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Dott. Carlo Govoni

Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia

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Capire l'importanza dell'udito per ogni uomo normoudente è molto difficile, sono convinto che solo chi ha vissuto il dramma della perdita uditiva si renda conto di quale patrimonio ha perso. A questo proposito c'è un testo che tutti possono leggere ed è il testamento di Ludwig van Beethoven (1770 - 1827). Questo testamento è stato scritto a Heiligenstadt e reca la data del 6 ottobre 1802. E' anche conosciuto col nome di Testamento di Heiligenstadt.

"O uomini, voi che mi considerate un essere astioso, caparbio e misantropo, quanto siete ingiusti verso di me! Ignorate la ragione segreta che mi fa apparire così a voi. Il mio cuore e il mio animo fin dall'infanzia erano inclini al delicato sentimento della benevolenza e sono sato sempre disposto a compiere azioni generose. Considerate, però, che da sei anni mi ha colpito un grave malanno peggiorato per colpa di medici incompetenti. Di anno in anno le mie speranze di guarire sono state gradualmente frustrate, ed alla fine sono stato costretto ad accettare la prospettiva di una malattia cronica (la cui guarigione richiederà forse anni o sarà del tutto impossibile.)"

Il grave malanno è la sordità, i cui primi sintomi sono stati individuati dal grande compositore tedesco già nel 1796, cioè a 26 anni. Il testamento è stato scritto quando aveva 32 anni. Ci si chiede quale possa essere stata una malattia così importante che lo ha portato a sordità ad una età molto giovane. Noi non sappiamo nulla delle condizioni acustiche di Beethoven prima del 1796. Per capire meglio questa drammatica circostanza occorrerebbe sapere se Beethoven era in grado di sentire bene da entrambe le orecchie o fosse anacusico, cioè sentisse con un orecchio solo. Questo è un dubbio che non ha una soluzione, pertanto occorre tener presente le due ipotesi.

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Se Beethoven sentiva bene da entrambe le orecchie dobbiamo pensare ad una malattia che ha agito in tutte e due le orecchie con lentezza, ma con particolare aggressività. Sappiamo che la perdita è stata progressiva, quindi si deve escludere un evento traumatico. Le ipotesi che sono state formulate contemplano la labirintite cronica, cioè una grave infezione di entrambe le orecchie. Mi sembra molto difficile che questa sia la causa in quanto la labirintite è solitamente una causa di perdita uditiva monolaterale. 
Si parla di otosclerosi, questa è possibile, ma ci sono alcuni aspetti che contrastano con questa ipotesi. Esistono due forme di otosclerosi: stapediale e cocleare. Una otosclerosi stapediale, cioè la fissità della staffa, comporta un danno lento, progressivo, e relativamente lieve. Una persona a 32 anni difficilmente si sente afflitto da grave ipoacusia per una otosclerosi stapediale. Potrebbe aver sofferto per la variante cocleare, ma si tratterebbe anche in questo caso di una patologia molto rara e quasi sempre avrebbe danneggiato la persona in modo asimmetrico, cioè prima un orecchio e poi l'altro. Pertanto anche l'ipotesi di una ipoacusia da otosclerosi (o otospongiosi) la vedo poco idonea a spiegare una grave ipoacusia bilaterale progressiva.

Alcuni medici hanno avanzato l'ipotesi di un avvelenamento da piombo. Questa ipotesi, cioè più in generale un danno da sostanze tossiche, la ritengo del massimo interesse. Una sostanza tossica agisce su entrambe le orecchie in egual modo, quindi si adatta molto bene all'idea che fino a 25/26 anni Beethoven avesse un udito normale bilateralmente e poi sia peggiorato senza avere dolori o altri sintomi.

