A volte mi viene chiesto di rispondere a questa domanda: «Dottore, quale è il suo metodo per curare gli acufeni?»
Sicuramente chi mi pone questa domanda è una persona che ha letto poco le pagine di questo sito, ha capito che tra gli argomenti di cui si deve occupare un otorinolaringoiatra ci sono gli acufeni, ha trovato il mio numero di telefono e mi chiama sperando che io abbia nella penna il nome della pillola o della metodica che lo guarirà.

compresse pillole farmaco orale orl govoni otoneurologoA tutt'oggi la compressa per curare gli acufeni non esiste e sono convinto che non esisterà mai. 


Chi chiede quale metodo uso pensa che un medico abbia una medicina per ogni sintomo. Non è così. Spesso chi soffre di acufeni è già stato da uno o più medici oppure in qualche centro acustico dove ha incontrato una persona che gli ha proposto una terapia ben definita, alcune persone hanno anche pagato per fare quella terapia e alla fine, quasi sempre, il loro acufene è rimasto invariato. Che cosa c'è che non va in questo modo di affrontare il problema?

Ho più volte scritto che l'acufene non è una malattia, ma un sintomo. Occorre quindi capire qual'è la malattia che ha determinato l'acufene. Solo se si individua la malattia si può proporre una terapia con ragionevoli possibilità di successo. Le malattie che hanno come sintomo caratterizzante l'acufene sono in pratica tutte le malattie dell'orecchio medio e dell'orecchio interno. Poi esistono malattie che definisco extraotologiche come: ipertensione, artrosi cervicale, turbe dell'articolazione temporo-mandibolare, malattie metaboliche, ecc. Per individuare la causa di un acufene si deve spaziare tra quattrocento / cinquecento malattie. Quasi tutte hanno terapie diverse e alcune (per esempio il trauma acustico) non hanno indicazioni terapeutiche.

Alla domanda:«Dottore, quale metodo usa per curare gli acufeni? » rispondo che non ho un metodo per curare gli acufeni e preciso che non curo gli acufeni ma cerco di individuare la malattia che ha portato all'acufene e propongo una terapia per quella malattia.

Oggi, grazie ad internet, riusciamo ad avere maggiori contatti con pazienti ammalati (nelle comunity) oppure con medici e possiamo leggere i loro articoli sui siti di carattere sanitario. Si capisce abbastanza chiaramente che cosa può proporre un medico o un centro specialistico ancor prima di essere venuti a contatto diretto. Cerco ora di passare in rassegna i principali "metodi" utilizzati da colleghi medici o da dottori audioprotesisti per trattare le persone affette da acufeni.

1 - Ci sono centri specialistici che pretendono di curare tutti gli acufeni vendendo dei mascheratori. In pratica il loro "metodo" è vendere ad ogni paziente un apparecchietto che produce un suono gradevole che possa non far sentire l'acufene. Questo metodo illude le persone. Ritengo che queste persone che li propongono siano sostanzialmente dei venditori. Nella mia vita, ho più di trent'anni di attività esclusivamente otorinolaringoiatrica alle spalle, non mi è mai capitato di vedere una persona soddisfatta del mascheratore di acufeni che ha acquistato. Chi è in possesso dell'apparecchietto per produrre un suono gradevole lo tiene chiuso in un cassetto.

2 - Alcuni medici propongono un trattamento sonoro denominato TRT - Tinnitus Retraining Therapy. Anche questo trattamento da scarsi risultati. In uno specifico articolo che potete leggere in questo sito spiego i motivi teorici che possono far ritenere vantaggioso questo trattamento, però nella pratica pochissimi lo applicano. Anche in questo caso di persone che usano la TRT con soddisfazione non ne ho viste.  

3 - Alcuni medici consigliano di curare gli acufeni con l'agopuntura. L'agopuntura sappiamo che è una metodica studiata e applicata in Cina e poi diffusa in tutto il mondo. Questo metodo ha finalità analgesiche, cioè toglie il dolore. L'applicazione agli acufeni parte dal presupposto che acufeni e dolore siano problemi clinici correlati. Non sono d'accordo su questo, il dolore ad un orecchio segue vie sensitive proprie, mentre l'acufene è un suono o un rumore e arriva al cervello attraverso una sollecitazione del nervo cocleare (ottavo nervo cranico). Gli stimoli che fanno partire impulsi lungo il nervo cocleare partono dalla coclea. A mio giudizio l'agopuntura non è in grado di interferire sulla via nervosa che ho appena indicato (coclea → nervo cocleare (VIII°) → nuclei cocleari → vie nervose centrali → corteccia cerebrale uditiva).

