Carlo Govoni
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Dott. Carlo Govoni
Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia
Tel. 3358040811 dal lunedì al venerdì preferibilmente dalle 10,30 alle 12,00
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Il Long Covid determina molti effetti che facciamo fatica a riconoscere, qui parleremo della possibile riattivazione del virus di Epstein-Barr, cioè il virus della mononucleosi infettiva.
La mononucleosi è una malattia molto nota, è anche conosciuta col nome di malattia del bacio o malattia dei fidanzati. Questo nome deriva dal fatto che si trasmette con la saliva. E' ovvio che non si trasmette solo coi baci, ma anche mangiando o bevendo scambiandosi le posate o i bicchieri. Si possono infettare gli sportivi delle categorie minori dove più ragazzi bevono dalla stessa bottiglia. La mononucleosi è una malattia tipica degli adolescenti e dei giovani. La maggior frequenza la troviamo nella fascia compresa tra i 12 e i 35/40 anni. Non c'è differenza tra i sessi. Il virus della mononucleosi appartiene, come il citomegalovirus, alla famiglia degli Herpesvirus.
La diagnosi di questa malattia la si esegue con la ricerca degli anticorpi specifici IgG e IgM, solo se entrambi sono elevati possiamo parlare di malattia in corso. La presenza dei soli anticorpi IgG dimostra che la malattia c'è stata, ma non è in atto. E' stato visto che circa il 90% delle persone adulte ha gli anticorpi IgG elevati. Questo significa moltissimi soggetti in qualche momento della loro vita hanno avuto un contagio dal virus di Epstein-Barr (virus della mononucleosi infettiva). Diverse persone hanno avuto questa malattia in modo asintomatico oppure ci sono stati alcuni giorni di malessere e sono stati confusi con una banale tonsillite acuta.
La mononucleosi infettiva è una malattia caratterizzata da una incubazione di diverse settimane, normalmente da quattro a dieci. Il sintomo di esordio è quasi sempre una tonsillite acuta che recede con difficoltà e non risponde agli antibiotici. Le tonsille sono ipertrofiche e criptiche come nella figura che segue.
Alitosi significa alito cattivo; si tratta pertanto di un odore sgradevole dell’aria emessa durante l’espirazione. Contrariamente a quanto si legge su Internet l'alitosi non è una malattia, ma è un sintomo. Tante sono le cause che possono portare a questo problema. Per molte persone è questo un motivo di preoccupazione.
Le cause che portano ad alitosi si possono riassumere in due gruppi: quelle localizzate nella bocca e quelle che dipendono da fattori esterni.
Cause di alitosi localizzate nel cavo orale.
La causa più frequente è la scarsa produzione di saliva. Questo sintomo si chiama xerostomia e dipende da un cattivo funzionamento delle ghiandole salivari. Producono saliva sei ghiandole salivari maggiori ed altre minori. Una malattia caratterizzata da una secchezza cronica è la sindrome di Sjogren. Si tratta di una malattia autoimmune (l’organismo produce anticopri contro le proprie ghiandole salivari e lacrimali). La malattia si caratterizza per un rigonfiamento delle ghiandole salivari e per una secchezza degli occhi e del cavo orale (xerostomia e xerofltalmia).
Gli interventi sulle ghiandole salivari maggiori consistono nell'asportazione di una ghiandola. Togliere una ghiandola, anche se si toglie la più grande (asportazione della parotide) non si provoca una secchezza della bocca. Le altre ghiandole sono sufficienti per garantire una buona salivazione.
Altra causa frequente è la cattiva igiene orale. E’ importante una frequente pulizia dei denti per allontanare residui alimentari e per evitare l’accumulo di residui alimentari e germi. E’ noto che sulla superficie dei denti e delle gengive si forma la placca batterica e i germi ivi presenti producono sostanze chimiche che sono causa di cattivi odori. Migliorare l’igiene orale è un problema di competenza odontoiatrica.
Altra causa di alitosi sono le malattie del cavo orale. Queste malattie sono di competenza otorinolaringoiatrica. Qui ricordiamo le malattie neoplastiche della lingua, della mucosa orale, del palato e delle tonsille. Si tratta di tumori maligni non eccezionali. Un'altra causa sono le tonsilliti croniche. Oggi si fanno meno interventi di tonsillectomia ed è facile trovare pazienti di 30 / 40 anni che hanno tonsille ipertrofiche, criptiche, che producono caseum o che contengono residui alimentari. Sono quindi le tonsille che diventano causa di alitosi.
