Carlo Govoni
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Dott. Carlo Govoni
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia
Tel. 3358040811 - NO SMS - NO WhatsApp
Il giorno 11 marzo 2016 si è tenuto presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi a Reggio Emilia un convegno ai confini tra scienza ed arte dal titolo: "Neuroestetica, l'invenzione della bellezza". Il convegno si colloca tra le scienze biomediche, la storia e la cultura generale. Il dibattito è stato particolarmente interessante per l'intervento di diversi medici e di alcuni giornalisti. La relazione introduttiva è stata svolta dal dott. Marco Ruini: "Neuroscienze e giudizio estetico: l'invenzione della bellezza."
Leggi tutto: Reggio Emilia: Neuroestetica, l'invenzione della bellezza
Con l'acronimo inglese di BAHA si intendono speciali protesi acustiche impiantabili e semi-impiantabili. Sono particolari protesi acustiche che vengono fissate con un intervento chirurgico all'osso.
BAHA è l'acronimo di Bone Anchored Hearing Aid.
E' pertanto una protesi acustica fissa, che si inserisce sulla mastoide, cioè su quell'osso che sta dietro al padiglione auricolare. Questo dispositivo è costituito di tre parti: a) un impianto in titanio, b) un appoggio per la connessione (abutment) e c) un processore del suono.
L'impianto in titanio è una vite della lunghezza di 3-4 mm che si colloca sull'osso del paziente. La lunghezza è calcolata sulla base dello spessore del punto dove si eseguirà il posizionamento. Questo impianto dovrà restare nel tempo e si parla di osteointegrazione. Sono stati fatti diversi studi in proposito e l'osteointegrazione è stata dimostrata. (Pfiffer F. Kompis M. - Comparison of sound processors based on osseointegrated implants in patients with conductive or mixed hearing loss.). E' importante che si arrivi all'osteointegrazione e per renderla più facile sono stati predisposti dei rivestimenti porosi che facilitano questa azione. Il meccanismo è identico a quello in uso per le protesi in titanio che si usano in odontoiatria, in ortopedia e in chirurgia maxillo-facciale. Il tempo per raggiungere l'integrazione del titanio all'osso varia dalle 3 alle sei settimane.
La seconda parte del dispositivo BAHA è il pilastro di connessione che si avvita all'impianto in titanio.
La terza parte è il processore sonoro. Questo ha le dimensioni di cm 3 x 2 e s'incastra sul pilastro di connessione. Il processore contiene due microfoni, un processore per analizzare e amplificare i suoni, un trasduttore per trasformarli in vibrazioni meccaniche ed una batteria per l'alimentazione.
Questo tipo di protesi non si può utilizzare per tutte le forme di sordità, ma si adatta a molte.
L'indicazione principale è data dalle sordità di trasmissione gravi. Queste forme di ipoacusia non sono frequenti. Oggi si utilizza anche il BAHA nelle sordità miste, cioè ipoacusie con componente percettiva e componente trasmissiva.
Gli esami fondamentali per capire se un paziente può essere candidato ad una protesi acustica impiantabile tipo BAHA sono l'otoscopia, l'esame audiometrico e l'impedenzometria.
Esempio di tracciato audiometrico di severa ipoacusia bilaterale.
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Le protesi acustiche sono un argomento alquanto misterioso, alcuni ne parlano come dei presidi miracolistici, altri dicono che non servono a nulla.
Cerchiamo di capire in cinque punti che cosa sono realmente e quali risultati si possono ottenere con una protesi acustica.
1 - Generalità sulle protesi acustiche.
2 - Protesi retroauricolari - BTE.
3 - Protesi endoauricolari - ITE.
4 - Protesi da inserire completamente nel canale uditivo - CIC
5 - Protesi incorporate negli occhiali.
1 - Generalità sulle protesi acustiche.
La protesi acustica è un presidio medico oggetto di molte discussioni. Vediamo subito: che cos'è una protesi acustica? Si tratta di un dispositivo formato da un microfono, un amplificatore e un ricevitore o altoparlante.
Oggi esistono in commercio due tipi di apparecchi: analogici e digitali.
Il microfono di un apparecchio analogico trasforma i suoni in un segnale elettrico, li invia all'amplificatore che aumenta l'intensità e poi la corrente elettrica amplificata viene trasformata nuovamente in suono dall'altoparlante.
