Carlo Govoni
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Dott. Carlo Govoni
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia cervico facciale
Master in vestibologia
Tel. 3358040811 NO SMS
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A volte mi viene chiesto di rispondere a questa domanda: «Dottore, quale è il suo metodo per curare gli acufeni?»
Sicuramente chi mi pone questa domanda è una persona che ha letto poco le pagine di questo sito, ha capito che tra gli argomenti di cui si deve occupare un otorinolaringoiatra ci sono gli acufeni, ha trovato il mio numero di telefono e mi chiama sperando che io abbia nella penna il nome della pillola o della metodica che lo guarirà.
A tutt'oggi la compressa per curare gli acufeni non esiste e sono convinto che non esisterà mai.
Chi chiede quale metodo uso pensa che un medico abbia una medicina per ogni sintomo. Non è così. Spesso chi soffre di acufeni è già stato da uno o più medici oppure in qualche centro acustico dove ha incontrato una persona che gli ha proposto una terapia ben definita, alcune persone hanno anche pagato per fare quella terapia e alla fine, quasi sempre, il loro acufene è rimasto invariato. Che cosa c'è che non va in questo modo di affrontare il problema?
Nel corso del programma TV Eccellenze Italiane il dott. Carlo Govoni è stato intervistato dalla giornalista Nina Sicilia su come affrontare i pazienti affetti da acufeni.
La prima domanda è stata «Che cos’è l’acufene?»
L'acufene è un sintomo e proprio perché è un sintomo può essere provocato da numerose malattie. Trattandosi di sintomo sonoro il primo pensiero va a una patologia dell’orecchio.
Leggi tutto: Come curare i pazienti con acufeni - intervista televisiva
L'acufene è un problema difficile da risolvere e alcuni autori propongono di eseguire iniezioni intrampaniche (o transtimpaniche) di farmaci allo scopo di alleviare o eliminare questo sintomo.
La tecnica dell'iniezione intratimpanica è molto semplice, sotto controllo microscopico si esegue con ago molto sottile la perforazione della membrana e successivamente si inietta il farmaco. Il medicamento resta nella cassa del timpano. Le malattie che potrebbero trarre beneficio da questo trattamento sono patologie cocleari o cocleo-labirintiche, pertanto sono malattie dell'orecchio interno.
Il primo problema è che all'interno della cassa del timpano c'è una barriera che impedisce ai liquidi di penetrare nell'orecchio interno. Questa barriera è costituita dalle membrane delle finestre rotonda ed ovale (indicate in rosso nel disegno). Conosciamo poco sulla permeabilità di queste due membrane, sappiamo però che sono resistenti. Per esempio malattie infettive come le otiti medie non si estendono quasi mai all'orecchio interno, proprio grazie alla resistenza di queste due membrane. Se ci fosse il passaggio di materiale infetto come pus verso l'orecchio interno si avrebbe il quadro della labirintite purulenta, cioè una situazione clinica molto grave ma per fortuna praticamente scomparsa.
Iniezione transtimpanica. L'ago è di colore verde.
1 - condotto uditivo esterno; 2 - martello; 3 - incudine; 4 - staffa; 5 - labirinto;
6 - coclea; 7 - tuba di Eustachio; 8 - membrana timpanica.
OV - Finestra ovale (è un anello attorno alla platina della staffa)
RV - Finestra rotonda
Leggi tutto: Curare gli acufeni con iniezioni intratimpaniche
La malattia provocata dal virus Sars CoV 2 ha reso molto frequenti eventi patologici che prima erano rari; questo concetto è applicabile anche alle malattie dell'orecchio.
Dalla letteratura medica nei pazienti affetti da Covid-19 si riscontrano vertigini (12,2 %), acufeni (4,5 %) e ipoacusie (3,1) [Jafari Z. et al. Hearing Loss, Tinnitus and Dizziness in COVID-19: a systematic review and meta-analysis. Can J Neurol Sci. 2021 Apr 12:1-12 ]
Sono a tutti noti i deficit a carico di gusto e olfatto e turbe dell'equilibrio dopo l'infezione da Covid-19. Si è visto che sia l'infezione e sia la vaccinazione possono provocare disturbi uditivi. A causa dell'infezione virale o degli effetti collaterali del vaccino sono aumentate di molto le ipoacusie dovute a danni della microcircolazione cocleare. La caratteristica fondamentale è una perdita uditiva che insorge in pochissimo tempo, a volte in alcune ore, a volte anche in minor tempo. Abbiamo il quadro clinico dell'ipoacusia improvvisa. E' noto che la parte della coclea più sensibile agli insulti ischemici è il giro basale, cioè quella parte dove vengono analizzati i suoni acuti. Pertanto è facile vedere ipoacusie rigorosamente monolaterali, più accentuate sulle frequenze acute.
