Per rumorosità ambientale s'intende la rumorosità media presente in alcuni ambienti dove vive l'uomo. L'intensità sonora si esprime in decibel (dB).

Studi radiofonici e di registrazione      20 - 25 dB
Sale da concerto                                 25 - 30 dB
Camere di degenza di ospedali, sale per conferenze          30 - 35 dB
Dialoghi con voce sussurrata             30 - 35 dB 
Aule scolastiche vuote                        30 - 40 dB
Stanza in abitazione residenziale       30 - 40 dB
Ristoranti, negozi                                30 - 40 dB 
Grandi magazzini                               40 - 50 dB
Palestre, piscine                                 50 - 60 dB 
Locali con persone che conversano tra loro   70 dB
Stabilimento industriale di media rumorosità       70 - 85 dB 
Stabilimento industriale a rischio rumore             80 - 95 dB 
Spazio aperto con martello pneumatico in funzione           110 - 120 dB 

Soglia del dolore                                    120 - 130 dB 

Conoscere la rumorosità ambientale è importante soprattutto per quanto riguarda i luoghi di lavoro. Esistono apposite leggi in proposito e i lavoratori esposti a rumore devono essere sottoposti ad esami audiometrici periodici.

Il danno prodotto sull'uomo da una eccessiva rumorosità ambiantale si chiama socioacusia
Normalmente gli ambienti con rumorosità inferiore a 80 dB sono considerati non otolesivi. In questi ambienti l'uomo può vivere agevolmente, senza riportare danni. Purtroppo tutte le misurazioni vengono fatte analizzando un determinato periodo, per esempio un giorno o un'ora. Il rumore ha un andamento costante solo in casi particolari. Per esempio una persona che lavora in una stanza dove c'è una ventola per il ricambio d'aria e questa è l'unica sorgente di rumore. In questi casi il calcolo della rumorosità ambientale di un'ora rispecchia effettivamente il rumore assorbito da chi vive in quella stanza.
Nella pratica casi come quello descritto sono piuttosto rari. Un esempio classico è il lavoro del muratore, che quando costruisce un muro o fa un intonaco si espone ad una rumorosità molto bassa, spesso inferiore a 70 dB. Quando fa altre operazioni come le demolizioni con motopicco o con martello pneumatico, oppure quando usa il flessibile per tagliare materiale ceramico l'esposizione supera facilmente i 100 dB.
Qual'è la rumorosità ambientale? Spesso vediamo che la rumorosità è la risultante di una misurazione eseguita col fonometro e una successiva elaborazione matematica. Ipotizziamo che un muratore dedichi tre quarti del suo tempo a fare muri o intonaci, 13 minuti all'ora con strumenti con rumorosità di 100 db e per due minuti/ora faccia tagli con strumenti che producono una rumorosità di 120 dB.
Il calcolo viene fatto da tecnici o da ingegneri e risulta come segue.
70 dB x 45 min =  3.150        100 dB x 13 min = 1.300       120 dB x 2 min  = 240

3.150 + 1.300 + 240  =   4.690  / 60  =  esposizione media  78,16 dB 

In questo modo il lavoratore appare come se fosse esposto ad un rumore molto contenuto, perlomeno non otolesivo. Purtroppo il corpo umano non agisce in questo modo, ma sono molto pochi coloro che lo comprendono. I due minuti di esposizione a 120 dB sono molto importanti e molto dannosi. Un lavoratore esposto a questo tipo di rumore lavorativo è a rischio rumore. Alcuni medici sostengono, ed hanno perfettamente ragione, si deve guardare l'esposizione media, ma si devono osservare soprattutto i picchi. I picchi a 120 dB sono importanti e danneggiano l'udito.

Cerco di spiegarmi con un esempio. Se si trova una persona morta che ha dieci ferite da taglio, dove nove hanno la profondità di 1 cm ed una al torace che ha una profondità di cm 11 non si può fare la media.
Nello specifico la media sarebbe:
9 ferite da 1 cm pari a 9 cm +  una ferita di cm 11 = cm 20 / 10 (numero delle ferite) = cm 2
Si dovrebbe concludere che la media delle ferite è di cm 2, pertanto nessuna è mortale.

 

Quello che è importante (nell'esempio) è la ferita da 11 centimetri. Quello che è importante nella valutazione di un ambiente di lavoro sono i picchi di rumorosità. Se questi sono presenti e sono elevati, per esempio 110 - 120 dB o oltre allora è chiaro che il soggetto è a rischio rumore, anche se la rumorosità media ambientale è inferiore a 80 dB.

La valutazione della rumorosità di un ambiente di lavoro o di altro ambiente di vita è un concetto che va interpretato, la sola media matematica non è sufficiente per comprendere la otolesività di un ambiente. 

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Gli ambienti legati alla musica: concerti, sale prova, discoteche sono ambienti particolarmente 
rumorosi che danneggiano l'udito. In questi casi i più danneggiati sono i giovani.

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Qualora un paziente o un lavoratore abbiano problemi legati ad una possibile otolesività sono strumenti fondamentali le fonometrie ambientali e la visita otorinolaringoiatrica con esame audiometrico. E' palese che non tutte le perdite uditive sono correlabili all'ambiente in cui si vive, ma alcune lo sono.

Negli ultimi anni il problema rumore è stato preso in considerazione anche da dirigenti d'azienda e ingegneri. Molti passi avanti si sono fatti in tema di prevenzione delle ipoacusie.

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