Le turbe della funzione olfattoria, cioè le alterazioni della capacità di distinguere i profumi e le esalazioni sgradevoli (puzze), si definiscono disosmie; queste possono essere di due tipi: quantitative oppure qualitative.

  Disosmie quantitative: iperosmie, iposmie ed anosmie
  Disosmie qualitative: parosmia e cacosmia.

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Iperosmia. Si tratta di una esagerazione nella percezione olfattiva. In questi soggetti lo stimolo olfattivo diventa fastidioso e può essere causa di cefalea, nausea, vomito e, in rari casi, anche di crisi asmatica. Nelle donne l'iperosmia può essere presente in associazione a variazioni ormonali come nella gravidanza e nella menopausa.

 

Iposmia ed anosmia. Si tratta di un problema particolarmente complesso, possiamo avere una diminuzione della sensibilità olfattiva e parliamo di iposmia oppure un'assenza completa dell'olfatto: anosmia. Queste anomalie si dividono a loro volte in forme trasmissive e forme percettive.   Per iposmia di trasmissione intendiamo quelle malattie dove le sostanze odorose, presenti nell'aria sotto forma di minute goccioline non riescono a raggiungere i recettori olfattivi. Le cause sono qualsiasi malattia che determini un ostacolo meccanico all'interno delle fosse nasali (traumi violenti con edemi, poliposi nasale, riniti acute, tumori benigni e maligni del naso).
Per iposmia di percezione (o di conduzione) s'intende una riduzione della funazione olfattiva dove le fosse nasali sono integre e il danno è a carico del neuroepitelio olfattivo [zona dove sono localizzati i recettori olfattivi] e le vie nervose olfattive [primo nervo cranico]. Una iposmia percettiva colpisce tutti con l'avanzare dell'età. Esistono anche altri fattori che modificano l'olfatto come le intossicazioni da piombo, mercurio, abuso di tabacco, vasocostrittori, uso di cocaina oppure malattie come il diabete o malattie virali. Possono alterare il senso dell'olfatto anche i traumi cranici o osteopatie non traumatiche (m. di Paget, mieloma multiplo, iperostosi frontale interna, meningiomi della regione olfattiva, neoplasie dell'ipofisi, aracnoiditi croniche, ecc.)

Le anosmie di trasmissione e di percezione sono identiche alle iposmie, semplicemente che il danno è maggiore, anzichè avere una riduzione della funzione olfattiva si ha una perdita completa del senso dell'olfatto. Se la perdita sensoriale è in conseguenza di un fatto meccanico: anosmia di trasmissione, il danno è reversibile. Rimuovendo la causa si arriva al recufero della funzione olfattiva. Se siamo di fronte ad una anosmia di percezione o anosmia di conduzione allora il danno olfattivo è irreversibile.  

Ricordo la sindrome di Foster-Kennedy. Si tratta di una associazione di anosmia che colpisce una narice sola, atrofia ottica di un lato e papilla da stasi nell'occhio controlaterale.

 

Parosmia  E' un disturbo olfattivo di tipo qualitativo dove un odore viene confuso con un altro. C'è un errore nella percezione e nella memorizzazione delle sostanze odorose. La citata anosmia può associarsi a forme di parosmia, dove tutte le sostanze odorose vengono ad assumere lo stesso odore. Di solito il paziente avverte che gli è stato sottoposto uno stimolo odoroso, ma non è in grado di riconoscerlo. False percezioni odorose possono essere inquadrate anche come turbe psicogene di tipo allucinatorio.

Cacosmia. Si intende la percezione di un cattivo odore. Le cause possono essere malattie del naso e dei seni paranasali. Anche la presenza di corpi estranei a lunga permanenza può determinare questo quadro clinico.  Un'altra causa di cacosmia sono le neuriti del nervo olfattorio (primo nervo cranico). Le neuriti dell'olfattorio possono verificarsi per motivi tossici come l'intossicazione da piombo, da derivati del benzene o anche da alcune sostanze chimiche farmacologiche. Le neuriti possono anche essere secondarie a malattie infettive come la sifilide o infezioni virali. Tra queste ultime non si deve dimenticare il virus Covid-19 che ha un particolare tropismo per recettori e nervi olfattivi.

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 Virus Sars-Cov-2 - responsabile del Covid-19

 

La diffusione del Covid-19 ha incrementato gli studi ed ha stimolato l'attenzione sulla funzione olfattiva. Fino all'anno 2019 i casi di iposmia o anosmia o parosmia erano rarissimi e quei pochi spesso si caratterizzavano per il riscontro in anamnesi di un traumatismo cranico o chirurgico.

 

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Provette con sostanze odorose per test olfattivi specifici.

 

La valutazione della funzione olfattiva è un test molto importante nella pratica clinica. Si ritiene che il test non debba essere fine a se stesso ma debba inserirsi nell'ambito di una visita otorinolaringoiatrica caratterizzata da un esame endoscopico (rinofibroscopia), da una specifica valutazione anamnestica, dalla rilettura degli esami di imaging (se presenti) e poi dalle prove olfattive propriamente dette (o olfattometria).

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Sulle prove olfattometriche nei soggetti che lamentano iposmia o anosmia ho presentato anche in questo sito diversi articoli. Le prove olfattometriche sono un vero problema, in quanto sono valutazioni principalmente soggettive, però con l'ausilio di indagini strumentali come la rinofibroscopia e gli studi TAC e RMN, unite a prove psicometriche ritengo che si possano fare affermazioni sulla capacità di riconoscere gli odori piuttosto attendibili.

 

Interviste televisive a Carlo Govoni sulla perdita dell'olfatto e sull'alterata funzione olfattiva dopo infezione da Covid-19

 

 

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