Da diversi anni si sono diffusi gli apparecchi digitali dove il suono viene trasformato dal microfono in un codice binario ( 0 - 1 ). Il suono così trasformato viene elaborato da un microprocessore che l'amplifica in intensità e poi viene ritrasformato in segnale acustico per mezzo di uno specifico altoparlante.
Le differenze tra tecnologia analogica e digitale sono parecchie. Con i modelli digitali si riesce ad elaborare il suono con minime interferenze. Questo vantaggio qualitativo è importante per una migliore fedeltà sonora e per una maggiore tollerabilità degli apparecchi acustici da parte di chi li deve utilizzare. Ovviamente per fare queste azioni tutti gli apparecchi necessitano di energia, questa è fornita da apposite batterie.
La protesi acustica è un corpo estraneo che deve stare a contatto con l'orecchio per tutto il periodo in cui viene usato e questo può creare dei problemi.
Quali precauzioni dovrebbero adottare coloro che portano tutti i giorni un apparecchio acustico?
L'apparecchio acustico è un oggetto estraneo e occorrono sempre delle precauzioni per poterlo portare con tranquillità, senza che questo provochi dei problemi.
Qual'è la parte del corpo sottoposta a maggiori sollecitazioni da parte di una protesi acustica?
La zona più sollecitata è il condotto uditivo esterno. La pelle che riveste il condotto uditivo si irrita molto facilmente. Si possono creare delle otiti esterne e, a volte, delle otomicosi. Altro fenomeno frequente è la formazione di un tappo di cerume; quest'ultimo crea non pochi problemi e contribuisce ad irritare la pelle del condotto. Il principio fondamentale che si dovrebbe cercare di rispettare è che la cute del condotto deve essere sempre ben areata. Questo non avviene quando si indossa una protesi endoauricolare. L'aria non passa nemmeno quando si usano alcune chiocciole delle protesi retrauricolari che sono particolarmente compatte. Un poco d'aria passa con le moderne chiocciole.
Nella cute del condotto uditivo ci sono ghiandole sudoripare e ghiandole sebacee modificate che producono cerume. Per effetto delle protesi endoauricolari o delle chiocciole si crea un ambiente caldo umido. E' questo un ambiente adatto per la crescita di germi ed anche di miceti (funghi). Inoltre il cerume tende ad accumularsi e arriva a formare un vero tappo. Solitamente tutto questo avviene nella metà mediale (interna) del condotto uditivo. Sappiamo che alla fine del condotto c'è la membrana timpanica. Normalmente questi problemi: otiti esterne batteriche o micotiche e i tappi di cerume si formano prima di raggiungere la membrana. Però nelle infezioni avanzate e nei tappi di cerume molto consistenti anche il timpano è sofferente. Si osservano con molta frequenza delle estensioni delle infiammazioni alla membrana (miringite).
Togliere il cerume dal condotto uditivo di chi indossa una protesi acustica è semplice?
No, togliere il cerume nei portatori di protesi acustiche è una manovra delicata e difficile. Non può essere eseguita dai venditori di protesi o dottori in audioprotesi. Si riteneche in questi casi ci si debba rivolgere ad uno specialista ORL. L'otorinolaringoiatra sceglierà lo strumento più adatto. In molti casi, proprio per la sottigliezza delle pareti del condotto, soprattutto se è molto stretto, è sconsigliabile l'uso dell'aspiratore. Molto utile è l'uso preventivo di goccie che sciolgono o ammorbiscono il cerume.
Protesi acustica retroauricolare.
A sinistra la chiocciola, da qui esce il suono amplificato.
La protesi acustica è un apparecchio elettroacustico in grado di trasformare l'energia acustica in energia elettrica, amplificarla e poi trasformare l'energia elettrica amplificata in un suono. Questi concetti sono alla base di una protesi elettroacustica (elettronica) oggi l'evoluzione digitale ha modificato i componenti.
I componenti fondamentali di una protesi elettroacustica sono tre.
Microfono: trasforma il suono in energia elettrica.
Amplificatore: amplifica l'energia elettrica.
Ricevitore o altoparlante: trasforma l'energia elettrica amplificata in suono.
Affinché un dispositivo elettroacustico funzioni è necessaria l'energia elettrica. Questa è fornita da una batteria o pila.
In questo disegno del 1994 sono schematizzati i componenti di una protesi acustica.
Col passare degli anni è cambiato notevolmente in sistema di amplificazione (5).
Oggi le protesi hanno tutte un sistema di amplificazione digitale.
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