4 - Ci sono altri medici che sono partiti sempre dal presupposto che ci sia una analogia tra dolore e acufene. Questi colleghi hanno proposto l'uso di anestetici locali. Una delle tecniche più diffuse è stata l'iniezione intratimpanica di Lidocaina. Personalmente ho utilizzato questa metodica per dividere in due tipi gli acufeni, quelli che rispondono positivamente all'iniezione di Lidocaina e quelli che non rispondono (1). I rusultati sono incerti. Sempre su questa linea è stata introdotta nella terapia degli acufeni la Tocainide cloridrato (1, 2). Si tratta di un farmaco simile alla Lidocaina, col vantaggio che può essere assunto per bocca. Anche se c'è stata una selezione a monte dei soggetti che potevano essere sensibili a questo trattamento i risultati sono stati temporanei.

5 - Altri colleghi vedono che molti pazienti affetti da acufene presentano la triade acufene - ipoacusia - vertigine. Questa triade è caratteristica della malattia di Ménière. Sulla base di questa considerazione pensano che l'acufene sia riconducibile all'idrope endolinfatica. La considerazione ha un suo razionale sul piano teorico, nella realtà si scontra con un problema molto importante: l'idrope endolinfatica e di conseguenza la malattia di Ménière è una situazione rarissima. Questa impostazione la trovo corretta, ma per un numero molto selezionato di casi.

6 - LASER è una parola magica, alcuni pensano che con questa tecnica si possa guarire qualsiasi patologia, così qualcuno ha pensato di utilizzarlo nel trattamento degli acufeni. A tutt'oggi non mi è mai capitato di visitare una persona che mi ha raccontato che aveva un acufene e questo è scomparso dopo un trattamento col LASER. Purtroppo molte persone mi chiedono se faccio trattamenti LASER. Non faccio questo tipo di trattamento.

7 - Alcuni ritengono che l'acufene derivi da una patologia dell'articolazione temporo-mandibolare. Ritengono che correggendo i rapporti articolari tra le due arcate dentarie si risolva il problema. Si tratta di situazioni molto particolari, penso che non più dell' 1% degli acufeni sia secondario ad un problema che interessa l'articolato temporo-mandibolare. Spesso questi medici prescrivono a tutti un byte e convincono le persone a portare quell'apparecchio per risolvere il loro problema. Non ritengo corretto questo approccio e penso che i risultati soddisfacenti siano pochissimi. I casi vanno adeguatamente selezionati e solo alcuni possono trovare beneficio da distanziatori dentari (byte).

Se un medico si presenta come colui che vi farà sparire il vostro acufene con un trattamento che solo lui conosce vi invito a diffidare. Diffidate sempre perchè, come ho già sostenuto, l'acufene è un sintomo e non è una malattia. Nei casi disperati si cerca anche di attenuare gli effetti dei sintomi, ma questa non è la strada giusta. Il modo corretto è studiare il paziente, valutare gli esami che ha fatto, eventualmente ripeterli, e cercare di arrivare a definire la malattia che ha portato all'acufene. Questa può essere una malattia dell'orecchio (ipotesi molto verosimile) o anche una malattia extraotologica.
Se qualcuno mi chiede: «Dottore, quale sistema usa per curare gli acufeni?» rispondo che non possiedo un metodo per curare gli acufeni. Cerco semplicemente perchè il paziente ha un acufene. Cerco di individuare la malattia e cerco di curarla. Purtroppo non tutte le malattie sono curabili, esistono molte forme di carattere cronico dove i consigli, i farmaci, i suggerimenti per cambiare abitudini non servono. Ritengo importante che individuare la malattia non è un problema insolubile. Arrivare ad una guarigione è più difficile. E' più facile riuscirci nelle persone dove l'acufene è insorto da poco tempo. Dove quindi si presume che la malattia che lo ha generato sia di recente insorgenza. Altro aspetto importante sono le condizioni generali del soggetto. Se è giovane e in buona salute si potrà fare di più rispetto a chi non è più giovane e per altre malattie concomitanti si è limitati nell'uso dei farmaci.

 

Bibliografia

1 - Dati preliminari sull'impiego della Tocainide Cloridrato nella terapia degli acufeni. La Nuova Audiométrie, 2, 1986, 4-8 - A. Procaccini, Carlo Govoni, V. Cavalca, A. Caroggio).

2 - Dati preliminari sull'impiego della Tocainide Cloridrato nella terapia degli acufeni. Comunicazione presentata al 70° congresso nazionale della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale; Bologna, 25/28 maggio 1983. A. Procaccini, Carlo Govoni, V. Cavalca.

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