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Dott. Carlo Govoni

Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia

Tel. 3358040811  -  NO SMS  -  NO WhatsApp     

Testi

Oggi la gente chiede notizie su qualsiasi argomento e in qualsiasi forma. Una domanda che ho sentito fare è la seguente:

  Si può ottenere un esame audiometrico gratuito?

E' evidente che uno specialista può fare di tutto, può fare sconti e può anche lavorare per beneficenza. Normalmente la parcella costituisce un segno dell'impegno che il professionista mette per interpretare il caso e per proporre una soluzione. Ma perchè viene richiesto da qualche paziente un esame audiometrico gratuito?
Il motivo è abbastanza semplice. Provate a scrivere sul più comune motore di ricerca (google.it) le parole esame audiometrico g   e vi apparirà subito la parola gratuito. Già questo dovrebbe far capire che si tratta di una ricerca ampiamente utilizzata dagli utenti. Dopo premete il tasto invio e troverete le indicazioni per centinaia di siti. Fate scorrere dieci, venti pagine di Google troverete ancora chi offre esami audiometrici gratis. Il numero di coloro che in Italia offrono esami audiometrici gratuiti mi sembra che sia almeno una cifra di quattro numeri.

 

Le otiti nel bambino sono una importante causa di malattia e questo argomento è stato oggetto di una intervista fatta dalla giornalista Nina Sicilia al dott. Carlo Govoni. Il 21 marzo 2024, nel corso del programma "La parola all'esperto" è andato in onda sul digitale terrestre Odeon TV - "Medicina365" - questa conversazione che ritengo utile. Le otiti, in particolare quelle del bambino, sono malattie molto comuni, è stata illustrata la loro importanza e sono state date indicazioni per aiutare i genitori dei piccoli pazienti che soffrono per malattie dell'orecchio.

 2024 01 carlo govoni OTITI BAMBINO

2024 03 le otiti bambino link PA4156 Dott Carlo Govoni

 

https://medicina365.it/2024/03/22/dott-carlo-govoni-otiti-nei-bambini/

 

Col termine russare s'intende l'emissione di rumori più o meno intensi durante il sonno in concomitanza degli atti respiratori. In queste pagine cercherò di spiegare perchè avviene questo fenomeno che colpisce tutti gli essere umani, di qualsiasi età.

Il meccanismo fondamentale per il quale una persona russa è che l'aria inspirata passa per vie aeree superiori ristrette e, durante l'espirazione, si crea un flusso turbolento che mette in vibrazione i tessuti molli (base lingua, tonsille palatine, pilastri palatini, ugola e palato molle). Da queste vibrazioni si genera un suono: il rumore russatorio.

Il restringemento delle vie aeree superiori può avvenire a diversi livelli.
Naso - Contribuiscono le deviazioni del setto, le ipertrofie dei turbinati, la presenza di eventuali polipi nasali o altri processi espansivi.
Rinofaringe - Nel bambino l'ostruzione è provocata soprattutto dall'ipertrofia adenoidea. Nell'adulto eventuali processi espansivi.
Faringe - E' l'unico tratto delle vie aeree superiori sprovvisto di scheletro rigido, pertanto non c'è un naturale supporto che contrasta l'eventuale collabimento. Qui ci sono le tonsille palatine che riducono lo spazio respiratorio e, in alcune situazioni specifiche, la base della lingua provoca lo stesso effetto.
Laringe - E' un organo dotato di un robusto scheletro cartilagineo. Contiene al suo interno le corde vocali che è il punto più stretto di tutto il tratto respiratorio. Alcune malattie delle corde vocali possono determinare importanti disturbi respiratori e anche essere causa di russamento. 

adenoidi tonsille palatine linguali anello waldayer otorino govoni

 

 

Fattori che favoriscono il russare durante il sonno.
- Dormire in posizione supina, cioè a pancia in su. In questo modo si facilita la caduta all'indietro della lingua e si provoca un restringimento faringeo. Sempre in questa posizione si facilita l'aumento di volume dei turbinati inferiori per un maggior richiamo di sangue.
- La fase REM del sonno. E' questa la fase del sonno di maggiore rilassamento, c'è quindi una riduzione fisiologica del tono di tutti i muscoli, in particolare di quelli che interessano la faringe.  Sono muscoli dilatatori della faringe lo stilofaringeo, il genioglosso e il genioioideo. Questi muscoli, quando si rilasciano, provocano un restringimento faringeo. 
- La flaccidità della faringe. Occorre ricordare che la faringe è l'unico segmento delle vie aeree superiori che è privo di uno scheletro rigido.

