Carlo Govoni
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Dott. Carlo Govoni
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia
Tel. 3358040811 - NO SMS - NO WhatsApp
Può succedere che durante una visita per disturbi dell'equilibrio, quindi una visita di carattere neuro-otologico, venga richiesto al paziente di compilare un questionario.
In queste pagine illustro le finalità di queste domande.
Nella terminologia medica questi questionari prendono il nome di strumenti di valutazione soggettiva. Il medico li propone per diversi motivi: definire la limitazione che consegue al disturbo dell’equilibrio, monitorare gli effetti della riabilitazione e analizzare, nei casi in cui è presente, un danno definitivo.
E’ utile utilizzare questionari già codificati e anche validati per la lingua italiana. Questo concetto è fondamentale per due principali ragioni: a) la valutazione delle risposte fornite dal paziente sarà impersonale, in quanto ogni questionario dovrà rispettare regole prestabilite per l’interpretazione; b) il medico, soprattutto quando valuterà pazienti con malattie vestibolari croniche, avrà la necessità di fare controlli a distanza di anni. Nei controlli a distanza potrebbero cambiare i medici, ma se si utilizzano questionari standardizzati sarà possibile formulare un giudizio coerente con la prima valutazione.
I questionari più diffusi sono tre ed hanno caratteristiche diverse.
Dizziness Handicap Inventory (DHI) proposto da Jacobson e Newman nel 1990 (1, 2),
il Situational Vertigo Questionnaire (SVQ) da Jacob ed altri del 1993 (3, 4)
la Activities Specific Balance Confidence Scale (ABC) introdotto da Powell nel 1995 (5).
Il Dizziness Handicap Inventory (DHI) comprende 25 items che valutano gli aspetti funzionale, emotivo e fisico della vertigine. Si tratta di un questionario molto usato in Italia, che permette di valutare bene la fase acuta e il follow-up dei giorni successivi. E’ auspicabile una sua maggiore diffusione negli ospedali e tra gli specialisti che si interessano di otovestibologia. Avere metodi di valutazione comuni è importante, in quanto le osservazioni saranno facilmente confrontabili.
Dizziness Handicap Inventory (DHI) mia traduzione in italiano | ||||
1 | La sua vertigine aumenta quando guarda in alto? | Sì | talvolta | No |
2 | A causa della vertigine si sente frustrato? | Sì |
talvolta | No |
3 | La vertigine limita i suoi viaggi di svago o di lavoro? | Sì |
talvolta | No |
4 | Camminare tra gli scaffali di un supermercato aumenta l'instabilità? | Sì |
talvolta |
No |
5 | Quando si sdraia nel letto o si alza al mattino aumenta la vertigine? | Sì |
talvolta |
No |
6 | La vertigine la limita nelle attività sociali come andare al cena, al cinema a una festa o a ballare ? |
Sì |
talvolta |
No |
7 | La vertgine la limita nella lettura | Sì |
talvolta |
No |
8 |
Effettuare attività sportive o ballare oppure attività domestiche come |
Sì |
talvolta |
No |
9 | A causa della vertigine è preoccupato se deve uscire di casa senza che ci sia qualcuno che l'accompagni? |
Sì |
talvolta |
No |
10 | A causa della vertigine si sente imbarazzato di fronte ad altre persone? | Sì |
talvolta | No |
11 | La vertigine aumenta se compie movimenti veloci con la testa? | Sì |
talvolta | No |
12 | A causa della vertigine evita i luoghi alti (per esempio non va a trovare amici che abitano in piani alti, non sale su una torre)? |
Sì |
talvolta | No |
13 | Girarsi o rotolarsi nel letto le provoca vertigine? | Sì |
talvolta | No |
14 | A causa della vertigine è problematico eseguire lavori faticosi o di precisione? | Sì |
talvolta | No |
15 | A causa della vertigine teme che gli altri pensino che lei sia intossicato? | Sì |
talvolta | No |
16 | A causa della vertigine fa fatica a passeggiare da solo? | Sì |
talvolta | No |
17 | Camminare sul marciapiede le crea un aumento della vertigine? | Sì |
talvolta | No |
18 | A causa della vertigine fa fatica a concentrarsi? | Sì |
talvolta | No |
19 | A causa della vertigine fa fatica a camminare nella sua abitazione al buio? | Sì |
talvolta |
No |
20 | A causa della vertigine ha paura a stare solo in casa? | Sì |
talvolta | No |
21 | A causa della vertigine si considera un handicappato? | Sì |
talvolta | No |
22 | A causa della vertigine o dell'instabilità ha problemi nelle relazioni con qualche familiare o con un amico? |
Sì |
talvolta | No |
23 | A causa della vertigine o dell'instabilità si sente depresso? | Sì |
talvolta | No |
24 | La vertigine interferisce col suo lavoro o con le sue responsabilità familiari? | Sì |
talvolta | No |
25 | Piegarsi in avanti aumenta la vertigine? | Sì |
talvolta | No |
Il Situational Vertigo Questionnaire (SVQ) (con 19 domande o items) è orientato a cogliere la presenza della vertigine di origine visiva e con difetti nel compenso vestibolare. Questo test lo trovo particolarmente idoneo nella valutazione medico-legale in quanto il danno deve sempre tener conto dell’eventuale compenso.
