La maggior parte delle malattie specialistiche che colpiscono i bambini sono riconducibili a patologia dell'orecchio, del naso e della gola; questa è l'otorinolaringoiatria pediatrica.
Molte madri pensano che i bambini debbano essere visitati da specialisti otorinolaringoiatri particolari. Purtroppo alcune informazioni presenti nel web creano confusione e fanno riferimento all'otorinolaringoiatra pediatrico, cioè una figura di medico che praticamente non esiste. Ci sono degli otorinolaringoiatri che si dedicano esclusivamente all'otorinolaringoiatria pediatrica, per esempio quelli che lavorano in ospedali per bambini. Sono molto pochi. Normalmente la maggioranza degli otorinolaringoiatri cura anche i bambini. Come ho precisato all'inizio nei bambini fino a 6 anni di età le malattie dell'orecchio, del naso e della gola sono frequenti, quindi sia i pediatri che gli otorinolaringoiatri devono focalizzare la loro attenzione su queste malattie.
Nella vita di tutti i giorni più facilmente incontriamo pediatri che hanno approfondito l'otorinolaringoiatria o, molto più spesso, otorinolaringoiatri che tra i loro pazienti seguono anche i bambini.
Chi scrive è un otorinolaringoiatra ed è convinto che una esperienza specialistica negli adulti sia utile per valutare anche i bambini. Affermo questo perchè la visita per un bambino si compone di molte manovre che si eseguono anche per un adulto. Tutte le manovre più importanti (otoscopia, rinofibroscopia, ecc.) sono uguali tra adulti e bambini, cambiano solo le dimensioni degli strumenti. L’otorinolaringoiatra è uno specialista pronto ad affrontare pazienti di ogni età, neonati compresi.
Essendo l’otorinolaringoiatria una specialità endoscopica si dovrà ottenere la collaborazione del piccolo che, in non pochi casi, viene a mancare. Sono dell’idea che nei primi minuti di una visita si debba dare la massima importanza all’anamnesi per capire quali sono esattamente i problemi del piccolo. Questa fase di semplice dialogo fatto tra medico e genitori è anche utile per tranquilizzare il bambino.
Lo scopo di una visita specialistica è quello di dare ad ogni segno e ad ogni sintomo la giusta rilevanza. Stabilito qual è il problema si passa alla visita. Si deve cercare di farla nel modo più cordiale possibile. Un piccolo aiuto può essere fatto dal presentarsi senza camice e dall’evitare l'uso di strumenti che possono far insospettire il piccolo. Occorre sempre far vedere ogni strumento che si userà al bambino e, se ha un’età per poter intendere, spiegargli che non fanno male. L’otorinolaringoiatra è un professionista che deve soprattutto guardare.
Il medico deve sempre ragionare tenendo presente quale procedura sarà la più efficace per risolvere un problema, in questo modo, se la visita non sarà eccessivamente lunga sarà possibile ottenere la collaborazione del bimbo. Quando si dovrà decidere se fare o non fare un esame o una manovra endoscopica è sempre bene chiedersi quali eventuali benefici diagnostici o terapeutici potrà portare. Se i vantaggi che si possono prevedere saranno pochi sono dell'idea di non fare la manovra.
Nella pratica ci si scontra con colleghi o con pediatri che vorrebbero che i piccoli pazienti venissero sottoposti a molti esami strumentali.
Faccio un esempio. Ipotizziamo che un bambino soffra di tonsillite cronica e ci sia una chiara indicazione all’intervento di tonsillectomia. Trovo ingiustificato sottoporre il piccolo a manovre endoscopiche, a volte correlate da fotografie, per documentare la presenza di adenoidi. Ci sono colleghi che si definiscono "otorino hi-tech" perchè usano strumenti endoscopici e fotografano (o filmano) ogni cosa che vedono. Sono contrario a queste indagini perchè a volte sono dolorose e non le ritengo necessarie.
Ritorno all'esempio di prima. Se il piccolo tra un mese sarà sottoposto a narcosi (cioè ad una anestesia totale) per eseguire la tonsillectomia, in quella sede si faranno indagini per visualizzare le adenoidi e si procederà all’adenoidectomia. L’importante è chiarire con i genitori il problema, spiegare perché s’intende rinunciare alle indagini endoscopiche (rinofibroscopia) e chiedere un consenso ampio per l’intervento (cioè tonsillectomia + eventuale adenoidectomia).
Otoscopia nel neonato, questa viene eseguita tenendo il bimbo sul lettino dell'ambulatorio.
Quello che trovo fondamentale è che la visita di un bambino inizi con le manovre cliniche di base (otoscopia, rinoscopia anteriore, orofaringoscopia e palpazione del collo). Dopo, in relazione ai problemi che sono emersi si sceglieranno le eventuali indagini complementari. Se ci sono elementi per consigliare un atto chirurgico è bene che le indagini si completino quando il piccolo sarà addormentato in sala operatoria.
In altri casi, dove a causa dell’irrequietezza del piccolo, la visita dà scarsi risultati e i problemi clinici non rivestono alcun carattere d’urgenza è preferibile ripetere a distanza di 15-30 giorni la visita. Nella mia esperienza è capitato che bambini terribili, nel corso di una seconda visita, sono migliorati notevolmente e non è stato necessario ricorrere ad alcuna metodica che comportasse sedazione o altro.
Per quanto attiene alle valutazioni audiometriche nel bambino che non è in grado di rispondere con precisione se sente o non sente un suono (di solito questa capacità è presente a 6-7 anni) si possono fare egualmente delle valutazioni uditive. In certi casi è possibile fare l'audiometria vocale infantile. In molti casi è della massima importanza l'impedenzometria. E' questa una valutazione audiologica specialistica che permette di apprezzare la motilità della membrana timpanica e valutare un riflesso acustico molto importante (riflesso stapediale). Purtroppo molti bambini soffrono di alcune forme di otite che rendono piatto il timpanogramma e pertanto non sarà possibile sfruttare appieno questa metodica.
Ritengo che la visita pediatrica debba avvenire nella massima serenità e si debba cercare di ottenere la massima collaborazione dal piccolo paziente.
Il dott. Carlo Govoni esegue visite otorinolaringoiatriche anche per bambini in tutti gli studi e i centri specialistici dove lavora.
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