L'interpretazione non sarebbe molto dissimile se Beethoven fosse stato anacusico, cioè sordo da un orecchio e normoudente da un orecchio solo. Chiaramente con un orecchio solo avrebbe potuto suonare il pianoforte e comporre le musiche che ha scritto. Sarebbe stato soltanto più vulnerabile e pertanto anche malattie che portano ad una perdita uditiva monolaterale avrebbero potuto essere la causa della sordità. Molte malattie virali possono colpire uno dei nervi acustici (per esempio il morbillo) determinando una sordità monolaterale. Analogo discorso si può fare per un trauma, per esempio una caduta con trauma cranico e frattura della rocca. Quest'ultimo caso non lo ritengo possibile in quanto avrebbe comportato una perdita improvvisa dell'udito e non lentamente progressiva. Inoltre quando una persona diventa sorda dopo un incidente si ricorda bene il giorno, pertanto la descrizione della malattia sarebbe stata diversa. 

Ritengo che sia impossibile risalire con certezza alla causa che ha portato alla grave perdita uditiva di Ludwig van Beethoven, però penso che l'ipotesi più verosimile sia stata una intossicazione. Tra le sostanze che portano a sordità è facile che l'intossicazione da piombo (saturnismo) sia stata la vera causa. Non è possibile capire come si sia verificata l'intossicazione. Dobbiamo pensare a come poteva essere la vita alla fine del settecento. Il piombo era utilizzato per molti recipienti domestici. Esistevano già nell'antica Roma (e quindi anche nel settecento) tubi in piombo per portare l'acqua nelle case. Ricordo che l'acqua nelle case non era presente come oggi. L'acqua nelle città la si attingeva nei pozzi e con delle brocche la si portava nelle case. Le tubazioni in piombo erano eccezionali, mentre meno eccezionali contenitori metallici per acqua in piombo. Inoltre sali di piombo venivano utilizzati per controllare la fermentazione del vino. Non credo che queste piccole quantità di piombo abbiano portato il grande musicista tedesco alla sordità. Si tratta di piccole tracce di piombo che tutti gli uomini del tempo assorbivano, pertanto non ci potevano essere dei livelli tali da arrivare a far perdere il senso dell'udito. Secondo gli storici il musicista amava bere vino del Reno in una coppa di piombo ed è probabile che al vino venissero aggiunti dei sali di piombo. Anche questi particolari non mi sembrano sufficienti per spiegare la sordità. Penso che si sia verificato qualcosa di più grave. Beethoven ha scritto "... grave malanno peggiorato per colpa di medici incompetenti." Solitamente quando si leggono frasi come questa si pensa che si tratti di uno sfogo del paziente che vede peggiorare la sua malattia di mese in mese. E' però possibile che il musicista avesse ragione. Forse i medici gli prescrissero terapie a base di piombo? O forse qualche altra sostanza tossica? Ai tempi si usava anche il mercurio, non si conosceva la sua ototossicità e si pensava avesse proprietà medicinali.

In ultima analisi è molto facile che la sordità di Beethoven sia stata determinata da fenomeni tossici, verosimilmente da piombo. Non mi sento di escludere che i medici abbiano avuto delle responsabilità. Se l'intossicazione fosse stata da uso di recipienti in piombo è facile che ci sarebbero state altre persone della sua famiglia o dei conoscenti che avrebbero presentato i segni di una sordità profonda. La mia opinione è che l'intossicazione sia stata provocata da una sostanza prescritta in dosi eccessive nel tentativo di curarlo da qualche malattia.

 

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 Il commento al testamento di Ludwig van Beethoven continua in un altro articolo, dove si porrà maggiore attenzione agli aspetti comportamentali e agli effetti psicologici della sordità.

Nell'anno 2022 è stato pubblicato da Einaudi - collana Gli Struzzi - Nuova serie  il Testamento di Heiligenstadt e i Quaderni di conversazione a cura di Sandro Cappelletto. Dalla lettura di questo libro si può ripercorrere il dramma vissuto dal grande musicista tedesco quando perse l'udito.

 

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