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Dott. Carlo Govoni

Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia

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Testi

L’acufene è un sintomo caratterizzato dalla percezione di un suono o di un rumore fastidioso che non esiste nell’ambiente.

I concetti di suono e di rumore sono, secondo la fisica, due concetti diversi. Quando si parla di un sintomo, cioè di una percezione soggettiva riferita da un paziente, questa distinzione è irrilevante.

L’acufene può essere percepito da un solo orecchio, o da entrambi oppure il paziente riferisce che lo sente come se fosse all’interno della testa.

Per poter parlare di acufene la percezione del suono o del rumore deve essere fastidiosa per il soggetto. Una percezione lievissima che non produce alcun fastidio per la persona non deve essere considerata come acufene. L'acufene che costituisce un problema per il paziente è un sintomo importante che deve essere valutato con molta attenzione dal medico. Il più delle volte l'acufene è un sintomo che accompagna una ipoacusia, in casi molto rari è un sintomo di una malattia importante.

Le condizioni fondamentali per parlare di acufene sono:
- l'acufene è un sintomo soggettivo
- l'acufene è la percezione di un suono o un rumore
- l'acufene è fastidioso
- non c’è una sorgente sonora nell’ambiente dove il soggetto lo percepisce.

Per sintomo soggettivo s'intende una percezione di un fenomeno che fa sospettare una malattia ed avvertito solo dal paziente. Esistono anche gli acufeni con sintomi oggettivi, ma sono rarissimi.

Una definizione più elaborata del termine acufene è stata proposta da Jastreboff nel 1995.

L’acufene è la percezione di un suono in uno o in entrambi gli orecchi o nella testa generato esclusivamente da attività del Sistema Nervoso Centrale in assenza di alcuna attività vibratoria o meccanica collegata a sorgenti esterne.

Ritengo che questa definizione sia limitativa in quanto alcuni acufeni possono essere generati da disfunzioni proprie dell'orecchio come gli acufeni nei pazienti con otosclerosi o in quelli con disfunzioni della tuba di Eustachio, oppure da cause più generali come l'ipertensione arteriosa.

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In questo articolo sono indicate le sigle più comuni nell'ambito alimentare ed enologico.

 

D.O.C. - Denominazione di Origine Controllata

D.O.C.G. - Denominazione di Origine Controllata e Garantita

D.O.P. - Denominazione di Origine Protetta
E' una denominazione europea a tutela del nome che viene attribuito ad un prodotto agroalimentare originario di una regione o di un paese.

I.G.P.  - Indicazione Geografica Protetta

I.G.T. - Indicazione Geografica Tipica. E' una indicazione che riguarda i vini.

P.A.T.  - Prodotto Agroalimentare Tradizionale

S.T.G.  - Specialità Tradizionale Garantita

 

 La qualità negli alimenti è un fattore molto importante per la salute e i consorzi che si impegnano a livello locale a garantire la qualità dei prodotti svolgono una funzione importantissima.

 

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La presenza di corpi estranei nei condotti uditivi si osserva occasionalmente nei bambini e negli anziani; c'è un solo rimedio: cercare di asportare al più presto l'oggetto che è entrato nell'orecchio.

Qui di seguito troverete descritto un caso insolito ed eccezionale. La diagnosi di corpo estraneo auricolare è relativamente semplice per un otorinolaringoiatra: attraverso l'otoscopia o la microotoscopia il corpo estraneo è ben visibile e solitamente ostacola la visione della membrana timpanica. Nella realtà pratica il problema è meno semplice, perché non sempre la persona si accorge di avere un corpo estraneo. Questo avviene quando è molto piccolo o molto leggero.  In questo articolo parlerò solo di corpi estranei inanimati. Un'altra possibile difficoltà è costituita dal cerume. Il paziente con corpo estraneo continua a produrre cerume e questo può rendere difficoltosa la visione dell'oggetto estraneo.

I bambini possono introdurre una pallina nell'orecchio (esempio pezzi di giocattoli oppure una pallina di polistirolo) e se questo avviene in assenza di adulti è facile che nessuno se ne accorga. Sarà il primo medico che eseguirà l'otoscopia a capire che c'è qualcosa di strano. In certì casi, soprattutto quando il corpo estraneo è nel condotto da giorni il paziente produce cerume e basta un velo di cerume per far pensare ad un banale tappo.

Negli anziani l'introduzione del corpo estraneo può essere accidentale, spesso capita in chi è affetto da demenza senile oppure anche in soggetti relativamente giovani ma non perfettamente sani mentalmente. Oggi, con la miniaturizzazione degli inserti in gomma delle protesi acustiche questo fenomeno lo si ricontra con una relativa facilità. L'inserto in gomma viene abitualmente inserito nel condotto uditivo dal paziente e col tempo si abitua ad averlo. E' importante che le persone, quando si tolgono l'apparecchio acustico, verifichino sempre che la protesi sia stata estratta completamente. L'insero auricolare, che qui vediamo sulla destra, di colore leggermente bruno, sia sempre aderente al tubicino di raccordo. Se togliendo l'apparecchio ci si accorge che c'è solo il tubicino, cercate pure per terra, ma pensate anche che può essere rimasto nel condotto uditivo. E' questo un evento molto più frequente di quanto non possiate immaginare. In questa eventualità dovete rivolgervi ad un otorinolaringoiatra. A tutti, anche ai medici, se non siete specialisti del settore, non dovete MAI cercare di far uscire un corpo estraneo dal condotto. 

 

protesi acustica retroauricolare migliorare udito

Qui riporto un caso che per me è eccezionale. Questa osservazione l'ho fatta nel mese di marzo del 2023 in un poliambulatorio specialistico. Per la prima volta ho rimosso tre corpi estranei auricolari nella stessa persona. 

