Milano, l'8 e il 9 novembre 2012 si è tenuto un importante corso sulle laringectomie subtotali e sulle procedure diagnostiche laringee.

Milano, piazza Cadorna

Il corso è stato dedicato ai medici specialisti in Otorinolaringoiatria.
La diagnosi di una neoformazione laringea viene effettuata con la laringoscopia indiretta o a fibre ottiche. Con questo esame si arriva al sospetto di malignità che dovrà essere confermato da un esame diretto (direttoscopia o microlaringoscopia). Al paziente viene consigliata una esplorazione della laringe in narcosi. Si eseguiranno una o più biopsie con una tecnica che prende il nome di microlaringoscopia diretta.

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A Milano si è tenuto un importante convegno dal titolo: Evoluzione del trattamento chirurgico del seno frontale: dal balloon sinuplasty alla tecnica di Ried.  La regione del seno frontale ha sempre presentato problemi chirurgici. Questo corso è stato molto propositivo ed ha illustrato le recenti tecniche per il trattamento chirurgico di questi pazienti. Si è parlato di videoendoscopia dei seni paranasali e interventi chirurgici relativi. Si tratta di tecniche molto utili per la cura delle rinosinusiti. 

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La malattia di Menière è una patologia rara, per molti aspetti difficile da comprendere e, da sempre, stimola gli interessi degli otoneurologi o vestibologi. Il 3 e 4 dicembre 2012 si è tenuto a Milano un corso di aggiornamento per specialisti su questa particolare forma di vertigine.
Nel corso si è parlato di idrope endolinfatica, vertigine, ipoacusia percettiva e acufeni. 

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La plasticità uditiva a tutte le età è l'argomento cardine di un corso di aggiornamento per medici che si è svolto a Milano dal 14 al 15 novembre 2013.

Gli screening uditivi, la protesizzazione precoce e gli impianti cocleari hanno modificato l’atteggiamento riabilitativo nei confronti della sordità infantile.

 

 

Gli studi sulla plasticità cerebrale e sulla correzione precoce del deficit uditivo con protesi e impianto cocleare hanno chiaramente dimostrato quanto importante sia il tempo e la modalità con cui l’informazione acustica arriva alle aree uditive corticali. Negli ultimi anni si è sviluppata una particolare attenzione non solo al tipo di “segnale” che inviamo con la protesi e/o l’impianto cocleare, ma anche un approccio “top-down” o di “neuroscienza cognitiva” alla correzione dell’ipoacusia che tenga conto del tipo di informazione acustica che è più “utile” al cervello.

 

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