E' logico che un fenomeno trombotico possa colpire una coclea; è illogico che le colpisca entrambe nello stesso momento.
Ho provato ad identificare i tracciati audiologici di più frequente riscontro e li riporto partendo dal più lieve al più grave.
Qui vediamo una lieve perdita uditiva di tipo percettivo in orecchio destro,
limitata alle frequenze acute.
Leggi tutto: Perdita uditiva dopo Sars-Cov-2 e dopo vaccinazione anti Covid-19
Alcuni farmaci possono indurre la comparsa di un acufene, si tratta di farmaci meglio noti come farmaci ototossici. L'acufene da farmaci è bilaterale, con caratteristiche simili tra le due orecchie, oppure il paziente pensa che la sorgente sia all'interno della sua testa.
Uno dei farmaci più diffusi è l'acido acetilsalicilico, spesso utilizzato come antidolorifico, antiinfiammatorio ed anche come antiaggregante piastrinico. Quest'ultimo uso presuppone un basso dosaggio, ma tempi di utilizzo molto lunghi, a volte per tutta la vita del paziente. E' stato visto che l'acido acetilsalicilico provoca acufeni se utilizzato a forti dosi o dopo trattamenti molto prolungati (1).
Tra gli antiinfiammatori c'è anche l'indometacina che a dosi prolungate presenta segni di ototosicità e può provocare un acufene.
Altri farmaci ototossici sono i diuretici: furosemide ed acido etacrinico.
Gli antibiotici del gruppo degli aminoglicosidi, soprattutto se somministrati a pazienti con insufficienza renale, determinano ipoacusia bilaterale in caduta per le frequenze acute ed acufeni a tonalità acuta. Altri antibiotici di dubbia ototossicità sono le tetracicline.
Altri farmaci che possono indurre acufeni sono gli inibitori delle monoamminossidasi (anti-MAO), gli antistaminici (utilizzati nel trattamento delle malattie allergiche), il chinino, la carbamazepina, farmaci beta-bloccanti, cortisonici ed anestetici locali.
Sul fatto che gli anestetici locali possano indurre acufeni esistono molti dubbi. Infatti negli anni '70 venne proposto il test alla Lidocaina per capire se un paziente poteva rispondere positivamente al trattamento con anestetici. Venne quindi proposta la Tocainide Cloridrato come farmaco per eliminare un acufene (2, 3). I risultati iniziali furono incoraggianti, poi venne sempre meno utilizzato ed oggi ritengo che la Tocainide (Tonocard - cp 400 e 600 mg) sia da sconsigliare, soprattutto a causa di possibili effetti collaterali.
Tra le sostanze alimentari che non si possono inquadrare come veri farmaci ricordiamo la cafferina e l'alcool. Indubbiamente a dosi moderate non provocano alcun danno. Eccessi di caffeina e di alcoolici possono portare alla formazione di un acufene.
Bibliografia
1) Tinnitus. Claussen Claus Frenz, Current Therapy, 2008.
2) Dati preliminari sull’impiego della Tocainide cloridrato nella terapia degli acufeni. Comunicazione presentata al 70° congresso nazionale S.I.O. – Bologna 25/28 maggio 1983 (A. Procaccini, C. Govoni, V. Cavalca )
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Non è provata l'utilità dell'agopuntura nella terapia degli acufeni
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MALATTIE DELLA BOCCA
E DELLA LINGUA
intervista TV di Nina Sicilia
al dott. Carlo Govoni
Direttore programma TV
Carlo Arangio
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nel numero di dicembre 2020
è stato pubblicato un articolo
scritto da Carlo Govoni
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