In conclusione l'uomo russa per due fondamentali motivi.
1 - Presenza di una ristrettezza nelle vie aeree superiori
2 - Durante l'espirazione si genera un flusso d'aria turbolento che mette in vibrazione i tessuti molli e determina il rumore russatorio.

 Il russamento è quindi espressione di una ostruzione parziale delle alte vie aeree. Può non essere espressione di una malattia, ... ma può essere il primo segno di manifestazioni cliniche significative.

Sulle manifestazioni cliniche vedi l'articolo sulle apnee ostruttive nel sonno OSAS

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Se questo articolo ti ha interessato Ti suggerisco:

- Ipertrofia dei turbinati (è una causa di russamento) e trattamento di questa patologia

.

- Malattie e microchirurgia delle corde vocali

 

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Le malattie del naso e dei seni paranasali sono malattie in frequente ascesa a causa dell'inquinamento atmosferico e del cambiamento climatico. Si osserva anche un incremento delle affezioni neoplastiche, penso che questo sia un effetto dell'evoluzione tecnologica e della maggiore attenzione che i medici rivolgono a questo distretto. I mezzi diagnostici sia endoscopici che per immagini (TC e RMN) sono migliorati ed oggi si riesce a diagnosticare neoformazioni molto piccole. Le malattie rino-sinusali sono un capitolo molto importante della patologia proprio perché coinvolgono una parte del corpo umano difficile da indagare ed anche difficile da curare

Il testo che riporto in queste pagine è tratto da un lungo articolo "SPECIALE RINOSINUSITI" che è stato pubblicato sulla rivista "Diagnosi & Terapia" nel mese di marzo 2017.

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CENNI DI ANATOMIA  del naso e dei seni paranasali

Le sinusiti, meglio denominate rinosinusti, sono le infiammazioni del naso e dei seni paranasali. Ritengo utile precisare alcuni semplici concetti anatomici del distretto interessato. Il naso è ben noto a tutti, è costituito da due cavità (fosse nasali) separate da una parete ossea e cartilaginea: il setto nasale (figura 1). All’interno delle fosse nasali sono presenti i turbinati, tre per ciascun lato. Sotto ad ognuno c’è un piccolo spazio che prende il nome di meato (inferiore, medio e superiore).

Molto più complessi sono i seni paranasali, si tratta di sei cavità scavate nelle ossa della faccia e disposte attorno alle fosse nasali. In uno sdoppiamento dell’osso frontale ci sono i seni frontali, i quali, con specifici dotti, drenano le loro secrezioni nella porzione antero-superiore delle fosse nasali. Più in profondità rispetto ai seni frontali c’è il seno etmoidale e ancora più in profondità c’è il seno sfenoidale. Molto importante è l’etmoide perché attraverso una sottile lamina (lamina cribra) passano le fibre nervose olfattive. E’ facile comprendere come importanti malattie che colpiscono la porzione superiore del naso o l’etmoide comportano anche alterazioni o riduzioni dell’olfatto.

Ai lati delle fosse nasali, scavati nelle ossa mascellari, ci sono i seni mascellari destro e sinistro. Questi sono due cavità che presentano un orifizio naturale nel meato medio.

Le funzioni del naso sono l’umidificazione, la depurazione, la purificazione e il riscaldamento dell’aria inspirata. Passando per le fosse nasali l’aria è idonea per una buona respirazione polmonare. Inoltre non dobbiamo dimenticare che il naso è l’organo dell’olfatto, un senso spesso sottovalutato.

Più difficile da spiegare è la funzione dei seni paranasali: essendo cavità piene d’aria alleggeriscono la parte anteriore del cranio.

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LE RINOSINUSITI

Le infiammazioni dei seni paranasali sono le rinosinusiti. Queste, come tutti i fenomeni infiammatori, si distinguono in acute e croniche. Le rinosinusiti acute sono rare, sono caratterizzate dal dolore e spesso accompagnate da malessere e febbre. Quasi sempre sono causate da germi sensibili agli antibiotici e sono limitate ad uno o due seni paranasali, pertanto il dolore è ben localizzato. Esistono anche forme di pansinusite (coinvolgimento di tutti i seni paranasali) che provocano cefalee molto dolorose. Le infiammazioni acute dei seni paranasali possono svilupparsi unitamente ad una rinite acuta. Oggi con l’utilizzo di molti antibiotici si riesce ad avere una guarigione completa. Non in tutti i casi c’è la guarigione, ma si osserva il passaggio da rinosinusite acuta a quella cronica.

