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Col passare degli anni i riflessi che regolano l'equilibrio sono meno efficaci, per contrastare questo fenomeno l'anziano reagisce sfruttando le sue risorse cognitive.

E' questa una reazione naturale che permette alle persone di oltre 65 anni di reagire alla perdita di equilibrio. Il senso di orientamento spaziale o dell'equilibrio, nell'uomo, è un senso particolarmente complesso. Noi stiamo nella posizione eretta perchè compiamo molteplici oscillazioni finalizzate a mantenere il nostro baricentro in un punto preciso tra le piante dei piedi. Un esempio tipico lo possiamo vedere quando due anziani cammninano e chiacchierano. Se parlano di cose banali, camminano tranquillamente, ma quando devono fare un ragionamento o devono esprimere un concetto complesso: si fermano.

Le difficoltà nel mantenere la posizione eretta peggiorano col passare degli anni a partire dai 65 anni fino agli 80. Per gli ultraottantenni il fenomeno si attenua perché si riduce il movimento fisico.

 

     Dizziness is one of the most challenging symptoms in medicine:  it is difficult to define, impossible to measure, a challenge to diagnose, and troublesome to treat. ... 

                                                     Sloane Philip D.              

 Come scrive Sloane Philip D. [the University of North Carolina, School of Medicine, Chapel Hill, United States]  i disturbi dell'equilibrio sono molto diffcili da interpretare, facciamo fatica a definirli, sono impossibili da misurare, abbiamo molte difficoltà a fare una diagnosi e abbiamo pochi mezzi per curarli. 

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 L'anziano, di solito dopo i 70 anni, modifica il proprio modo di camminare, riduce la velocità della marcia e tende a ruotare i piedi verso l'esterno, per aumentare la superficie d'appoggio. L'uso del bastone ha proprio questo scopo. C'è un riscontro oggettivo costituito dalla sarcopenia, cioè da una diminuzione dell'attività nei muscoli degli arti inferiori. C'è una minore efficienza di tutta l'attività neuromuscolare.

Molto interessanti sono le modificazioni cognitive. In primo luogo c'è la pianificazione del percorso. L'anziano cerca di evitare gli ostacoli e preferisce le strade ben lastricate. Piccoli rilievi sfuggono alla vista e possono essere motivo di caduta. In secondo luogo è importante che la persona esegua una corretta valutazione delle sue capacità fisiche, soprattutto per percorsi che prevedono gradini o attraversamenti di strade. In terzo luogo la concentrazione: per le persone della terza è fondamentale non parlare quando si cammina. Secondo gli autori anglossassoni "stop talking when walking".  Questo lo si vede facilmente, se due anziani camminano, quando devono parlare si fermano.

Prevenire il decadimento cognitivo nell'anziano è particolarmente utile per migliorare il senso dell'equilibrio.

Un vero problema per la motilità degli anziani è la paura di cadere. La paura è utile perché evita comportamenti rischiosi, però si deve trovare un giusto equilibrio. La paura non deve condurre all'immobilità.

I disturbi dell'equilibrio che defininiamo come vertigine sono una erronea percezione di instabilità con caratteristiche rotatorie. Queste possono essere proprie del soggetto o dell'ambiente che lo circonda. Ben diversa è la sensazione di stare per svenire o la vera e propria lipotimia (svenimento). In quest'ultimo caso si ha una caduta a terra, ma questo non è un disturbo dell'equilibrio. E' un disturbo dell'apparato cardiocircolatorio, quasi sempre si tratta di un abbassamento della pressione arteriosa.

E' noto che il sistema che regola l'equilibrio (sistema di orientamento spaziale) è un sistema complesso che interessa l'apparato vestibolare, il sistema propriocettivo, la vista e anche l'udito. Tutte queste funzioni sono poi coordinate dal cervelletto e dall'encefalo. E' evidente che trattandosi di un sistema complesso molte sue parti possono andare incontro a fenomeni di decadenza per effetto dell'età.

E' importante che il medico conosca bene gli effetti collaterali dei farmaci che un anziano assume. Spesso tra questi effetti c'è la perdita dell'equilibrio, che può essere temporanea o anche prolungata. Altro parametro importante è la pressione arteriosa, sia l'aumento che la diminuzione della pressione possono determinare vertigini. E' il caso di ricordare che il labirinto risponde male soprattutto ai cali di pressione, provocando diversi disturbi come le vertigini e anche le cadute a terra (pseudolipotimie o lipotimie vere e proprie).

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 Per prevenire i disturbi dell'equilibrio la strada è una sola: tenere il nostro corpo allenato. La soluzione migliore è frequentare una palestra sotto la guida di fisiatri e fisioterapisti. Qui sopra una palestra di Reggio Emilia dove si eseguono specifici programmi per la riabilitazione vestibolare.

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