Alitosi in conseguenza di malattie localizzate nel cavo orale
lingua, bocca, denti, ghiandole salivari, ecc.
01 | malattie della lingua | lingua patinosa - Candidosi | |
02 | malattie odontoiatriche | Carenze nell'igiene dentale Carie dentarie Alveoliti e parodontopatie Sanguinamento gengivale Granulomi e cisti odontogene |
|
03 | malattie correlate alla salivazione |
Iposcialia - scarsa produzione di saliva |
|
04 | malattie sistemiche | Carenze alimentari Leucemie |
|
05 | malattie eteroplastiche | Carcinomi della lingua Carcinomi del cavo orale |
|
06 | malattie infiammatorie tonsille |
Gravi tonsilliti croniche Tonsilliti croniche con tonsilloliti Ascessi peritonsillari |
Altre malattie del cavo orale sono le malattie odontoiatriche come gengiviti, parodontiti e carie dentarie estese. In altri casi sono gli apparecchi ortodontici e le protesi dentarie che favoriscono la formazione della placca batterica e determinano un cattivo odore dell’alito.
Alitosi in conseguenza di malattie del naso,
dei seni paranasali e del rinofaringe.
01 | Naso | Corpo estraneo nasale Ozena |
|
02 | Seni paranasali | Rinosinusiti | |
03 | Rinofaringe | Ipertrofia adenoidea Angiofibroma del rinofaringe Tumori del rinofaringe Ascesso nasofaringeo |
Vediamo ora le alitosi la cui causa va ricercata fuori dal cavo orale.
L'alimentazione è fondamentale per avere un alito fresco. Tutti sanno che l’assunzione di aglio, porri, mostarda, cipolla, spezie, salumi, ecc. possono produrre odori sgradevoli per parecchie ore. Un’alitosi è presente nei bevitori di alcolici e nei forti fumatori. Anche alcuni farmaci, soprattutto quelli che producono secchezza delle fauci, determinano un cattivo odore dell’alito.
Una causa di cattivi odori nel respiro ed indirettamente anche nell'alito sono le malattie naso-sinusali. Ricordiamo malattie croniche come le riniti e le rinosinusiti croniche ozenatose, queste producono cattivi odori molto fastidiosi. Ricordo che ai tempi della leva militare obbligatoria una rinite cronica ozenatosa era motivo di esonero dal servizio militare. Questo per far capire quanto sia importante il problema del cattivo odore per chi deve vivere in comunità.
Sono causa di cattivo odore le infezioni croniche soprattutto dei seni mascellari. Anche i tumori maligni del naso e dei seni paranasali possono determinare pessimi odori.
Cinque consigli pratici per evitare l’alitosi.
1 - Mantenere una buona igiene orale spazzolando bene i denti ed usare regolarmente il filo interdentale.
2 - Evitare di mangiare i cibi che causano un cattivo odore dell’alito.
3 - Non fumare
4 - Non bere alcolici.
5 - Se a questo punto l’alitosi persiste si consiglia di rivolgersi ad uno specialista ORL. L'otorinolaringoiatra lo ritengo lo specialista più adatto per una prima valutazione. Le procedure endoscopiche per naso, cavo orale e laringe sono importanti per affrontare questo problema.
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Le malattie della bocca provocate dai funghi (detti anche miceti) sono molto frequenti e il micete più diffuso nel cavo orale è la Candida. Non sempre la presenza di una Candida albicans è causa di malattia, perché questo fungo spesso è un saprofita della bocca. Si intendono saprofiti quei microorganismi presenti in natura e in particolare nel corpo umano che si nutrono di sostanze organiche morte o in fase di decomposizione. Questa situazione è costantemente presente nella bocca.
In questo articolo faccio riferimento al cavo orale e pertanto si parla di germi specifici e di miceti normalmente presenti nella bocca (flora saprofitica orale). Occorre fare una precisazione preliminare. Questa "flora" non costituisce un problema clinico quando le presenze di germi o miceti sono quantitativamente moderate. Nel caso di flora saprofitica con carica batterica, oppure con candidosi, vuol dire che un germe o un fungo hanno preso la prevalenza e questo provoca un quadro clinico di malattia per il paziente. In quest'ultimo caso, in riferimento alla candidosi, parliamo di "infezione opportunistica da Candida".