Piuttosto diverse sono le rinosinusiti croniche. Non è facile individuare la causa. Per spiegare la cronicizzazione di queste infiammazioni si pensa al continuo inalare di aria mista a polvere, allo smog e alle brusche variazioni climatiche. Una causa di non trascurabile di rinosinusite cronica sono alcune attività che espongono il lavoratore ad inalare polveri, oppure colpiscono persone costrette a lavorare in ambienti freddi e umidi. 

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LA DIAGNOSI DI RINOSINUSITE

L’otorinolaringoiatra è lo specialista idoneo a valutare il naso, le fosse nasali e i seni paranasali. Egli è in grado di esplorare le fosse nasali con una visione diretta (rinoscopia anteriore) ed anche con l’utilizzo di fibre ottiche. Gli strumenti a fibre ottiche sono molto diffusi, possono essere rigidi o flessibili. La scelta dello strumento da usare va fatta dopo una rinoscopia tradizionale, perché se la fossa nasale è molto stretta questi strumenti passano con difficoltà, oppure non passano affatto, pertanto si corre il rischio di provocare dolore. Lo specialista non deve fare manovre dolorose e deve astenersi da eseguire indagini endoscopiche in pazienti non collaboranti. Il rischio è quello di non riuscire a fare l’esame e il paziente avrà un pessimo ricordo, che inciderà su eventuali esplorazioni future.

endoscopio fibroscopia ottica flessibile flexible endoscope pediatrico govoni specialista otorinoRinofibroscopio flessibile per rinofibroscopia o fibrorinoscopia.

 

I vantaggi delle fibre ottiche (rinofibroscopia o fibrorinoscopia) sono l’esplorazione con una visione ingrandita e la possibilità di vedere zone non esplorabili direttamente, questo perché molte ottiche consentono una visione angolata.

E’ importante valutare le condizioni della mucosa, le ipertrofie e le secrezioni patologiche. Nei casi di produzione di materiale secretivo sono visibili gli orifizi da cui fuoriesce e pertanto in alcuni casi si riesce a fare una localizzazione esatta del seno paranasale affetto da sinusite.

Un esame molto importante per lo studio delle fosse nasali e dei seni paranasali è la TAC. Già una TAC senza contrasto consente di vedere molto bene quelle parti che con la visita e con la fibrorinoscopia non sono visibili. La TAC sfrutta come contrasto l’aria, infatti una buona ventilazione dei seni paranasali è indicativa per un buon funzionamento degli stessi. Negli esami tomodensitometrici l’aria è nera e le ossa sono bianche, pertanto questa diversità cromatica si rivela essenziale. Le possibilità diagnostiche di una TAC a sezioni sottili sono molto elevate.

tac ipertrofia turbinato inferiore otorino carlo govoni orlImmagine TAC massiccio facciale

 

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LA DIFFICOLTA’ RESPIRATORIA NASALE

Una buona respirazione nasale consente un’ottima ventilazione dei seni paranasali e una valida respirazione polmonare. Molte persone, soprattutto quelle che non fanno particolari sforzi fisici, pensano di respirare bene anche se hanno il setto deviato oppure i loro turbinati sono di notevoli dimensioni. La respirazione nasale non va valutata nei momenti di riposo, ma si deve considerarla durante gli sforzi fisici e si deve sempre pensare a lunghi periodi di vita. Negli anziani è molto positivo poter respirare adeguatamente dal naso. Una buona pervietà respiratoria nasale consente che l’aria venga filtrata, depurata, riscaldata e umidificata in modo da diventare ottimale per la respirazione. Un naso perfettamente funzionante è la migliora garanzia per una buona respirazione polmonare.

Gli ostacoli alla respirazione nasale più frequenti sono le ipertrofie dei turbinati inferiori (figura 2), spesso associate alle deviazioni del setto. In questi casi la soluzione è quasi sempre chirurgica. Gli interventi correttivi sono interventi di elezione, cioè interventi che si fanno per migliorare una situazione, ma non per fronteggiare una necessità immediata. Negli interventi elettivi non si deve far correre al paziente alcun rischio operatorio, pertanto è bene eseguirli quando il soggetto è giovane o è in età matura. Sono sconsigliati in età avanzata. Ho sempre sostenuto che le persone non devono aspettare di essere anziani per chiedere ai medici una valutazione della loro respirazione nasale. Una visita otorinolaringoiatrica è sempre consigliata prima dei cinquant’anni. Nei casi di difficoltà respiratoria, se lo specialista suggerisce una soluzione chirurgica, è bene operare prima dei 60/65 anni.

