La chirurgia mini-invasiva dei turbinati si è molto sviluppata negli ultimi anni; una delle più importanti innovazioni è stata l'utilizzo delle radiofrequenze. Si tratta di una tecnica che sfrutta il calore prodotto da corrente elettrica bipolare. Questa strumentazione - CelonLab ENT - ha diverse applicazioni nella chirurgia della testa e del collo.

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Con questo strumento è possibile ridurre il volume dei turbinati nasali. All'apparecchio viene collegato un elettrodo che ha la forma di un lungo ago, come si può vedere nel disegno sottostante. Nella realtà i turbinati sono più profondi, ma il disegno rappresenta bene la situazione operatoria. E' importante precisare che questa tecnica oggi si sta diffondendo e ritengo sia ottimale per contrastare questa patologia. 

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Lo strumentario per le radiofrequenze è ritenuto molto sicuro in sala operatoria. L'operatore è in gado di controllarlo perfettamente. Altra caratteristica importante è che questo strumento è di notevole aiuto nel controllo del sanguinamento. Le perdite ematiche sono scarse durante l'intervento e praticamente nulle quando la procedura è terminata. Lo scarso sanguinamento è importante perché si vede sempre bene il campo operatorio e si evita di incorrere nell'errore di introdurre lo strumento in una sede inappropriata o introdurlo troppo o troppo poco.  Un altro vantaggio è che l'elettrodo per radiofrequenza agisce all'interno del turbinato, rispettando la mucosa esterna. Questo metodo facilita molto la guarigione dopo l'intervento.

Proprio grazie al limitato sanguinamento il collocare i tamponi, una procedura che viene vista da molti pazienti con timore, non è necessaria.
Occorre tener presente che solo chi ha una ipertrofia dei turbinati trova beneficio da questo intervento. Nella realtà clinica chi ha i turbinati ipertrofici spesso può avere altri problemi, il più frequente è l'associazione con la deviazione del setto.

 

Per le persone che hanno una deviazione del setto e l'ipertrofia dei turbinati si dovrà fare una valutazione accurata del singolo caso. Gli interventi possibili sono due: devascolarizzazione dei turbinati e resezione sottomucosa del setto (detta anche settoplastica). Gli interventi si fanno in un'unica seduta operatoria. La devascolarizzazione del setto si esegue, come già detto, in anestesia locale, mentre la resezione sottomucosa del setto la si esegue in anestesia generale. E' indubbio che l'intervento turbinati + setto richiede tempi operatori maggiori. Mediamente c'è un impegno di circa 45 / 60 minuti in sala operatoria. L'anestsia generale presuppone che il paziente sia in buone condizioni di salute. L'intervento sui soli turbinati trova maggiori possibilità di applicazione. Può essere fatto anche a persone di una certa età e anche con malattie lievi come il diabete o l'pertensione. 
E' importante che la persona sappia che, se è in buone condizioni di salute ed ha setto deviato e turbinati ipertrofici, può sottoporsi al solo intervento di devascolarizzazione dei turbinati con radiofrequenze. Se non ci saranno i risultati sperati e la situazione non è migliorata a causa del setto deviato, è possibile eseguire successivamente la resezione sottomucosa del setto (settoplastica) in anestesia generale.

 

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Risonanza Magnetica dove si osserva un setto nasale sostanzialmente in asse,
associato ad una ipertrofia dei turbinati..
La R indica il lato destro.

 

Nei casi come quello dell'immagine sopra riportata è necessario discutere preventivamente col paziente la tecnica da applicare. In questo caso l'intervento teorico consigliato è la resezione sottomucosa del setto e la devascolarizzazione dei turbinati inferiori. Questo è un intervento che si esegue in anestesia generale e non tutti sono in grado di accettarlo. Per esempio in un soggetto anziano oppure affetto da qualche malattia importante l'intervento di setto e turbinati lo esporrebbe a dei rischi. In questi casi sono abituato a consigliare il solo intervento sui turbinati. Non si otterrà un risultato ottimale, ma sicuramente il paziente avrà un miglioramento nella respirazione nasale.

 

Altri problemi determinati dalla sola ipertrofia dei turbinati e che possono trovare un beneficio dalle radiofrequenze sono la sindrome da apnea del sonno e la roncopatia cronica (russamento). Questi problemi sono frequenti soprattutto nella popolazione maschile.

Ritengo che le radiofrequenze siano una metodica sostanzialmente priva di effetti collaterali e la ritengo preferibile rispetto al laser nella chirurgia dei turibinati inferiori.

Il dott. Carlo Govoni esegue interventi chirurgici utilizzando le radiofrequenze presso l'Hesperia Hospital di Modena e il Columbus Clinic Center di Milano ( www.columbus3c.com )

 

 Sul sito del Columbus Clinic Center potete trovare un articolo sulle difficoltà respiratorie nasali e comprende anche l'intervento sui turbinati con radiofrequenze: https://www.columbus3c.com/difficolta-respiratorie-nasali/

 

 

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Presentazione del sito internet del dott. Carlo Govoni


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