N0 M0
STADIO III° - Tumore tipo T3 senza metastasi. T3 N0 M0 oppure tumore da T1 a T3 con una metastasi linfonodale  T1-T2-T3 N1 M0
STADIO IV° - Si suddivide in tre sottostadi: a, b e c. Si tratta di tumori ancora più estesi dei precedenti.

Questa stadiazione è importante per lo studio dei tumori, per i confronti tra i medici, per confrontare protocolli terapeutici e tecniche chirurgiche.

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Le tre foto sono del Columbus Clinic Center di Milano.
In questo centro è possibile trattare numerosi casi chirurgici.

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Arte&Medicina


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COLUMBUS CLINIC CENTER è una prestigiosa casa di cura privata di Milano. Si trova in via Michelangelo Buonarroti, 48. Qui il dott. Carlo Govoni esegue visite specialistiche e interventi chirurgici. Il Centro è convenzionato con le più importanti assicurazioni private.

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Nei giorni o negli orari in cui l'ufficio prenotazioni è chiuso potete chiamare 3358040811   NO SMS

 

 

DIAGNOSI & TERAPIA è una rivista sulla salute in distribuzione nelle farmacie
Potete trovare articoli scritti da Carlo Govoni

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Visite ORL a MILANO

Visite di otorinolaringoiatria
a Milano - dott. Carlo Govoni

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