Per migliorare la respirazione nasale e di conseguenza anche la ventilazione nei seni paranasali sono possibili terapie sia mediche che chirurgiche.

In commercio ci sono molti prodotti sotto forma di spray che contengono cortisonici e agiscono sulla componente infiammatoria, pertanto sono attivi solo sui turbinati. La loro azione è lenta e non sempre sono efficaci. Altri farmaci sono gli spray con vasocostrittori, questi agiscono riducendo il flusso sanguigno dei turbinati, hanno rapidità d’azione e sono apprezzati dai pazienti. Il vasocostrittore riduce il volume del turbinato e migliora la respirazione. Il rischio di questi prodotti è che la riduzione del turbinato è di breve durata, pertanto dopo alcune ore il paziente ritorna nella situazione iniziale. Col passare del tempo i benefici diminuiscono e in certi casi il soggetto utilizza lo spray di continuo. Il rischio è lo sviluppo di una ipertrofia medicamentosa dei turbinati che col passare dei mesi diventa resistente ai farmaci.

Le soluzioni chirurgiche sono parecchie e vanno valutate caso per caso. Una tecnica di recente introduzione che ha modificato notevolmente la chirurgia dei turbinati è la devascolarizzazione con radiofrequenze. E’ questo un intervento eseguibile in anestesia locale, della durata di circa 20 minuti e non prevede il tamponamento nasale. La tecnica consiste nell’introduzione di un elettrodo (uno strumento simile ad un lungo ago) che collegato ad apposito apparecchio crea una riduzione di volume del turbinato (figura 3). Il chirurgo usa questo strumento più volte fino a quando non ha ottenuto il risultato voluto. Tra i vantaggi della devascolarizzazione ricordo lo scarso sanguinamento e la possibilità di poterla usare a tutte le età: dagli adolescenti fino ai settantenni. Il risultato finale sono i turbinati più piccoli e un miglioramento della respirazione nasale (figura 4).  

Se il setto è particolarmente deviato occorre pensare ad un intervento più complesso denominato settoplastica. Ovviamente se oltre alla deviazione del setto ci sono i turbinati ipertrofici si esegue settoplastica e devascolarizzazione turbinati in un'unica seduta chirurgica. In questi casi è necessaria l’anestesia totale e si prevede un ricovero di due o tre giorni.

Per coloro che, oltre alla deviazione del setto, hanno un naso che non apprezzano esteticamente è possibile eseguire con un unico atto operatorio un intervento denominato rinosettoplastica, con questo si correggono i dismorfismi della piramide, si raddrizza il setto nasale e si possono anche ridurre i turbinati.

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LA RINOSINUSITE CRONICA POLIPOIDE o POLIPOSI NASALE

La poliposi nasale è una particolare forma di rinosinusite caratterizzata dalla presenza di polipi nelle fosse nasali. In questi casi la difficoltà respiratoria nasale è uno dei sintomi più precoci. Alcuni specialisti ritengono che la poliposi e la rinite allergica siano malattie correlate. Sicuramente sono presenti casi di poliposi nasale associati a manifestazioni allergiche, ma non sempre. La poliposi è una malattia benigna, le degenerazioni dei polipi verso la malignità sono estremamente rare. La rinosinusite cronica polipoide è una malattia che richiede un notevole impegno sul piano terapeutico. Come altre forme di rinosinusite la terapia può essere medica. Oggi sono in commercio numerosi spray nasali a base di corticosteroidi che portano a buoni risultati, anche se raramente sono definitivi.

La terapia più radicale è quella chirurgica. Il vero problema della rinosinustie cronica polipoide è che la base di impianto dei polipi non sono le fosse nasali, ma i seni paranasali. Quindi una estirpazione totale della malattia è difficile, pertanto in questi interventi esiste un alto rischio di recidiva. L’intervento che viene quasi sempre consigliato è un intervento in videoendoscopia che permette l’asportazione dei polipi e le aperture multiple dei seni paranasali. Questo intervento è noto con l’acronimo inglese FESS (Functional Endoscopic Sinus Surgery).

L’intervento di FESS è delicato, necessita di uno strumentario particolare e pertanto è eseguibile solo in cliniche adeguatamente attrezzate.

LE RNOSINUSITI ALLERGICHE

La rinite e la sua evoluzione verso i seni paranasali (rinosinusite allergica) è una malattia molto frequente. Si pensa che oltre il 10% delle persone abbiano malattie respiratorie di carattere allergico. Per allergia s’intende una reazione anomala di alcuni organi quando vengono in contatto con determinate sostanze (allergeni). Gli allergeni che più comunemente causano una rinosinusite sono gli acari della polvere, i pollini, i peli di alcuni animali domestici e alcuni cibi.

