La poliposi rino-sinusale è una malattia lentamente progressiva e i primi sintomi sono la difficoltà respiratoria nasale e la diminuzione dell'olfatto. Si tratta di una malattia che era già conosciuta ai tempi di Ippocrate (460- 377 a.C.). La poliposi nasale è una patologia frequente, colpisce circa l’1-2% della popolazione adulta. I polipi si formano per un edema della mucosa dei seni paranasali; spesso sono a partenza dall’etmoide. La poliposi è quindi una malattia della mucosa sinusale e nasale, cioè del tessuto che riveste internamente naso e soprattutto seni paransali. I polipi si formano quindi nella parte più alta del naso e tendono ad aumentare di volume. Nel loro progredire superano il meato medio ed arrivano ad occupare lo spazio respiratorio determinando una difficoltà respiratoria nasale, una alterata risonanza della voce (rinolalia chiusa) ed una riduzione o perdita dell’olfatto. La perdita olfattiva determinata dalla poliposi nasale è una iposmia di trasmissione. La poliposi è una malattia che non comporta dolore. Quando siamo di fronte a manifestazioni più estese parliamo di poliposi rino-sinusale per indicare un massivo coinvolgimento dei seni paranasali (mascellare, etmoide, sfenoidale e frontale). In questi casi la poliposi sconfina nella sinusite cronica e pertanto, oltre ai sintomi sopra indicati, può esserci cefalea.
I polipi nasali, aumentando di volume, comportano una disventilazione respiratoria. Le secrezioni provenienti dai seni paranasali si accumulano nelle fosse nasali. Si riscontra inoltre un rallentamento del trasporto muco-ciliare.
La malattia è nella grande maggioranza dei casi benigna. Degenerazioni verso la malignità sono molto rare.
La diagnosi viene fatta con una rinoscopia. Nelle poliposi conclamate la diagnosi, come si vede nella figura seguente, è semplice.
E’ possibile eseguire una rinofibroscopia con osservazione diretta oppure si applica allo strumento una videocamera, in questo modo è possibile visualizzare e registrare tutta l’esplorazione.
I sintomi più frequenti sono l'ostruzione nasale, la secrezione mucopurulenta, la diminuzione dell'olfatto (iposmia) o la perdita totale dello stesso (anosmia). La poliposi comporta una anosmia di trasmissione, cioè le sostanze odorose non stimolano i recettori olfattivi perchè non riescono a raggiungerli. Questo tipo di anosmia migliora dopo l'intervento di asportazione.
Altro sintomo spesso riferito da chi soffre di poliposi nasale è la cefalea frontale.
La terapia della poliposi nasale è in un primo tempo medica. I cortisonici sotto forma di spray nasali sono molto usati. Si raccomanda di non utilizzare prodotti che contengono vasocostrittori. Molto interesanti sono l'associazione tra poliposi nasale e allergia.
Nei casi dove la terapia medica non dà risultati accettabili si propone la terapia chirurgica. Ritengo che sia utile far precede la chirurgia da una TC del massiccio facciale. Quando si è deciso per l'intervento oggi si utilizzano molto strumenti a fibre ottiche rigide: chirurgia endoscopica naso-sinusale. Ci sono diversi metodi per l'asportazione dei polipi.
Lo scopo della chirurgia è rimuovere tutti i polipi. Purtroppo questa malattia ha la tendenza a recidivare e ci sono pazienti che dopo l’intervento possono ripresentare il problema.
Si ritiene importante ,dopo un primo intervento di asportazione dei polipi, seguire il paziente con controlli medici periodici proprio per prevenire eventuali recidive. Dopo l'intervento è utile la terapia con farmaci e anche un rigore alimentare può aiutare a prevenire o a rallentare la formazione dei polipi.
La poliposi nasale può presentarsi anche nei bambini. In questi casi non si deve trascurare la possibile associazione con una fibrosi cistica.
Esiste una forma di poliposi nasale a carattere ereditario con formazione di grossi polipi in entrambe le fosse nasali; è questa la malattia di Woakes.
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