La Activities Specific Balance Confidence Scale (ABC) valuta il rischio di caduta nello svolgimento delle abituali attività, ci sono 16 items con 11 possibilità di scelta per ciascun items (da 0% - 10% - 20% - 30% … fino a 100%). Ai fini della valutazione del danno vestibolare il rischio di caduta a terra è un parametro molto importante, però le 11 possibilità di scelta sono eccessive in quanto esiste una notevole variabilità di risposte (per la precisione i risultati possibili sono 176).
Leggi tutto: Questionari per capire meglio il paziente con vertigine
Camminare è una attività fondamentale per il corpo umano ed anche per la mente; richiede volontà, equilibrio, un buon funzionamento dell'apparato locomotore, ma anche integrità dei sistemi propriocettivo e neurosensoriale. L'azione del camminare è in apparenza semplice per ogni adulto, ma anche se non c'è ne accorgiamo esiste un coinvolgimento completo del nostro sistema nervoso e di molti organi ed apparati.
Ippocrate
Ippocrate (460 - 377 a.C.), famoso medico greco e profondo osservatore del comportamento umano, ha affermato che "camminare è la migliore medicina". C'è molta verità in questa affermazione. Andare a piedi è una attività complessa: in primo luogo c'è il movimento delle gambe, poi vengono stimolate la funzione respiratoria e quella cardiaca. Quando camminiamo muoviamo anche la colonna vertebrale, le spalle e le braccia, inoltre questi movimenti favoriscono la peristalsi intestinale. Ma c'è di più. Per camminare dobbiamo essere in posizione eretta, quindi è indispensabile l'intervento di tutto il sistema di orientamento spaziale. Questo sistema è complesso, sono necessari stimoli sensoriali afferenti provenienti dai recettori plantari e neuromuscolari degli arti inferiori, dal labirinto, dagli occhi, dall'apparato uditivo. Tutte le afferenze sono controllate dal cervelletto e poi dall'encefalo.
Non solo i medici hanno studiato questa importante funzione; l'hanno fatto anche i filosofi.
Nietzsche è stato un grande camminatore, ha detto che per un filosofo era salutare stare sei mesi lontani dai libri e camminare soltanto.
Kierkegaard disse che camminando ogni giorno ragiungeva uno stato di benessere. A suo dire i pensieri migliori gli erano venuti camminando e il camminare gli serviva per allontanare la tristezza. Un altro filosofo che faceva lunghe camminate è stato Kant e quando viveva a Königsberg percorreva spesso una strada che è stata battezzata in suo onore col nome di "Philosophen-damm".
Anche Heghel aveva l'abitudine di fare lunghe camminate nella città di Heidelberg e il percorso che faceva oggi prende il nome di Philosophenweg.
Queste considerazioni storiche e filosofiche sono state dettate dal buon senso; ma ci sono anche interessanti studi scientifici che sostengono l'importanza di utilizzare le gambe per camminare.
Il cattivo sapore è una alterazione di tipo qualitativo del senso del gusto che merita sempre di essere indagata. Noi siamo poco abituati a fare valutazioni qualitative. Più conosciute sono le alterazioni quantitative: ipogeusie e ageusie.
Quando si cercano le cause di un cattivo sapore in bocca dobbiamo tenere presente che il sintomo va suddiviso in tre aspetti: a) esiste una causa di cattivo sapore che raggiunge il cavo orale e il senso del gusto è normale; b) c'è una alterazione del senso del gusto; c) un cattivo sapore unito ad alitosi che dura parecchie settimane
a) Vediamo ora quali sono le cause che possono causare un cattivo sapore. La causa più frequente è la scarsa igiene dentale. Cause abbastanza comuni sono il reflusso acido gastro-esofageo, le malattie che alterano le ghiandole salivari, soprattutto nel senso della scarsa produzione di saliva. Anche la presenza di caseum che ristagna nelle cripte tonsillari è una causa di alterato sapore in bocca.