Il sintomo più tipico delle patologie respiratorie nasali allergiche è lo starnuto. Altri segni sono una rinorrea acquosa, una concomitante congiuntivite (arrossamento degli occhi), una diminuzione dell’olfatto (iposmia o anosmia), il prurito nasale e la cefalea. Il mal di testa conseguente ad una rinosinusite è spesso frontale o come se provenisse dal centro del cranio o dagli occhi. Nelle sinusiti mascellari il dolore è soprattutto facciale.

Le reazioni allergiche sono dovute sotto l’aspetto biochimico ad un incremento di particolari anticorpi della classe IgE. Questi anticorpi possono essere evidenziati attraverso test di provocazione, ma anche per mezzo di specifiche ricerche sul sangue.

La terapia è solo medica. I farmaci più usati sono i cortisonici e gli antistaminici. Purtroppo le allergie costituiscono un importante problema perché la vera terapia eziologica è eliminare l’esposizione agli allergeni, ma vivere sopra ai 2000 metri di quota o in una stanza dove non ci siano né polveri e né pollini sono soluzioni poco realizzabili in pratica.

 

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NEOPLASIE DEL NASO E DEI SENI PARANASALI

I tumori del naso e dei seni paranasali sono malattie molto rare. Le statistiche riferiscono di un caso ogni centomila persone. Ritengo però che sia utile parlarne perché si è visto che i fumatori sono a rischio, ma sono ancor più a rischio alcune categorie di lavoratori. I sintomi soggettivi sono spesso molto sfumati e aspecifici come il percepire cattivi odori laddove non ci sono e accusare minimi sanguinamenti dal naso.

Trattandosi di categorie ormai ben individualizzate è possibile fare attività preventiva e diagnosticare questi tumori ancor prima della comparsa dei sintomi. Si è osservato negli anni settanta che i lavoratori del legno e del cuoio sono i più esposti. Analisi più precise hanno individuato che i lavoratori che utilizzano strumenti che producono segatura fine proveniente da legni duri sono quelli veramente esposti a questo rischio. I boscaioli e i lavoratori del cuoio lo sono in misura inferiore.

Studi clinici hanno osservato che le polveri fini inducono alterazioni nelle mucose nasali (fenomeno definito metaplasia) ed è sulle mucose così danneggiate che si può instaurare un tumore maligno. Come ho detto all’inizio si tratta di un rischio molto raro, ma verso il quale è possibile fare prevenzione.

La prevenzione di primo livello consiste in una visita otorinolaringoiatrica con rinofibroscopia. In questi pazienti si esegue una esplorazione completa del naso. Si osservano anche gli orifizi naturali dei seni paranasali e si guarda se ci sono secrezioni sospette. Un secondo livello prevede esami radiologici per lo studio dei seni paranasali e eventuali prelievi a scopo bioptico.

Le neoplasie maligne del naso, qualora dovessero presentarsi sono malattie importanti, dove la chemioterapia può fare poco e l’eradicazione chirurgica è spesso difficile. I tumori maligni sono molto diversi l’uno dall’altro per le caratteristiche istologiche e per la sede d’insorgenza. Di conseguenza la strategia chirurgica dovrà essere studiata caso per caso.

Negli ultimi anni si stanno diffondendo visite otorinolaringoiatriche preventive per i lavoratori a rischio. Queste visite le ritengo veramente importanti perché consentono di poter fare una diagnosi precoce dei tumori maligni del naso e dei seni paranasali; in questo modo sarà possibile sottoporre i pazienti ad intervento chirurgico quando la neoformazione è ancora di piccole dimensioni.

Le rinosinusiti, intendendo tutte le malattie del naso e dei seni paranasali, sono un argomento specialistico molto interessante perché è in continua evoluzione e perché i sanitari hanno a disposizione diverse soluzioni terapeutiche. In questi casi è importante l’esperienza e la capacità del medico nel saper consigliare il trattamento più adatto al paziente che ha di fronte.

 

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Nel Centro è possibile ottenere una valutazione clinica per ogni malattia di competenza otorinolaringoiatrica. Si trattano in particolare malattie dell'apparato uditivo, disturbi dell'equilibrio, malattie delle ghiandole salivari, della bocca, del faringe e laringe. Un particolare interesse è rivolto ai pazienti che soffrono di acufeni e in questo sito troverete una sezione con numerosi articoli tutti dedicati a questo argomento

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