 

corpo estraneo orecchio auricolari protesi acustica

 

Nella fotografia che qui riporto sono presenti i tre inserti rimossi nella stessa donna. Ho visitato una signora portatrice di protesi retroauricolare binaurale che si è presentata dicendomi che un inserto dell'apparecchio acustico era rimasto all'interno del condotto uditivo destro e le creava fastidio. Una volta rimosso l'inserto ho visto che subito dopo ne era presente un altro. Due corpi estranei nello stesso orecchio non mi era mai capitato. Asporto il secondo e finalmente vedo la membrana timpanica. Questa è integra e solo un poco arrossata. Ho fatto l'otoscopia nell'altro orecchio ed ho trovato un altro inserto da protesi acustica. Tre corpi estranei in due orecchie. Credo che pochi medici abbiano visto qualcosa di simile. Il problema è che questi inserti sono leggeri e sono di plastica morbida, quando il paziente si toglie la protesi non si accorge che in fondo al tubicino manca l'inserto e così lo trattiene per lunghi periodi nel condotto.

corpo estraneo orecchio auricolari protesi acustica centimetro

Marzo, 2023 - tre inserti in gomma rimossi dalle orecchie della stessa persona 
Due a destra e uno a sinistra.

 

Il mio grido d'allarme è rivolto a tutti coloro che usano le protesi acustiche. Se vi capita di vedere un apparecchio acustico senza l'auricolare morbido non pensate che vi sia caduto e che l'abbiate perso. Lo stesso discorso vale per i venditori di apparecchi. Se un vostro cliente vi porta un apparecchio acustico e vi dice che ha perso l'inserto, non limitatevi a venderne un altro. E' fondamentale esplorare l'orecchio del paziente. E' sufficente fare una otoscopia, cioè guardare l'orecchio con un otoscopio ed è facile capire che c'è qualcosa che non va. Potrete vedere del cerume che occupa il condotto uditivo, ma, se c'è un corpo estraneo, mai si potrà vedere per intero la membrana timpanica.   

 

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Per esame cocleovestibolare si intende l'esame audiometrico unito alle prove vestibolari, lo si esegue in un unico accesso.

Prima di eseguire un esame audiovestibolare o cocleovestibolare è necessaria una otoscopia. Dopo si esegue l'esame dell'udito o esame audiometrico che è stato già illustrato in questo sito.  Occorre tenere distinte le persone che hanno una otoscopia ed un esame audiometrico normale dalle altre. Le vertigini, come vedremo sono un argomento molto complesso. L'esame vestibolare indaga in modo specifico la funzione vestibolare, cioè quella parte della regolazione dell'equilibrio che avviene grazie al labirinto. I due apparati (uditivo e vestibolare) sono contenuti nell'orecchio interno, hanno parti in comune, quindi è sempre bene studiarli assieme in quanto alcune malattie si comprendono meglio proprio dall'indagine congiunta degli organi dell'equilibrio e dell'udito.

labirinto membranoso carlo govoni vestibologoNella figura in azzurro il labirinto, in giallo scuro il nervo vestibolare
inferiore, in giallo il nervo vestibolare superiore. In bianco gli organi
dell'udito: coclea e nervo cocleare. L'unione dei nervi vestibolare e
cocleare forma l'ottavo nervo cranico o nervo vestibolo-cocleare.

 

L'esame vestibolare consiste in una serie di prove che mirano a valutare i movimenti oculari e l'esistenza di un nistagmo. Quest'ultimo può essere spontaneo o evocato. Proprio per ricercare il nistagmo evocato si fanno compiere al paziente delle manovre specifiche. L'esame vestibolare serve per capire se la percezione della posizione del corpo e della testa nello spazio sono perfettamente comprese dal cervello.

Le prove vestibolari possono scatenare vertigini, ma è compito del medico capire se è il caso di insistere o meno con queste manovre. Normalmente l'esame vestibolare non si fa in fase di vertigine acuta; oppure si fanno poche manovre e molto delicate. Le prove possono scatenare vertigini con nausea. Si tratta di vertigini che si verificano sotto controllo del medico, pertanto sono di breve durata e si esauriscono in poco tempo.

Alcuni raccomandano di non mangiare nelle quattro ore che precedono una visita otorinolaringoiatrica dove si esegue un esame vestibolare. Questo è un particolare non tassativo e che quasi sempre viene rispettato naturalmente. Per sottoporsi a questo esame non è necessario essere accompagnati. Quando si esce dall'ambulatorio si potrà guidare l'auto. Se ci fossero problemi di vertigine o di instabilità a fine esame vestibolare normalmente il medico se ne accorge e tiene seduto il paziente per qualche minuto, prima di farlo uscire dall'ambulatorio.

E' bene che il paziente abbia ben chiaro il nome e il dosaggio dei farmaci che assume e riferirlo al medico. Se è possibile cercate di contattare il medico due giorni prima della visita per sapere se dovete sospendere qualche medicina. Raramente è necessaria una sospensione farmacologica.

I risultati dell'esame audiovestibolare sia per la parte cocleare che per la parte vestibolare vanno interpretati in rapporto all'età della persona. Occorre tenere presente che la presbiacusia e la presbistasia non sono malattie, ma sono lo stato di "normalità" in rapporto all'età. 

 

milano columbus scala gio pontiColumbus Clinic Center, la scala della parte nuova.
Progettista Gio Ponti

Sporgersi da una scala molto alta può essere uno stimolo per avere una crisi vertiginosa.

 

 

 

 

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Fisica acustica o fisica del suono è un argomento indispensabile per comprendere meglio i problemi relativi alla comunicazione verbo acustica. Ho inserito in questa pagina le più comuni definizioni.

Andrea 2

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Carlo Govoni è stato intervistato da Sara Gelli.

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