Scambiare la sordità per idiozia è un errore macroscopico, ma purtroppo nel passato, e nemmeno in un tempo tanto remoto, è accaduto. Sfogliando un libro di audiologia ho trovato questo articolo tratto dalla rivista PANORAMA del 1969 ed ho pensato di inserirlo nel mio sito perchè non si deve dimenticare il passato.

pericolo scambio sordita per idiozia govoni otorino panorama

 

Scambiare il sordo per un idiota è un fatto che nei secoli passati è sicuramente accaduto. Già nel diritto romano il sordomuto dalla nascita veniva visto come una persona che non poteva conoscere bene i suoi diritti e i suoi doveri, pertanto era considerato un incapace e gli veniva assegnato un Curatore. Sappiamo che, soprattutto prima della seconda guerra mondiale, quando non eistevano gli audiometri, la diagnosi di sordità infantile era molto difficile.

Il caso descritto nell'articolo fece molto scalpore perchè la diagnosi di sordità è stata fatta quando era l'anno 1969 e la ragazza aveva 18 anni. Si tratta di una bambina nata nel 1951, in un periodo dove le tecniche audiologiche erano già piuttosto rffinate, però mancavano centri di audiologia diffusi su tutto il territorio nazionale. Non sappiamo in quale provincia abbia vissuto, ma sicuramente negli anni in cui ha fatto le scuole elementari ci potevano essere zone dove l'audiologia infantile era quasi inesistente. Però alla fine degli anni '50, quando la bambina aveva 8-9 anni la diagnosi poteva essere relativamente facile. I bambini iniziano a collaborare e quindi avere un esame audiometrico attendibile non doveva essere un problema.

 

Ecco un altro articolo interessante scritto dal prof. Massimo Del Bo, uno dei padri storici dell'audiologia italiana, sempre in tema di sordità infantile e sui rapporti tra funzione uditiva e apprendimento del linguaggio.

udire per poter parlare del bo govoni otorino

 

 

Oggi non è concepibile che una persona con turbe della comunicazione non faccia una visita otorinolaringoiatrica con prove audiologiche almeno nei primi tre anni di vita. Alla fine degli anni '50, almeno dopo l'inserimento nella scuola elementare dell'obbligo, si sarebbe dovuto comprendere meglio le problematiche di questa bambina.

Siamo quindi di fronte al caso di una diagnosi fortemente tardiva. Sull'importanza della diagnosi audiologica precoce ho scritto un libro che qui ricordo.

diagnosi audiologica precoce govoni

 

 

Il caso descritto dal prof. Del Bo mette in risalto un altro aspetto importante. Una persona sorda, anche se correttamente protesizzata a dicciotto anni, non recupera più gli anni passati senza stimoli sonori. Questo fatto rivela l'importanza dell'udito. Nella nostra vita di relazione abbiamo la necessità di ricevere costantemente stimoli sonori. Il flusso di informazioni che arrivano al cervello grazie all'apparato uditivo sono di capitale importanza per lo sviluppo del pensiero. Il pensiero non è altro che una costruzione mentale di fatti eseguita grazie al linguaggio. Tutti pensano nella lingua nella quale sono abituati a prlare. La sordità ostacola lo sviluppo del linguaggio, quindi lo sviluppo del pensiero. E' questo un passaggio fondamentale perché l'insufficienza di qualsiasi altro senso non comporta implicazioni sulla capacià di pensare del soggetto. 

 

 

 Ti potrebbe anche interessare:

La medicina è un'arte e una scienza

 

- Che cos'è l'uomo?

 

- malattia di Menière a Bologna