Cerchiamo ora di capire quali sono le situazioni dove la presenza di Candida da normale si trasforma in uno stato di malattia.
1 - La prima causa è l'uso di antibiotici, in particolare quelli più potenti (a largo spettro) e soprattutto se usati per periodi prolungati o in modo ripetuto, che possono distruggere germi o miceti antagonisti e pertanto un germe o un fungo prende la prevalenza. Nei casi di candidosi, è ovvio, diventa prevalente la Candida.
2 - Tutto ciò che provoca secchezza della bocca (xerostomia). La malattia più conosciuta è la sindrome di Sjogren. Un'altra causa sono alcuni farmaci che rendono particolarmente secca la bocca (in particolare tranquillanti e sedativi).
3 - Tutte le malattie che alterano la risposta immunitaria, cioè modificano la capacità di autodifesa del nostro corpo. Le malattie più note sono i tumori maligni, le leucemie, l'AIDS, le conseguenze dei trattamenti radianti (radioterapia). Rientrano in questo gruppo anche i trattamenti farmacologici che alterano la risposta immunitaria e qui facciamo riferimento a trattamenti prolungati con corticosteroidi (cortisonici) e ai trattamenti con farmaci antitumorali.
4 - Una causa importante di infezione opportunistica da candida sono le protesi dentarie mobili. Mantenere una buona igiene della protesi è la via corretta per la prevenzione di candidosi, però, soprattutto nelle persone anziane che vivono sole, è difficile che le protesi siano sempre igienizzate in modo ottimale. La conseguenza è una frequente presenza di candidosi.
5 - Le malattie che portano ad iperglicemia, cioè ad un aumento degli zuccheri nel sangue. La malattia più nota e più diffusa è il diabete, ma anche sindromi meno conosciute come la sindrome di Cushing, sono causa di iperglicemia e pertanto aumentano le possibilità di avere una candidosi orale. Anche una semplice tendenza a mangiare molti cibi dolci può essere causa di candidosi.
6 - Tra le carenze alimentari che facilitano lo sviluppo della Candida albicans ricordo la carenza di Ferro, acido folico e altre vitamine del gruppo B, in particolare carenze della vitamina B12.
Dal punto di vista anatomico si osserva che la parte più facilmente colpita è il dorso linguale, però la candidosi può estendersi alla mucosa gengivale, al vestibolo orale ed anche al palato.
I sintomi puù frequenti sono fastidi, sensazione di lingua impastata e anche dolore. Un sintomo preoccupante è l'alitosi, cioè un cattivo odore dell'alito. Altro problema clinico è la disgeusia, cioè l'alterazione del senso del gusto. Questi fenomeni evolvono lentamente e spesso il paziente si accorge solo quando la candidosi si è instaurata da tempo. Altro sintomo che spesso allarma le persone è la sensazione di bruciore in bocca. E' un sintomo abbastanza raro, quando si verifica occorre fare diagnosi differenziale con altre malattie della bocca con la stessa caratteristica.
Le glossiti sono le malattie infiammatorie della lingua; non si tratta di malattie frequenti, ma sono molto fastidiose e a volte anche dolorose. Indichiamo qui le forme di più frequente riscontro clinico.
LINGUA A CARTA GEOGRAFICA
E’ una alterazione della mucosa linguale che presenta aree di disepitelizzazione irregolari che simulano il disegno di una cartina geografica. Non si conoscono i motivi che portano a questa alterazione. Normalmente non è indicativa di patologia.
GLOSSITE ROMBICA MEDIANA
E’ una alterazione molto caratteristica e piuttosto rara. Al centro della lingua e verso la metà posteriore, sulla linea mediana, si trova un ispessimento della mucosa. Ha la forma di un rombo (da qui i nomi “rombica” o “romboidea”). A volte si osservano ai margini della lesione delle alterazioni che fanno pensare ad una micosi. Solo in alcuni casi può esserci una micosi concomitante. Se c’è questo sospetto è indicata una cura con antimicotici. Normalmente la glossite rombica è asintomatica e non è indicativa per una malattia grave. Quasi mai è necessario un prelievo bioptico. La malattia prende anche il nome di glossitis rhombica mediana.
