La tuba uditiva o tuba di Eustachio è un condotto naturale che collega l'orecchio medio con la parte superiore della faringe, chiamata anche epifaringe o rinofaringe. 
Si tratta di un organo molto importante perchè è molto delicato, va facilmente incontro a disfunzioni ed è quindi responsabile di moltissimi sintomi. La tuba è stata descritta per la prima volta nel rinascimento da un anatomico italiano: Bartolomeo Eustachi o Eustachio (1500 - 1574). 

Anatomia. La tuba uditiva ha per un terzo uno scheletro osseo (nel tratto che la collega all'orecchio medio) e per due terzi è cartilaginea (nella porzione rivolta verso il naso). E' fiancheggiata da quattro muscoli: tensore del velopendulo, elevatore del velopendulo, salpingo-faringeo e tensore del timpano. Il muscolo tensore del velopendulo svolge anche la funzione di dilatatore della tuba. 

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Fisiologia. La funzione più importante della tuba è quella di far entrare aria nell'orecchio medio. In questo modo la pressione atmosferica dell'ambiente in cui il soggetto vive diventa uguale alla pressione dell'orecchio medio. La pressione dell'orecchio medio può essere misurata con l'impedenzometria e la curva timpanometrica. In condizioni normali le pareti della tuba sono accostate. In questo modo l'aria entra nell'orecchio solo nell'attimo in cui si apre.
Altra funzione importantissima è il drenaggio dell'orecchio medio. Tutte le secrezioni che si formano nella mastoide e nelle anfrattuosità dell'orecchio medio hanno una sola via d'uscita: la tuba uditiva. Quando per una minima sofferenza le secrezioni ristagnano nell'orecchio medio si altera la funzione di quest'ultimo con conseguente ipoacusia di trasmissione. In alcuni casi all'ipoacusia si associano anche acufeni.

 

Il fatto che la tuba sia quasi sempre chiusa o attraversata da un flusso di secrezioni che va dall'orecchio medio al rinofaringe si traduce in una funzione protettiva per l'orecchio medio. I numerosi germi, virus, polveri che penetrano nel naso e nella bocca non risalgono la tuba, conferendo all'orecchio medio le caratteristiche di cavità sterile. 
Alcuni attribuiscono alla tuba di Eustachio anche la funzione di impedire al nostro orecchio di percepire i rumori endogeni come il battito cardiaco, il passaggio dell'aria nelle fosse nasali, i rumori della masticazione, ecc.

Patologia. La patologia più frequente è quella infiammatoria. Occorre tener presente che la mucosa che riveste all'interno la tuba è di tipo respiratorio, pertanto le malattie di tipo respiratorio come le riniti ed anche le faringiti possono estendersi con molta facilità alla tuba di Eustachio. La tuba risente molto delle malattie ipertrofiche del rinofaringe. L'affezione più comune è l'ipertrofia adenoidea. Molto rari sono i processi espansivi come l'angiofibroma rinofaringeo (1) e i tumori maligni del rinofaringe. 
La sordità rinogena è un'altra disfunzione dovuta alla chiusura della tuba di Eustachio. Le cause più frequenti sono l'ipertrofia adenoidea e tonsillare, l'otite sieromucosa e, in misura minore, anche le riniti allergiche.
Il sintomo più frequente che caratterizza le disfunzioni della tuba di Eustachio è la sensazione di orecchio chiuso o fullness.  

Una situazione piuttosto rara è la Tuba beante. Si tratta di una tuba che resta aperta più del dovuto. Si verifica quando il soggetto subisce un forte dimagramento oppure commette errori di compensazione durante le immersioni. Il segno clinico più spesso riferito è la strana sensazione di rimbombo della voce (autofonia).

Non esistono trattamenti specifici per la tuba di Eustachio sia in ambito medico generale che in ambito chirurgico. Questo settore è stato sviluppato dai medici termalisti che hanno messo a punto due tecniche piuttosto diffuse: le insufflazioni endotimpaniche e la tecnica di Politzer. Si usa gas ricavato dal gorgogliamento di acqua termale di tipo sulfureo o salsobromoiodico che viene inviato a pressione verso la tuba.

 

La valutazione della funzionalità tubarica è importante per tutti coloro che entrano in camera iperbarica, sappiamo che per alcune malattie come l'ipoacusia improvvisa il trattamento iperbarico dopo pochi giorni dall'evento è la terapia di scelta.

 

 

Bibliografia:
1 - L’angiofibroma giovanile del rinofaringe. Considerazioni su sei casi giunti alla nostra osservazione. Otorinolaringologia, 38, 1988: 269-278 (R. Turchi, C. Govoni, S. Bacciu)

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