Una causa importante sono i trattamenti radianti sulla bocca. Questi agiscono soprattutto riducendo la salivazione.
Altra causa sono gli effetti collaterali di alcuni farmaci. Ricordiamo in primo luogo gli antibiotici. Questi possono agire in modi diversi, in alcuni casi favoriscono le micosi della lingua e i miceti alterano alcuni sapori. Un'altra classe di farmaci sono gli ACE inibitori, sono molto usati come antiipertensivi. Anche alcuni farmaci antitumorali possono determinare un addensamento della saliva, quindi secchezza.
La secchezza della bocca (xerostomia) è anche una causa di alitosi.
Sempre tra le cause di cattivo sapore che si crea nella bocca è doveroso annoverare le ulcerazioni della lingua e della mucosa del vestibolo orale. Queste ulcerazioni possono essere dovute a spine irritative dentarie (spesso segno di cattiva igiene orale). In altri casi le ulcere sono il segno di una neoplasia.
Tra le cause di secchezza della bocca c'è anche la calcolosi salivare. E' questa una malattia rara che si caratterizza per una tumefazione di una ghiandola salivare. Le ghiandole più frequentemente interessate sono la parotide e la sottomandibolare. Qui potete vedere un calcolo della ghiandola sottomandibolare dopo che è stato rimosso.
La calcolosi comporta diminuzione della saliva e secchezza della bocca. Nelle prime fasi le altre ghiandole salivari cercano di compensare aumentando la loro produzione di saliva.
Il Congresso degli educatori dei sordi è un evento molto utile per coordinare gli sforzi didattici e migliorare la vita di coloro che hanno perso la funzione uditiva. Nell'anno 2015, tra il 6 e il 9 luglio, si è svolto nella capitale ellenica il ventiduesimo Congresso degli operatori logopedici che si dedicano all'educazione dei bambini con handicap uditivo. [ 22st International Congress on the Education of the Deaf - ICED ] C'è stata una importante partecipazione di sanitari medici otorinolaringoiatri e logopedisti, insegnanti e psicoterapeuti.
La storia dei Congressi degli educatori risale al XIX° secolo e in particolare il secondo congresso (Milano 6/11 settembre 1880) rappresentò una vera svolta nell'educazione al linguaggio dei bambini sordi. Il primo congresso si tenne tra il 23 e il 30 di settembre del 1878 a Parigi, ma quel congresso si proponeva di affrontare assieme i problemi dei ciechi e dei sordi. Essendo i ciechi più numerosi lo spazio dedicato all'educazione dei sordi fu molto limitato. Ecco perché il secondo congresso (Milano 1880) dedicato unicamente alle problematiche dei bambini sordi ebbe molto successo e venne, ragione, considerato il primo convegno dedicato a questa tematica. E' stato proprio in quella settimana milanese che venne deciso che gli unici metodi educativi da diffondere dovevano essere i medodi orali (o oralisti), cioè metodi dove si doveva insegnare al bimbo a parlare. E' noto che le persone che per anni sono state indicate come sordomuti avevano solo una minorazione uditiva e non presentavano nessuna alterazione a carico dell'apparato fonatorio.
E' interessante leggere gli atti del Congresso di Milano, questi si aprono con una dedica a EMANUELE FILIBERTO AMEDEO di Savoia-Carignano (20 agosto 1628 - 21 aprile 1707), figlio del Principe Tomaso, indicato come il primo tra i sordomuti italiani educato nella parola.
Emanuele Fiberto Amedeo detto «il muto»
Leggi tutto: Congresso Internazionale sull'educazione dei sordi - Atene - 2015
Le manifestazioni aftose del cavo orale sono un problema frequente. Sulla superficie mucosa, in particolare su quella del vestibolo orale e sui pilastri palatini si formano piccole ulcerazioni denominate afte. Sono di colore chiaro, leggermente escavate. Quasi sempre sono precedute da piccole vescicole che, rompendosi, provocano vivo dolore. Le afte sono una causa di odinofagia, cioè di dolore durante la deglutizione.
La stomatite aftosa, cioè la presenza di più afte nel cavo orale, è una malattia di origine virale che arriva a guarigione nello spazio di qualche giorno. In alcuni casi il dolore è molto intenso.
Non c'è una terapia specifica contro i virus. Si utilizzano farmaci sintomatici e collutori che possono rendere più sopportabile l'aftosi. Dopo è la forza risanatrice della natura (come onestamente affermavano gli antichi medici) che conduce a completa guarigione.
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Un argomento che presenta analogie con le afte è l'alitosi.
Vedi anche le infezioni da papillomavirus (HPV)
Se interessano le neuroscienze:Otoneurolaringologia - la percezione sonora
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