La cavità orale è una parte del nostro corpo che possiamo esplorare con apparente facilità, ma la sua anatomia è importante. Quando si parla del corpo umano e in particolare della bocca è sempre bene conoscere il significato delle parole. In medicina è importante la terminologia specifica. Quando penso alle incomprensioni in campo medico-scientifico il mio pensiero corre a Mark Twain (1835 - 1910), scrittore statunitense che scrisse: Fai molta attenzione quando leggi un libro di medicina: potresti morire per un errore di stampa. Alla fine del diciannovesimo secolo e anche in gran parte del ventesimo i libri di medicina venivano letti da chi svolgeva professioni sanitarie e da poche altre persone. Poi si diffusero le enciclopedie mediche, ma anche queste furono utilizzate da una minoranza della popolazione. Oggi tutto è cambiato. Il computer o il cellulare sono una inesauribile fonte di conoscenze per qualsiasi settore dello scibile, anche in campo sanitario. Purtroppo tutti possono scrivere, quindi diventa difficile capire se il testo è stato scritto da un medico o da un diplomato. Il mio invito è stare molto attenti quando si legge un articolo sul WEB.
Fatta questa premessa, come indicato nel titolo, qui desidero esporre i punti più rilevanti dell'anatomia della bocca.
La bocca è la prima parte della via digestiva e, assieme al naso, costuitsce anche il primo tratto della via respiratoria. L'apertura della bocca è rappresentata dalle labbra. Internamente distinguiamo due spazi. Un primo spazio denominato vestibolo, è questo uno spazio particolarmente stretto costituito dalla mucosa delle guancie e il suo limite interno è rappresentato dalle arcate gengivali (o dentarie) e dai denti. Al di là delle arcate dentarie parliamo della bocca propriamente detta (o cavità orale).
Come molte parti del corpo umano che svolgono molte funzioni l'anatomia non è semplice.
Vestibolo della bocca. Possiamo riconoscere una parte esterna: le labbra e le guancie ed una parte interna. La parte interna è rivestita da mucosa. Riveste internamente le guancie e in alto e in basso si continua con la mucosa delle arcate gengivali superiore ed inferiore. Il punto di passaggio prende il nome di fornice vestibolare superiore e fornice vestibolare inferiore. Il fornice (o solco) presenta sulla linea una piega, è il frenulo del labbro. I frenuli ovviamente sono due: superiore ed inferiore. Spesso è più sviluppato il frenulo superiore.
Il limite interno è costituito dalle arcate gengivali (o dentarie). Sono due archi ossei a concavità posteriore rivestiti da mucosa molto solida, su queste arcate sono impiantati i denti. L'arcata superiore è formata dalle due ossa mascellari. L'arcata inferiore è formata dall'osso mandibolare.
I denti nell'uomo adulto sono trentasei, nove per ciascuna emiarcata. Al centro ci sono i due incisivi (centrale e laterale), poi c'è il canino, dopo i due premolari e infine i tre denti molari.
Dividiamo la cavità orale in due parti. Nella parte superiore c'è il palato che separa la cavità orale dalla cavità nasale. Il palato nella parte anteriore ha struttura ossea. Posteriormente è fibromuscolare e prende il nome di palato molle. Al centro del palato molle c'è l'ugola.
Questa specie di tendina costituita dai pilastri posteriori e dall'ugola separa la cavità orale dalla faringe (più propriamente orofaringe). Si vede la parete posteriore del faringe.
In forma indiretta, cioè con la visione mediata da uno specchietto, o da fibre ottiche, è possibile vedere il retro del palato molle e dell'ugola e l'ipofaringe che contiene la radice della lingua. Nella radice della lingua, da entrambi i lati, ci sono organi linfoidi che si chiamano "tonsille linguali".
La lingua è un muscolo molto mobile, con parecchie funzioni come la deglutizione, la fonazione e il gusto.
La cavità buccale è piuttosto complessa da esplorare, soprattutto per la sua parte profonda. In passato esisteva solo lo specchietto laringeo. Oggi con l'introduzione dell'endoscopia con fibre ottiche le possibilità diagnostiche sono più ampie, però ritengo che lo specchietto laringeo abbia sempre una sua utilità pratica.
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