L'otoscopia o esame otoscopico è la manovra diagnostica più utilizzata dall'otorino; serve per vedere il condotto uditivo e la membrana timpanica. Questo esame deve essere sempre preceduto da un’accurata anamnesi (cioè la storia clinica del paziente) e dopo si esegue l’otoscopia propriamente detta.
Le metodiche sono diverse, tutte necessitano di una illuminazione adeguata. Lo strumento più diffuso e più pratico è l’otoscopio a batteria. Un esempio lo potete vedere nella fotografia seguente. Questo tipo di otoscopio è semplice, permette un’ottima visione. Con apposite lenti si arriva ad un ingrandimento non elevato (x2, x3), ma più che sufficiente per fare una buona valutazione. E' uno strumento che può essere agevolmente utilizzato nei bambini ed anche nei neonati. Lo si può utilizzare anche al letto del paziente.
Nella foto successiva si osserva l'uso di un otoscopio a batteria in ambulatorio (otoscopia).
L'otoscopia la si esegue anche con il microscopio con focale da 25 mm. L'otoscopia così eseguita prende il nome di otomicroscopia o microotoscopia. In questo modo è possibile osservare l'orecchio anche a 10 - 16 - 20 ingrandimenti. Questa metodica si esegue solo negli ambulatori più attrezzati.
Che cosa si vede con l'otoscopio?
Si vede tutto il condotto uditivo e sul fondo la membrana timpanica. La membrana è schematizzata nel disegno qui riprodotto. Si preferisce utilizzare un disegno in quanto molti particolari della mambrana sono visibili per trasparenza e le fotografie raramente riescono ad illustrare tutto ciò che è possibile vedere. Il disegno è tratto dalla pubblicazione di Carlo Govoni “L’esame otoscopico”, Verbano medico, vol. XII, 1995, pag. 25.
Una variante più raffinata è la microotoscopia o otomicroscopia. Si tratta della stessa manovra precedente, ma si differenzia per l’uso di un microscopio binoculare ad illuminazione coassiale. In questo modo si ottiene una visione nettamente più ingrandita (x10, x20) e, in ambulatorio, sono possibili anche interventi di piccola chirurgia sulla membrana. Lo stesso microscopio viene utilizzato in sala operatoria per la chirurgia dell'orecchio e per l'otoneurochirurgia. La visione con microscopio con stativo è importante ed offre non pochi vantaggi. Il medico ha le mani libere e può fare piccole manovre endocanalari.
L'otoscopia si effettua anche con strumentario ad ottica rigida secondo la tecnica di Hopkins, come quello qui sotto fotografato. Oggi molti medici sostengono questo tipo di otoscopia, ma non vedo vantaggi rispetto ad una microotoscopia.
L’otoscopia è una manovra semplice, già nota alla fine del secolo XIX. Le informazioni che può dare sono notevoli. E' il primo passo per lo studio di una malattia dell'orecchio e, come sempre avviene in medicina una corretta diagnosi è alla base di una buona terapia. Una malattia che non tutti sanno di avere, ma facilmente diagnosticabile con un esame otoscopico sono le esostosi del condotto uditivo.
Qui sopra è disegnato il caso di un orecchio destro dove si sono formati due importanti osteomi (o esostosi) che interessano le pareti posteriore e anteriore del condotto uditivo esterno.
L'otoscopia si può eseguire già nei neonati. E' una manovra che non provoca alcun dolore. Ovviamente per i neonati questa manovra viene eseguita nella culla o sul lettino dell'ambulatorio. Unica condizione richiesta è che il bambino sia tranquillo e fermo.
Nella foto seguente potete vedere lo studio di un otorinolaringoiatra e lo strumento presente sulla destra è il microscopio da utilizzare per la microotoscopia (MOS).
Bibliografia
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Per prenotare una visita otorinolaringoiatrica col dott. Carlo Govoni tel. 3358040811
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